☙ 44.

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La videocamera aveva smesso di riprodurre il filmato, lo schermo si era riempito tutto di grigio e poi si era spento.

Ero sicura di avere le lacrime a rigarmi il volto mentre la signora Kim riponeva l'oggetto al suo posto, per poi chiudere il cassetto.

Si era raddrizzata, sistemandosi la pelliccia e poi si era voltata verso di me.

Un sorriso era apparso sulle sue labbra.

Uno di quei sorrisi che faresti ad un funerale di una famiglia sfortunata. Uno di quei sorrisi che offriresti ad uno di quelli il cui cuore è sul punto di spezzarsi.

Uno di quei sorrisi che ritrae ogni cosa come scopo principale. Uno di quelli che mostra una vita degna di dolore.

La donna afferra una cornice dalla scrivania.

"Ero andata a Busan quella notte," pronuncia, accarezzando amorevolmente il vetro con la mano. "Era il ventisette Dicembre. Tre giorni prima del suo compleanno."

"Avevo chiesto a sua madre di aiutarmi a preparare una festa a sorpresa per lui. Non sapevo invece che stavo per riceverla io."

Abbassa lo sguardo sui propri piedi e stringe le labbra. Avevo una mezza idea che stesse per piangere.

"Quando...quando si è reso conto che era tutta una...bugia?" dico io.

La signora Kim non mi guarda. "Al suo funerale. L'unica cosa buona che ne è uscita dalla morte di Taekyeon è stata quella di aver fatto una chiaccherata appropriata con Taehyung."

"Certo, era un bambino quando Taekyeon aveva iniziato a fargli il lavaggio del cervello, ma quel pregiudizio è rimasto per tanto tempo."

La donna si stringe forte il braccio. Riuscivo a notare quanto le tremassero le ginocchia, accanto alla scrivania.

"Quindi...non lo crede più."

"No." fa un respiro profondo. "Ma ha avuto un impatto importante."

Si volta in direzione del muro disseminato di foto, esaminando la crescita di Taehyung ritratta in quei fotogrammi.

Avanzo arrivandole accanto. "Non ti odia, signora Kim."

Le sue spalle si afflosciano. "Non lo so."

"Sono seria." la guardo. "Non puoi disprezzare tua madre per dei piccoli inconvenienti. Tornerà."

"Tu non sei solo un piccolo inconveniente per lui, Sora." insiste.

Raggiunge il muro e stacca quella foto di Taehyung dentro all'accappatoio.

Viene verso di me e mi porge la fotografia. "Tu sei tutto quello che ha, adesso."

La osservo e dai suoi occhi tiro fuori la tristezza.

Indica la foto. "Tornate a Seoul. Non è più necessario che rimaniate bloccati qui."

Aggrotto le sopracciglia. "Perchè così all'improvviso?"

Il patto.

"E cosa ne sarà del patto?" sbotto. "Dobbiamo comunque portarlo a termine."

Un meraviglioso sorriso grazia le labbra della donna, come il primo raggio di sole dopo una tempesta. "Oh, Sora."

"Pensi davvero che dopo tutto questo, continuerei a rifiutarti?"

Mi afferra una mano e gira il mio palmo verso l'alto. Ci appoggia sopra la foto e racchiude le mie dita.

"Per quanto le parole di Taehyung siano state dure, erano vere."

Wild Thoughts | Taehyung ✓ (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora