Il Duca salì lo scalone che portava alle camere dell'ala est dal maniero, bussando lievemente a quella dove c'erano i suoi ospiti.
"Mio Signore" lo accolse un giovane ragazzo, il quale si fece da parte per farlo entrare. Con un lieve cenno di saluto della testa camminò nella stanza, osservando il giovane: sulla ventina, capelli e occhi di un caldo color cioccolato, le mani dalle lunghe dita chiare che giocherellavano con il lembo della camicia.
"Lui è Andrew, un mio giovane apprendista. È arrivato poco fa e mi assisterà con i pazienti, se per voi non è un problema" lo presentò il dottore dopo aver sistemato delle bende nella sua borsa.
"No, non c'è alcun problema" rispose il padrone del castello scoccando un'occhiata al ragazzo, il quale continuava a tenere lo sguardo fisso ai suoi piedi, a disagio. Il Duca si avvicinò ai due nobili e li osservò "Come stanno?"
"Sono riuscito ad evitare il peggio, ora stanno riposando ma si dovrebbero svegliare entro un giorno, due al massimo" disse il dottore avvicinandosi ai letti. Il Duca annuì e si accostò al letto del ragazzo, quello che tra i due aveva riportato ferite più gravi. Elijah non avrà avuto più di sedici anni eppure sembrava più giovane della sua reale età. Fece scivolare lo sguardo sul braccio fratturato del ragazzo, ora steccato e immobilizzato con delle bende nella sua posizione naturale.
Si voltò e prestò attenzione all'uomo sdraiato nell'altro letto: era il padre del ragazzo, ma la somiglianza tra i due la si notava solo dai capelli biondi perché il volto dell'uomo era gonfio e tumefatto per i colpi ricevuti. Non indossava alcuna camicia e il petto era coperto da uno spesso strato di candide bende, sebbene si stessero già macchiando del sangue dell'uomo. Le braccia erano state lasciate al di sopra delle pesanti coperte e lo sguardo del Duca cadde sulla mano destra: le dita lunghe e affusolate erano state pulite, sebbene qualche traccia di sporcizia persisteva sotto le corte unghie, ma non fu questo ad attirare il suo sguardo. Si chinò leggermente e notò che l'anulare destro era più gonfio delle altre dita e una fascia rossa spiccava vivamente contro il naturale colorito bronzeo.
"L'anello" sussurrò l'uomo talmente piano che nessun altro lo sentì, allungando poi un dito per tracciare il segno rosso. Nella colluttazione dovevano avergli strappato a forza l'anello dal dito, ma poi doveva essere caduto a terra dove Sirio lo aveva trovato. Il Duca si rialzò con nuove domande nella sua mente, ma doveva pazientare fino al loro risveglio "Voglio che mi avvisiate se si svegliassero o se le loro condizioni peggiorassero"
"Sarà fatto" rispose il dottore e il Duca fece un cenno di saluto a lui e a Andrew prima di uscire dalla stanza. Scese nuovamente lo scalone e si diresse verso il salone da pranzo per la colazione. Non aveva particolarmente fame, ma sua madre insisteva che durante i pasti la famiglia si riunisse nella sala. Il grande tavolo al centro della stanza era stato apparecchiato per la colazione e il profumo di scones e croissaint lo colpì non appena mise piede nella sala.
"Buongiorno madre" la salutò il figlio dandole un lieve bacio sulla guancia, prendendo poi posto a capotavola "Victoria?"
"Ho mandato Isabelle a chiamarla... oh, eccole!" rispose la donna sorridendo dolcemente alla giovane ragazza appena arrivata. Victoria represse uno sbadiglio e si avvicinò al tavolo: indossava un semplice vestito verde smeraldo che risaltava i suoi occhi dello stesso colore, mentre i capelli neri erano acconciati in un morbido chignon.
"Buongiorno padre" lo salutò lei dandogli un bacio sulla guancia "Buongiorno nonna" ripeté lo stesso gesto per la donna, prendendo poi posto alla destra del Duca, con la Duchessa Madre di fronte.
"Ben svegliata, tesoro. Hai dormito bene?" le chiese la nonna con un sorriso mentre una cameriera le versava una fumante tazza di tè.
"Sì, ma non capisco perché questa mattina mi sia dovuta alzare così presto" borbottò la ragazza, strofinandosi piano un occhio, prendendo poi un biscotto.
STAI LEGGENDO
Duca Nero (Solangelo)
FanfictionLe impronte sulla neve si confondevano tra loro: gli zoccoli dei cavalli, le zampe di Sirio durante l'attacco e le impronte degli stivali si mescolavano tra loro senza un senso logico. Grandi chiazze di sangue si erano allargate sotto i freddi cadav...