A skeleton in the closet

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Era passata più di una settimana dal loro arrivo a Londra e Nicholas e la sua famiglia avevano avuto modo di ambientarsi alla frenetica vita di corte. Il Duca aveva avuto modo di parlare più di una volta col re e con Octavian, ma si rese presto conto che cercare di ragionare col monarca e suo figlio era una battaglia persa sin dall'inizio. William aveva provato ad intercedere per lui, ma le cose non erano migliorate di molto.

Per la gioia di sua figlia e di Magnus (e per il dispiacere di Nicholas e Gabriel) avevano dovuto partecipare ad un paio di soirée: Nicholas si era profondamente annoiato, danzando di tanto in tanto con qualche dama, ma tenendo sempre lo sguardo fisso su William. Magnus, d'altro canto, aveva passato entrambe le serate a sedurre dame a destra e a manca. Per giorni non si era fatto altro che parlare di lui e dei suoi occhi "perlacei", aumentando l'ego dell'uomo. Nicholas, però, aveva anche notato gli sguardi complici e imbarazzati tra Victoria ed Elijah durante tutta la sera. Sua figlia si era innamorata del bel principino e a Nicholas non dispiaceva troppo: gli piaceva il ragazzo ed era un buon partito per lei, ma gli avrebbe comunque parlato in privato. Aveva pur sempre una reputazione di padre da mantenere.

Con William le cose andavano bene, anche se non avevano molto tempo per stare insieme come in Scozia. Durante il giorno adottavano un comportamento formale e consono ai loro ranghi, ma la sera si ritrovavano insieme nella stanza di Nicholas così da passare del tempo insieme, talvolta parlando fino a notte fonda. Al mattino presto William ritornava nella sua stanza ed entrambi passavano le giornate separati, attendendo con impazienza il calar del sole per tornare insieme.

Il Duca passava le sue giornate talvolta con i figli e con Magnus, altre volte insieme a Margaret, Lilian e Artemisia. Trovava piacevole la compagnia delle tre donne: senza l'influenza dei rispettivi mariti erano più smaliziate e taglienti con i loro commenti, chiacchierando e aggiornando l'uomo sulla nobiltà inglese.

"Signore? C'è una lettera per voi" disse il valletto di Nicholas. L'uomo abbassò il libro che stava leggendo nel suo boudoir e alzò un sopracciglio, scettico.

"Chi la manda?"

"Non saprei. Non c'è scritto" rispose l'uomo, porgendogli la missiva e congedandosi in silenzio. Nicholas la aprì e lesse le poche righe scritte: Margaret lo aveva invitato a prendere un the con lei nei giardini quel pomeriggio. Nicholas si accigliò: la donna non lo aveva mai invitato a prendere il the da solo con lei. Solitamente era sempre accompagnata da Lilian e Artemisia. Si alzò e ripose il libro al suo posto, uscendo poi dalla stanza con la lettera in mano. Si aggirò per i lunghi corridoi fino allo studio di William. Bussò piano ed entrò quando l'uomo gli diede il permesso.

"Nico? Che cosa ci fai qui?" gli domandò William, sorpreso di vederlo. Nicholas sorrise appena: da qualche tempo il suo compagno aveva cominciato a chiamarlo con quel soprannome. Chiuse la porta dietro di sé e si avvicinò alla scrivania con lentezza, avvertendo una lieve sensazione di déjà-vu. In Scozia accadeva sempre il contrario, Nicholas alla scrivania con William che irrompeva nel suo studio di tanto in tanto, mentre a Londra accadeva il contrario.

"Niente di particolare, in verità" minimizzò l'uomo "Margaret mi ha scritto che vorrebbe prendere un the con me nel pomeriggio... mi chiedevo se ne sapessi qualcosa"

"No, non mi ha detto nulla" rispose William, appoggiandosi allo schienale della sedia.

"Strano... allora credo che lo scoprirò tra qualche ora" Nicholas scrollò le spalle e notò la scrivania ingombra di carte "Ho scelto un brutto momento?"

"No, mi serviva comunque una pausa" borbottò il Principe, strofinandosi stancamente gli occhi. Nicholas vide l'anello di famiglia, quello che aveva mandato mesi fa insieme alla lettera per avvisare la sua famiglia dell'agguato, scintillare sotto i raggi del sole "è tutto il pomeriggio che leggo queste missive"

Duca Nero (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora