Nicholas doveva ricordarsi di tirare le tende delle finestre prima di andare a letto. I raggi del sole lo avevano svegliato troppo presto quella mattina: era stanco, anche perché era rimasto sveglio fino a tardi la sera prima. Borbottò qualche parola smozzicata in italiano prima di girarsi verso William, dando così le spalle al sole. Poggiò il volto nell'incavo della sua spalla e piano piano ritrovò il sonno perduto.
Quando, circa due ore dopo, fu svegliato da un movimento da parte di William decise di aprire del tutto gli occhi e prepararsi ad affrontare la giornata. Si stiracchiò lentamente, allungando i muscoli intorpiditi, alzandosi su un gomito e scoprendo che William lo osservava, gli occhi celesti limpidi e scintillanti.
"Buongiorno" gli disse il Principe. Il Duca rispose con un mugugno incomprensibile, stropicciandosi appena gli occhi.
"Buongiorno anche a te" rispose finalmente il moro, chinandosi per dagli un leggero bacio sulle labbra "Devi spiegarmi com'è che ti sei svegliato prima di me. Solitamente è il contrario"
"Vorrei ricordarti che ieri sera sei stato sveglio fino a tardi per finire di leggere quei documenti" ribatté bonariamente William, facendo sbuffare il compagno. Era ormai quasi un mese che avevano deciso di comune accordo di dormire nella stessa stanza. Ormai William passava quasi tutte le notti da lui e alla fine avevano deciso di spostare i vestiti del Principe nella stanza del Duca. Maria e i loro figli non avevano fatto obiezioni alla notizia, anzi, sembravano quasi aspettarsi quella mossa. Né Nicholas, né William avevano deciso di indagare oltre.
"Hai ragione, ma non avevo voglia di riprenderli in mano oggi" sbuffò Nicholas passandosi una mano tra i capelli. Mentre il Duca si ravvivava i capelli corvini, cercando di dare loro un aspetto decente, William notò che la manica della blusa si era alzata e aveva lasciato scoperto l'avambraccio dell'uomo. Non era la prima volta che il Principe notava l'intricata ragnatela si sottili cicatrici che Nicholas aveva su entrambi gli avambracci, ma non aveva mai avuto l'opportunità di chiederglielo.
Quando il moro abbassò il braccio William fece passare le dita sulla parte interna dell'avambraccio di Nicholas: sotto i suoi polpastrelli la pelle altresì liscia del compagno era intervallata da sottili sfregi che la rendevano irregolare al tatto. Percorse con un dito il solco lasciato da una di esse, notando con un certo fascino come si intrecciasse e si confondesse insieme alle altre cicatrici.
"È stato molto tempo fa" disse Nicholas tutto d'un tratto. William alzò di scatto lo sguardo e vide che il Duca lo osservava, la testa leggermente piegata di lato. Aveva intuito da solo la muta domanda del Principe "Sono il frutto di numerosi allenamenti falliti con dei pugnali"
"Allenamenti?" domandò William, inarcando un sopracciglio. Come potevano degli allenamenti causare tante ferite? Perché non aveva utilizzato delle protezioni?
"Mio padre non è mai stato molto gentile quando mi allenava a combattere coi pugnali. Voleva che lo facessi senza protezioni... per imparare a combattere nonostante il dolore" spiegò Nicholas con voce atona.
"Questa... è una barbarie" commentò William inorridito. Osservando quegli sfregi non riuscì a capacitarsi di come un padre potesse fare una cosa del genere al proprio figlio.
"Suppongo di sì. Mio padre aveva metodi molto... particolari per allenarmi" rispose Nicholas e, quello che colpì William, fu il distacco nella sua voce. Come se stesse raccontando la storia di qualcun altro, non la sua. "I nostri rapporti non erano mai stati dei migliori e mi ero ripromesso che, se mai avessi avuto un figlio, non lo avrei mai trattato come mio padre aveva trattato me"
"Devo ammettere che hai tenuto fede alla tua promessa. Gabriel ti adora e, sotto sotto, credo che tu sia riuscito a conquistare anche Elijah" disse William, facendo una smorfia di disappunto mentre pronunciava le ultime parole. Voleva cercare di alleggerire la tensione che si era creata dopo la rivelazione del Duca e, nel sentire la piccola risata dell'uomo, William seppe di essere riuscito nel suo intento. Nonostante ciò non poté non domandarsi quali altre cose il padre di Nicholas gli avesse fatto in gioventù.
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Duca Nero (Solangelo)
FanfictionLe impronte sulla neve si confondevano tra loro: gli zoccoli dei cavalli, le zampe di Sirio durante l'attacco e le impronte degli stivali si mescolavano tra loro senza un senso logico. Grandi chiazze di sangue si erano allargate sotto i freddi cadav...