Non posso lasciarti andare

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''Ashley riesci a sentirmi?'' sentivo mia madre chiamarmi. Aprii gli occhi ma vedevo leggermente sfocato. Mi girai alla mia destra, c'era la mia famiglia. Mia madre piangeva e abbracciava mio fratello, mio padre aveva le mani sulla fronte e guardava in basso.

''Mamma'' dissi a fatica e appena mi sentirono corsero ad abbracciarmi.

''Grazie a Dio stai bene'' singhiozzava, cosa era successo?

''Ben svegliata Ashley, hai fatto una bella dormitina'' disse la dottoressa entrando. Jack. Dov'era Jack?!

''Hai fatto un incidente in moto e sei svenuta per lo shock. Non preoccuparti tu stai bene'' perché ha detto 'tu'? Significava che Jack non stava bene?

''Fortunatamente avevi il casco e ti sei solo lussata un braccio e dovrai portare una fascia sul braccio per una settimana" Io volevo solo sapere dove fosse Jack.

''Mamma perdonami''

''Tesoro non è stata né colpa tua né di Jack, la strada era piena di dossi e buche e sono sicura che Jack stava andando piano'' Certo che andava piano.

''Ti serve qualcosa tesoro mio?'' mi chiese mio padre. Guardai Liam per fargli capire che dovevamo rimanere da soli io e lui.

''Papà andatele a prendere qualcosa da mangiare''

''Certo andiamo'' appena chiusero la porta Liam si avvicinò a me.

''Dov'è?!''

''Non lo so, non ci hanno fatto sapere niente. Shein sta nella sala d'attesa, vado a chiedere''

''Portala qua per favore'' andò a chiamarla e appena mi vide mi abbracciò.

''Oddio Ashley stai bene!'' scoppiò a piangere.

''Lui dove sta?''

''Nella stanza accanto ma non ci fanno entrare''

''Sta bene?'' mio fratello e la mia migliore amica si guardarono ma nessuno rispose.

''Devo andare a vedere''

''No devi riposarti'' mi sgridarono Shein e Liam contemporaneamente.

''Devo vedere Jack!'' mi alzai ed entrai nella stanza accanto dove c'era il ragazzo di cui ero follemente innamorata. La chiusi a chiave. Fu all'ora che mi girai e lo vidi. Era attaccato ad un marchingegno e ricoperto di fili.

''Jack! Riesci a sentirmi?'' nessun movimento, nessun suono che usciva dalla bocca, nessun segno di vita.

''Ti prego Jack se mi senti rispondimi'' una lacrima mi rigò il viso.

Ad un certo punto la porta si spalancò.

''Cosa ci fa qui signorina?'' mi chiese l'infermiera.

''Che cos'ha? Cosa gli è successo?'' dalla sua faccia capivo che non voleva rispondermi ma vedendomi disperata cedette.

''Il ragazzo è andato in coma e non sappiamo quando si sveglierà'' e fu di nuovo buio.

''Come ti senti?'' mi chiese Liam.

''Sono svenuta di nuovo?''

''Si''

''Liam, perché è successo a lui?'' scoppiai a piangere un'altra volta e mi strinse tra le sue grandi braccia.

''Ashley...''

''Shein..'' ci abbracciamo e si mise a piangere anche lei. Io l'ho sempre detto che quella moto era pericolosa.

Nei giorni seguenti passai 22 ore al giorno all'ospedale, tornavo a casa solo per farmi la doccia.
Mi sedetti in sala d'attesa attendendo il mio turno per entrare.

''Ashley'' mi chiamò la madre di Jack.

''Come stai?''

''Io bene Isabel grazie. Lui come sta?''

''Ancora niente'' si sedette sconfitta portandosi le mani sulla faccia.

''Sono una pessima madre. Dovevo proibirgli di comprarsi la moto. Se dovesse succedergli qualcosa non me lo perdonerei mai'' finì a stento e fatica quest'ultima parte della frase e mi sedetti vicino a lei abbracciandola.

''Non gli succederà niente Isabel. E non sei una cattiva madre, ti sei fidata di lui e ti assicuro che non tutte le mamme lo fanno. E hai fatto bene perché è un ragazzo prudente, è stata colpa della strada. Jack andava piano, non è uno stupido'' ascoltando le mie parole si calmò un po'.

''Sai, ogni sera a tavola parla di te. Mio marito ogni volta gli fa le battutine per farlo innervosire, mi fa un sacco ridere. Lui non lo sa, ma un giorno ho preso il suo telefono per sbaglio pensando fosse il mio, mi sono accorta dell'errore vedendo il suo sfondo di blocco. C'eri tu che dormivi con la sua felpa'' ridemmo alla sua affermazione.

''E' davvero innamorato e sono contenta che lo sia di te. Tu lo hai migliorato, ogni sera mi portava a casa una ragazza diversa dicendo che erano solo amiche. Quante me ne ha fatte passare!'' Vedere quella donna così piccola ma così forte mi fece quasi commuovere, si stava sentendo una cattiva madre e una cattiva persona. Quando invece era una delle più comprensive, buone e pacate che avessi mai conosciuto.

''Ti può rincuorare sapere che anche io lo amo davvero?'' mi sorrise e si aciugò le lacrime.

''Sei davvero una brava ragazza Ashley, non permettere a nessuno di cambiarti'' mi accarezzò la guancia e mi strinse la mano.

''Vuoi entrare?'' mi chiese Shein sorridendomi.

''Si'' mi alzai e prima di entrare mi voltai verso Isabel e le sorrisi per darle un ulteriore conforto.
Quella stanza mi metteva angoscia. Le pareti grigie nascondevano la muffa che fremeva ad uscire, le finestre erano sporche e filtravano una lievissima luce. Sul letto attaccato alla parete c'era lui. Mi avvicinai e mi sedetti sulla sedia.

''Ciao Jack. Non lo so se puoi sentirmi o meno, ma mi manchi e voglio parlare con te. Se ripenso a quel momento mi si chiude lo stomaco. Un attimo prima eravamo felici e l'attimo dopo eravamo qui. Io lo so che non ti succederà niente, perché tu sei Jack Miller, il ragazzo più duro della scuola. Il ragazzo che tutte vorrebbero. Sai questa cosa fa ridere. Di tutte le ragazze che ci sono nella scuola tu hai scelto me ed io come una stupida non mi sono mai fidata.
La prima volta che ho sentito il tuo nome mi sono chiesta chi fossi e tutti mi hanno guardata storto. Ero l'unica a non conoscerti. La cosa bella di questa faccenda però, è che io conosco la parte più bella di Jack Miller. Il lato dolce, il lato divertente, il lato romantico, il lato gentile, il lato emotivo e il lato comprensivo. Quello che voglio dire è che tu mi hai fatta sentire speciale per la prima volta, mi hai fatto capire cosa significa essere innamorati davvero, mi hai fatto conoscere il dolore emotivo, mi hai fatto saltellare da una parte all'altra della casa solo per avermi detto che mi amavi. Tante volte mi era stato detto da Kyle ma non mi ha fatto mai provare nessuna emozione, tranne un leggero sorriso. Mi sto perdendo in chiacchere, voglio concludere dicendoti che ti amo Jack Miller, per favore non andartene. Ho bisogno di te'' posai la testa sul suo petto e continuai a piangere.

''Non vado da nessuna parte'' sentii dire a fatica. Alzai gli occhi verso di lui. Era sveglio.

''JACK!'' gli saltai addosso e cominciai a baciarlo per poi scoppiare di nuovo a piangere.

''Jack, temevo di averti perduto'' singhiozzai.

''Non potevo mica lasciarti senza motociclista personale'' rise a fatica e fece ridere anche me. Mi strinse a lui.

''Ricordati sempre una cosa. Io morirò solo quando non sarai più mia''

Ho bisogno di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora