Closing the circle (parte 1)

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"Mio caro Duca, quale piacevole sorpresa. Vi abbiamo cercato a lungo" disse la donna, facendo un passo avanti "E William ti ringraziamo per averci condotto qui. Ti abbiamo sorpreso, fratello?"

William li guardò. Si limitò a fissarli, non sapendo cosa rispondere. Sentiva accanto a sé Nicholas, i muscoli tesi in posizione di attacco, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da Artemisia e Octavian. Li aveva sempre considerati la sua famiglia... e ora scopriva che entrambi lo avevano pugnalato alle spalle.

"Cos'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" lo prese in giro Octavian, divertito dallo stupore del fratello.

"Come avete potuto?" sussurrò William, la voce ferma che strideva con la tristezza che permeava il suo sguardo "Per tutto questo tempo... siete sempre stati voi?"

"Certo, caro" rispose Artemisia con calma, sorridendogli. Più William la guardava più le sembrava totalmente fuori posto in quella situazione. Lei era sua sorella e ogni volta che la guardava non poteva fare a meno di pensare a tutti i momenti condivisi con lei quando erano piccoli. Eppure eccola lì, di fronte a lui, dopo aver candidamente ammesso di aver cercato di ucciderlo. Questo era troppo.

"Perché? Perché mi avete fatto questo?"

"Perché?" ripeté lei, imbronciando la bocca come faceva sempre quando cercava il modo migliore per rispondergli. Ognuno di quei piccoli gesti non faceva altro che ferire sempre di più William "Davvero non l'avete capito?"

"Parla. La mia pazienza si sta esaurendo" ringhiò Nicholas. Si era dato dello stupido più di una volta: si erano tutti concentrati su Octavian, credendo che fosse lui la principale minaccia, ma si era rivelato solo il braccio. La vera mente era sempre stata nascosta in piena vista.

"Dì al tuo... amante... di moderare i toni, William" ribatté Octavian, guardando il Duca con disgusto.

"Via, via, cerchiamo di calmare gli animi" si interpose Artemisia "Per rispondere alla tua domanda, caro fratello, l'abbiamo fatto perché tu ci hai portato via tutti i nostri diritti di nascita"

"Cosa?" William fece un passo indietro, come se fosse stato fisicamente colpito da quelle parole.

"Nostro padre ti ha sempre preferito. Fin dalla tua nascita io e Octavian siamo sempre stati relegati in un angolo, mentre nostro padre ti portava sul palmo della mano" disse lei lasciando che un'espressione di disgusto alterasse i suoi bei lineamenti "Persino in punto di morte ha voluto che William gli succedesse al trono"

"Voi avete falsificato il testamento" sussurrò William.

"Ovviamente. Diciamo che lo abbiamo solo ritoccato secondo i nostri convenevoli"

"E scommetto che anche l'agguato che gli avete teso nella mia proprietà sia opera vostra" disse Nicholas per guadagnare tempo. La mente lavorava veloce per cercare di trovare una via d'uscita. Provò a far scivolare con discrezione una mano verso il fodero di uno dei pugnali.

"Ovviamente" Artemisia alzò gli occhi al cielo, scocciata dalla banalità della domanda "Certo, noi siamo solo stati i mandanti, ma il lavoro sporco lo hanno fatto i nostri servitori. Sapete, noi eravamo troppo facili da identificare, ma con la fitta rete di contatti che abbiamo – o, per meglio dire, che ho – ideato è praticamente impossibile risalire direttamente a noi"

"Vostra Grazia, vi consiglio di tenere le mani bene in vista" lo ammonì Octavian e Nicholas le alzò in segno di resa.

"Ed Elijah? Anche lui rientrava nel piano originale?" domandò William.

"No, per lui avevamo in mente altro nel caso tu non lo avessi fatto venire con te" spiegò Artemisia con leggerezza "E proprio quando credevamo di aver finito il lavoro scopriamo che il Duca Nero ha vanificato i nostri sforzi"

Duca Nero (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora