Birthday present

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William voltò pigramente la pagina di un grande tomo che aveva in mano, gli occhi azzurri che si spostavano velocemente mentre leggeva. In sottofondo, la pioggia batteva con forza contro le finestre della biblioteca, producendo un ritmico ticchettio contro il vetro. Si trovava lì da quasi un'ora, ma visto che tutti gli abitanti del castello erano impegnati ne aveva approfittato per prendersi un po' di tempo per sé. Purtroppo non sarebbe durato molto.

"Padre?" la voce del figlio lo riscosse dalla lettura. Alzò la testa e lo vide in piedi di fronte a sé. Non lo aveva nemmeno sentito entrare.

"Elijah cosa ci fai qui? Non dovresti essere con il Duca ad allenarti?"

"Abbiamo finito prima" rispose il ragazzo ma, vedendo l'espressione poco convinta del padre, si affrettò a spiegare "Non è successo niente, davvero. Abbiamo finito prima perché ha un incontro importante tra mezz'ora"

"Bene. Hai bisogno di qualcosa?"

"Io no, ma Victoria mi ha mandato a chiamarti"

"Victoria? Di cosa ha bisogno?" domandò William, perplesso. Lui e la figlia del Duca non avevano quasi mai parlato.

"Sarà lei a spiegartelo. Andiamo" lo esortò Elijah e, con un sospiro, William chiuse il libro, lasciandolo sulla poltrona sulla quale era seduto, e seguì il figlio.

"Puoi almeno dirmi dove stiamo andando?"

"Nella Sala della Musica" rispose Elijah, camminando velocemente davanti al padre. William non fece commenti e seguì il ragazzo. L'ultima volta che era stato in quella stanza il Duca gli aveva fatto suonare il pianoforte di sua moglie. Si domandò cosa sarebbe successo quel giorno. Elijah si fermò di fronte alla porta chiusa della Sala della Musica e bussò due volte.

"Vostra Altezza, grazie per essere venuto" li accolse Victoria quando aprì la porta. Si fece da parte e li fece entrare. La stanza non era cambiata dall'ultima volta che ci era stato, a parte il fatto che Gabriel era beatamente sprofondato in una delle poltrone con le gambe incrociate. Lo accolse con un sorriso che il Principe ricambiò.

"Dunque... a quale scopo sono stato mandato a chiamare?" domandò William osservando i tre ragazzi.

"Ecco... nostro padre compirà gli anni di qui a cinque giorni, il 28 di gennaio, e vorremmo fargli una piccola sorpresa" spiegò Victoria.

"Il compleanno di vostro padre?" William non ne sapeva nulla.

"Sì, non ne parla mai, ma ogni anno prepariamo qualcosa di speciale per questo giorno"

"Capisco, ma ancora non comprendo quale sarebbe il mio ruolo in tutto ciò"

"Avevo pensato di cantare una canzone. Però mi servirebbe qualcuno che sappia suonare il pianoforte per accompagnarmi"

"Capisco" disse lentamente l'uomo. Era rimasto sorpreso ncio dato che il Duca non aveva minimamente accennato alla data del suo compleanno "Elijah, tu sapevi qualcosa?"

"Ecco padre..." il ragazzo si mosse a disagio, tormentandosi leggermente le mani "Gabriel mi aveva accennato qualcosa agli inizi di gennaio"

"E non mi hai detto nulla?"

"Credevo che il Duca te ne avesse parlato..." disse Elijah stringendosi leggermente nelle spalle. William non disse nulla, ma i ragazzi capirono lo stesso: il Duca non aveva detto nulla.

"Non sentitevi arrabbiato. Nostro padre non ama molto i festeggiamenti, per questo non dice mai il giorno del suo compleanno" disse Gabriel, quasi a scusarsi per non aver informato il Principe.

"Non importa. Vi aiuterò con piacere" li rassicurò William "Avevi già in mente cosa cantare?"

"Sì" Victoria si avvicinò al tavolo e sfilò uno spartito leggermente spiegazzato. Lo lisciò con le mani e glielo pose.

Duca Nero (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora