Kisses and explanations (parte 3)

801 63 55
                                    

Ormai era passata più di una settimana, ma Elijah non si era ancora deciso a parlare con suo padre o con la famiglia del Duca Nero. Si rifiutava anche di mangiare con loro nel grande salone e lasciava di rado la sua stanza: Grace portava ad ogni pasto un vassoio d'argento davanti alla sua stanza perché il ragazzo potesse mangiare. Nel grande maniero si respirava un'aria tesa ogni volta che si riunivano per i pasti, non sapendo bene come comportarsi l'un l'altro.

Victoria e Gabriel, ogni giorno, rimanevano di fronte alla porta di Elijah per quasi un'ora, parlando. Si sedevano sul pavimento e raccontavano al ragazzo di come Nicholas avesse spiegato loro delle sue preferenze o, più semplicemente, cercavano di farlo uscire dalla stanza per parlare con William. Ogni mattina, però, non ricevevano nessuna risposta dalla stanza, ma non demordevano.

William, però, era quello che stava soffrendo di più di tutta quella situazione: Nicholas lo vedeva consumarsi e rimuginare su quella situazione da giorni, aggirandosi per il castello come un leone in gabbia. La mancanza di sonno e i suoi sensi di colpa lo stavano logorando.

"William, vieni a sederti" disse dolcemente il Duca indicando il posto di fianco al suo sul divano. Era da una decina di minuti che il Principe camminava avanti e indietro di fronte al caminetto, come accadeva da quasi ogni giorno, con Sirio che lo osservava attentamente. L'uomo si fermò e si voltò a guardare il Duca, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza nella stanza. Nicholas sospirò e si alzò, raggiunse William e lo accompagnò al divano. Il Principe si fece guidare docilmente, accettando meccanicamente la tazza di the che gli veniva offerta.

"Grazie" mormorò prendendone un sorso, per poi tossire poco dopo "Cosa ci hai messo dentro? Whisky?"

"Una piccola correzione non può che farti bene" rispose il Duca con semplicità, sorseggiando la sua tazza.

"Io sto bene, Nicholas, e non ho bisogno di the corretti" borbottò l'altro con stizza.

"Il tuo concetto di "stare bene" è molto diverso dal mio" Nicholas posò la tazza sul tavolino di fronte al divano e si voltò a fronteggiare l'uomo "William è da una settimana che non stai bene. Ti stai consumando"

"Io... Elijah non mi parla da giorni. Non parla nemmeno con i tuoi figli. Non vuole vedere più nessuno! Che cosa dovrei fare secondo te?" sbottò William, sbattendo fortemente la tazzina sul tavolino, tanto da far sussultare il lupo. L'uomo si prese la testa tra le mani, posando i gomiti sulle ginocchia. Nicholas lo osservò con circospezione: quello sfogo l'aveva preso in contropiede. Si avvicinò lentamente e posò una mano sulla spalla dell'uomo, sentendolo tremare sotto il suo tocco.

"Ogni persona reagisce a notizie simili in modi diversi" disse dolcemente Nicholas "mio padre non mi parlò per giorni, proprio come Elijah e, quando finalmente mi rivolse la parola, mi disse che avrei dovuto portare avanti il nome di famiglia sposandomi con una donna"

Il Principe non disse nulla: era una delle rare volte in cui il Duca si apriva con lui raccontandogli piccoli episodi del suo passato. Alzò la testa e osservò il sorriso amareggiato che gli dipingeva le labbra mentre rivangava quel ricordo.

"Io... so che hai ragione, ma questa attesa non fa che peggiorare la situazione. Vorrei potergli parlare subito così da poter chiarire tutto o gli ipotetici scenari a cui continuo a pensare mi faranno impazzire"

"Vorrei poterti aiutare di più"

"La tua vicinanza mi aiuta molto, credimi" mormorò William posando la sua mano sulla gamba dell'uomo, molto più calmo rispetto a prima "e ti ringrazio per aver sopportato i miei sbalzi d'umore"

"Non è stato facile" rispose Nicholas storcendo il naso, strappando un sorriso al Principe. Il Duca sorrise piano, prima di tornare serio "Vorrei chiederti una cosa e vorrei che tu fossi sincero"

Duca Nero (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora