☙ 5.

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Osservo l'edificio.

Sembrava fatto di oro solido, il modo in cui scintillava fiero sotto la luce forte del giorno.

Molte costruzioni qui intorno avevano un aspetto costoso. E io ero lì in quella parte di Seoul, in cui la maggior parte degli uomini e donne d'affari lavoravano e vivevano.

Lancio una rapida occhiata alla nota. Sì, è questo.

Mi raddrizzo lisciandomi il completo, una blusa marrone con dei volant neri sul collo e attorno ai polsi. L'ho abbinata con un paio di pantaloni della stessa tonalità rifiniti con una striscia nera ai lati.

Faccio un bel respiro. Okay. Sora. Puoi farcela. Basta che non parli troppo e andrà bene.

Spingo la porta di vetro ed entro nell'edificio.

L'interno era bello tanto quanto l'esterno. I colori dorati e neri danzavano sul pavimento di marmo ed enormi lampadari pendevano dai soffitti dipinti.

Stavo praticamente mangiando con gli occhi tutta quella vista.

Scuoto la testa. Basta sprecare tempo.

I miei pensieri vengono interrotti da un pianto improvviso. Rivolgo lo sguardo alla mia sinistra e scorgo una giovane donna presumibilmente della mia stessa età a singhiozzare.

Un'altra donna, forse un'amica, le accarezzava la schiena lanciando un'occhiata alla segretaria seduta alla reception. "Non piangere Yura, vedrai che ti assumeranno da qualche altra parte."

"Ma ce l'avevo quasi fatta!" piange. "Stavo per diventare una modella!"

La sua amica semplicemente la abbraccia, accorgendosi che la stavo fissando. Mi guarda male e io rapidamente distolgo lo sguardo.

Raggiungo l'addetta alla reception. "Mi scusi, dove posso trovare il signor Kim?"

"Vai dritta verso gli ascensori. Lo trovi in fondo al ventesimo piano."

Dannazione. "Okay, la ringrazio."

Proseguo verso dove mi è stato indicato, salgo i venti piani in ascensore. Le porte si schiudono e procedo dritta in direzione della fine di questo piano.

Trovo una donna seduta su una delle sedie posizionate di fronte ad una scrivania. Mi vede arrivare e mi sorride. "Sei quì per il lavoro?"

Annuisco, prendendo posto. Dò un'occhiata al mio orologio da polso. Era esattamente mezzogiorno.

"Giusto per fartelo sapere, ogni ragazza che ha attraversato quella porta è uscita piangendo." dice la donna.

Subito dopo sorride compiaciuta. "Tuttavia io sarò l'eccezione dato che riuscirò ad ottenere quel lavoro."

Cerco di trattenermi dall'alzare gli occhi al cielo. Perfino l'anziana segretaria seduta dietro a quella scrivania sembrava fare lo stesso.

La porta si apre e ovviamente, una ragazza esce piangendo. Impreca alla segretaria e piomba fuori.

La donna fiera si alza in piedi, afferrando la sua cartellina piena di fogli e documenti. "Posso entrare adesso, giusto?"

La segretaria la guarda attraverso i suoi occhiali prima di pronunciare "Il signor Kim adesso può riceverti."

La ragazza sculetta casualmente, chiudendosi con un tonfo la porta alle spalle.

Adesso eravamo solo io e la signora anziana. Avevo deciso di non parlare, lei lo stesso.

Wild Thoughts | Taehyung ✓ (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora