☙ 33.

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Somi mi aveva tenuta tra le braccia per ore, facendo scivolare una mano confortante lungo la mia schiena mentre io piangevo contro il suo petto.

Non avevo smesso neanche per un secondo mentre buttavo fuori tutte le mie emozioni imbottigliate, rovesciandole sotto forma di lacrime grasse a rigarmi le guance.

E dopo un tempo che era sembrato infinito, avevo rallentato i singhiozzi grossolani che si acquietavano fino alle spalle piangendo; adesso erano meno rumorosi ma ricolmi comunque di tristezza.

Un'ora dopo mi ero finalmente fermata, radicata in quel punto in cui ero rimasta sdraiata per ore, aggrappata a mia sorella come se fosse una questione di vita.

Somi fa passare le dita tra i miei capelli e gurdandomi dall'alto con affetto materno mi chiede, "Ti senti meglio?"

Appoggio la testa contro di lei tremando. "Non tanto..." pronuncio con voce stridula, sorpresa dal mio stesso sussurro.

"Oh, sorellina..."

Lentamente, con entrambe le sue mani a tirarmi, Somi riesce a sollevarmi. E dopo avermi fatto scivolare un braccio attorno, mi guida verso il divano, facendo posizionare il mio corpo pigro sui cuscini.

L'improvviso suono del campanello le fa voltare il capo.

"Aspetta qui, torno subito."

Mi giro nella sua direzione, verso la porta. Lei la apre, indietreggia all'istante e sussulta.

"Somi, chi è?"

Per un momento rimane lì in piedi, come se non mi avesse sentita. Poi si volta spostandosi, in modo da mostrarmi chi fosse arrivato.

"Sora!"

Hoseok entra dentro saltellando con la sua solita faccia allegra tremante ma ricolma di preoccupazione; preoccupazione per una grande amica.

Alle sue spalle, due uomini familiari.

Alla sinistra di Hoseok c'era Jimin e alla sua destra Jungkook.

"Ma che-"

Osservo i sacchetti, tenuti stretti sui polsi dei due ragazzi ad eccezione del rosso che aveva le mani appoggiate sui fianchi. Quest'ultimo di avvicina e rimane in piedi di fronte a me.

Successivamente dopo essersi accucciato, le sue braccia si scagliano su di me, avvolgendosi attorno al mio corpo avvicinandomi a sé mentre mi stritola in un abbraccio.

"Tesoro..." pronuncia, accarezzandomi la schiena con la sua mano calda.

Sorridendo, ricambio la stretta. "Hoseok."

Poi punto lo sguardo in direzione dei due uomini dietro al truccatore e distanziandomi da quest'ultimo, ispeziono i due. "Ragazzi."

Jimin fa un cenno del capo mentre Jungkook mi rivolge un sorriso che mi scalda il cuore. "Sora," dice a voce bassa. "Ne è passato di tempo."

"Infatti," rispondo, appoggiandomi sui cuscini mentre Hoseok si rimette in piedi e mi raggiunge, sedendosi accanto a me. Poi mi afferra una mano e mi chiede, "Cos'è successo in questa settimana, Sora cara?"

Somi si avvicina a noi, incrociando le braccia. "Voglio sapere cos'è successo oggi."

Ingoio il nodo alla gola. "D'accordo..."

Lentamente, ricordo quei momenti strazianti della mia visita alla sede, essendo fin troppo dettagliata riguardo a come Taehyung mi aveva accusata di aver finto il mio amore per i suoi soldi.

Wild Thoughts | Taehyung ✓ (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora