Il castello era ormai diventato abbastanza familiare ad Elijah e William tanto che, dopo il primo pranzo insieme ai duchi, avevano cominciato ad uscire più spesso dalla stanza per esplorarlo. Elijah spariva per ore intere, spesso accompagnato da Victoria e Gabriel, per poi ricomparire ai pasti e ritornare a curiosare fino a sera. William, invece, girava più lentamente per il maniero a causa della gamba infortunata, ma rimaneva sempre estasiato dalla bellezza dei corridoi e delle stanze in cui si imbatteva. Erano su colori per lo più freddi, come le tonalità del blu e del grigio, ma alcune erano sul rosso e sul verde bosco, che richiamavano i colori del parco attorno al castello. Nonostante i colori prevalentemente freddi il castello era molto accogliente e caldo, anche se alcune stanze sembravano in disuso da anni e il Principe non ne sapeva il motivo. Una di queste conteneva molti ritratti degli antenati dei duchi di Scozia e, appeso su una parete, campeggiava un alto arazzo blu notte. Sulla stoffa erano intessuti, con un prezioso filo dorato, l'albero genealogico della famiglia fino al Duca Nero e ai suoi figli.
William si avvicinò all'arazzo e osservò incuriosito il nome Maria collegato a quello del Duca Hades di Angelo, a loro volta collegati ad altri tre nomi sotto di loro: Nicholas, Bianca e Hazel. Accanto al nome del Duca Nero c'era un nome, ma era consumato, come se qualcuno lo avesse grattato via in tutti i modi possibili. L'unica lettera leggibile era una E sbiadita dal tempo. Sotto partivano due fili che li collegavano a Victoria e Gabriel. Probabilmente quell'arazzo non veniva toccato da anni perché aveva sentito che anche le due sorelle del Duca si erano sposate ed avevano avuto dei figli, ma lì non erano menzionati. Effettivamente c'era molta polvere in quella stanza segno che, ormai, nessuno ci entrava da tanto tempo.
Si allontanò dall'arazzo ed osservò con blanda curiosità i dipinti che riempivano le pareti, illuminati dalla tenue luce che filtrava dalle finestre impolverate. Si imbatté in un ritratto che rappresentava la famiglia di Angelo: riconobbe Maria, molto più giovane e bella, seduta al centro del dipinto con un dolce sorriso sulle labbra. Dietro di lei c'era il marito, Hades, con portamento fiero. Era un uomo imponente e ben piazzato con il volto di una bellezza cruda e severi occhi neri. Aveva le mani dalle dita lunghe poggiate sulle spalle di Maria, come se fosse un gesto casuale, e una di esse era coperta dalla mano minuta della moglie. Ai lati della donna c'erano due bambini: il maschio, sulla destra, aveva un sorriso aperto che si estendeva agli occhi scuri, facendoli brillare. La femmina, sulla sinistra, sorrideva a sua volta e stringeva piano la manina della sorellina, di non più di qualche mese, che Maria teneva in grembo.
William sorrise alla vista di un giovane Nicholas, che non avrà avuto più di sette anni, e delle sue sorelle Bianca e Hazel. Si vedeva l'amore che scorreva tra quelle persone e il Principe pensava che anche Hades, con la sua famiglia, abbandonasse quella maschera di freddezza che lo caratterizzava nel dipinto.
Con il senno di poi William pensò che il Duca Nero assomigliasse molto al padre: stesso portamento fiero, stessa espressione impassibile dallo sguardo duro, ma il taglio degli occhi e alcuni tratti del viso erano sicuramente di Maria. Il sorriso lo aveva ereditato dalla Duchessa Madre anche se, durante tutta la permanenza, lo aveva visto sorridere solo in rare occasioni. Dovrebbe farlo più spesso, pensò, lo fa sembrare più giovane.
Scosse la testa a quei pensieri e notò che uno dei quadri era coperto da un telo bianco. Aggrottò le sopracciglia e si avvicinò, prendendo un lembo del lenzuolo. Lo soppesò per qualche minuto, domandandosi se facesse bene a scoprirlo, ma la curiosità ebbe la meglio e tirò. La stoffa cadde a terra, sollevando una grande nuvola di polvere e svelando il quadro. William tossì e agitò una mano davanti al volto per far dissipare la polvere e, quando l'eccesso di tosse finì, osservò il dipinto.
Ritraeva due giovani ragazzi, maschio e femmina, in piedi davanti alle rive di un lago, sotto le fronde di un imponente albero. La ragazza era di una bellezza da togliere il fiato: alta e armoniosa, con il viso a cuore dagli occhi di un vivido verde smeraldo. Gli occhi sembravano scintillare, come se il pittore non avesse usato i colori per dipingerli, ma vi avesse messo direttamente due piccoli smeraldi. Il sorriso era radioso e si estendeva agli occhi, i capelli castano chiaro erano acconciati sulla nuca, lasciando il viso libero. Piccoli orecchini le impreziosivano le orecchie e una collana con uno smeraldo dal taglio a goccia le imbelliva il collo. La ragazza era dolcemente appoggiata contro il petto del giovane uomo alle sue spalle e, quando William spostò lo sguardo, trattenne il respiro nel riconoscere il Duca.
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Duca Nero (Solangelo)
Fiksi PenggemarLe impronte sulla neve si confondevano tra loro: gli zoccoli dei cavalli, le zampe di Sirio durante l'attacco e le impronte degli stivali si mescolavano tra loro senza un senso logico. Grandi chiazze di sangue si erano allargate sotto i freddi cadav...