Cacciai un urlo agonizzante quando il tubo venne strappato via dal mio corpo; in mezzo a tutto quel dolore però, riuscii a provare sollievo che il tubo fosse stato finalmente rimosso. La ferita continuava ancora a bruciarmi, ma non tanto quanto prima. Mi appoggiai al muro dietro di me per sostenermi, le mie gambe sembravano di gelatina.
Immediatamente cedettero sotto al peso del mio corpo quando provai a stare in piedi da sola. Steve mi prese poco prima che cadessi, i suoi occhi erano colmi di preoccupazione e l'azzurro sembrava un po' più chiaro del solito. Aveva paura?
"Natasha." Steve la chiamò quando vide apparire un altro paio di robot. "Ci penso io, tu stai con lei." Annuì prima di precipitarsi a combattere. "Stai perdendo troppo sangue." Disse Steve, riportando la sua attenzione su di me. "Va bene." Gemetti appoggiandomi a lui, "L'hai detto tu stesso, resuscitate, giusto?" Mi fissò dritto negli occhi, "Non morirai"
"Ci sono cose peggiori che potrebbero accadere." Alzai le spalle, scherzando, ma Steve sembrò prendere le mie parole con estrema serietà. "Forse per te." disse lui. Proprio in quel momento, un paio di urla impaurite attirarono la mia attenzione.
Guardai oltre la spalla di Steve per vedere dei civili scappare da qualcuno dei robot di Ultron. "Bene, sembra che sia ora di tornare al lavoro, Cap." Mi misi in piedi, inciampai leggermente all'inizio ma alla fine riuscii a cavarmela.
Tirai fuori l'arco, abbattendo i robot che stavano inseguendo i civili prima di crollare di nuovo, sentendomi come se avessi appena corso una maratona. Steve premette un dito sul suo auricolare, "Cos'hai per noi, Stark?" chiese. "Beh, niente di eccezionale." rispose Tony. "Forse un modo per far saltare in aria la città. Questo impedirà qualunque tipo di impatto sulla superficie sempre se riuscirete a ripulire la zona".
"Ho chiesto una soluzione, non una via di fuga." Steve sospirò. "Il raggio di impatto aumenta ad ogni secondo. Dobbiamo fare una scelta." affermò Tony. "Il portale," guardai Steve, "potrei ancora provare." Steve mi guardò accigliato, mentre considerava le altre opzioni possibili. "Vale la pena provare." rispose Tony prima che Steve potesse esprimere la sua opinione.
Grugnii, cercando di raddrizzarmi, e concentrando tutte le mie energie sull'apertura di un portale. Delle scintille scoppiettano nello spazio vuoto davanti a me, ma scomparirono immediatamente. Le mie gambe cedettero un'altra volta così mi sedetti su un'auto abbandonata, sentendomi come se fossi appena stata colpita e seppellita da una tonnellata di mattoni.
"Fammi riprovare." Mi rifiutai di arrendermi. "No. Risparmia le energie." Disse Nat, raggiungendoci mentre finiva l'ultimo dei robot. "Cap, Camille non è in grado di portare nessuno via di qui. Queste persone non andranno da nessuna parte. Se Stark troverà un modo per far saltare questa roccia..."
"Non finché tutti non saranno in salvo." la interruppe Steve. "È meglio tutti quassù o tutti laggiù?" chiese Nat "Non è una questione di matematica".
"Per quanto mi dispiaccia ammetterlo," intervenni, "Ha ragione, Steve. Non c'è altro modo."
"Non lascerò che questa roccia esploda finchè tutti i civili non saranno in salvo" Insistette. "Non ho detto che dovremmo andarcene." Disse Nat, guadagnandosi uno sguardo scioccato da Steve.
Alzò le spalle "Ci sono modi peggiori per andarsene. Ho mia sorella con me." Mi sorrise, poi guardò l'orizzonte, "E dove altro potrò godermi una vista come questa?"
"Sono davvero contento che ti piaccia il panorama, Romanoff." La voce di Fury mi risuonò nell'orecchio: "Sta per migliorare" e prima che ce ne rendessimo conto, un Helicarrier ci volò di fianco. Mi protessi gli occhi quando le eliche fecero alzare la polvere delle macerie.
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Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1] TRADUZIONE
FanfictionSolo in pochi sanno dell'esistenza della sorella di Natasha. Che proprio come lei, era un'agente dello SHIELD. Sfortunatamente Camille Romanoff è deceduta 5 anni fa, o così si dice in giro. Ma quando Fury viene a bussare alla sua porta, in cerca di...