THOR
Mi feci strada lungo il corridoio del nostro quartier generale, ancora furioso per quello che aveva fatto Stark. Tuttavia, al momento c'erano questioni più urgenti di Ultron. In un impeto di rabbia, lanciai Mjolnir lontano da me. Provai a chiamarlo, ma anche dopo qualche minuto, continuava a non tornarmi nella mano. Niente di simile mi era mai accaduto prima, la preoccupazione iniziò ad inghiottirmi. Non ero più degno? "Oh, Thor!" Una voce mi chiamò alle spalle "Stai cercando questo?" I miei occhi si spalancarono alla vista di Lady Camille che teneva senza sforzo Mjolnir tra le mani. "S-sei degna" Dissi.
Si fermò, guardandomi confusa. "Scusa, degna?"
"Sì, puoi sollevare il mio martello." Risposi, ma sembrai solo confonderla di più. "Non dovrei essere in grado di farlo? In realtà è sorprendentemente leggero." disse, facendo roteare il mio martello tra le mani. "Beh, suppongo che tu non sia una semplice mortale. Dopo tutto sei la grande Artemide. Mi è stato detto che significa che sei una Dea in Grecia, non è vero?" lei ridacchiò. La sua bocca era leggermente spalancata. "Aspetta un secondo, pensi che io sia una Dea?" emise un sospiro incredula, "Thor, non sono una dea. Ci conosciamo da tre anni, dovresti saperlo."
"Perché la gente ti chiamerebbe così se non sei una dea?" chiesi. "È un nome in codice." rispose, anche questo mi confuse. "Un nome in codice? Temo di non aver mai sentito una cosa del genere, Lady Camille." Dissi "Sì, Camille! Questo è il mio nome." esclamò "Non Artemide" feci del mio meglio per cercare di comprendere le sue parole, ma non ci riuscii. "Pensavo che le persone sulla Terra avessero due nomi." chiesi "Sì, beh, la maggior parte delle persone lo hanno. Hanno il loro primo nome e anche un secondo. Ad esempio, il mio è Adelaida-"
"Allora, non è Artemide?" la guardai scioccato "E tu non sei una dea?" Ma se è solo una normale mortale, cosa l'ha resa degna? "No," disse, ma si fermò subito dopo "Beh, Artemide è una dea nella mitologia greca. Ma io non sono lei. È solo un nome con cui la gente mi chiama."
"C'è una ragione per cui ti chiamano così?" chiesi ulteriormente. Normalmente, a questo punto, la maggior parte delle persone si stancava delle mie domande e rinunciava nello spiegarmi. Ma non Cam, non si arrabbiava mai. "Beh, è una lunga storia." disse, lo sguardo sul suo viso mostrava chiaramente che non ci era affezionata. "Forse un giorno te lo dirò, ma per ora, eccoti il tuo martello." Mi restituì Mjolnir e io lo ripresi delicatamente. "Oh e Lady Camille," la chiamai mentre lei si giró per andarsene, "Non lo dirai a nessuno, vero?" Chiesi, indicando il mio martello.
"No, se non vuoi che io lo faccia." rispose, senza fare altre domande. "Preferire tenerlo tra noi se non ti dispiace. È solo che non molte persone possono brandire questo martello." dissi. Lei alzò le spalle con un sorriso, "Brandire quale martello?" Aprii la bocca per rispondere ma riuscii a cogliere il sarcasmo del commento. Le sorrido di rimando "Grazie, Lady Camille." "Chiamami solo Cam." ridacchiò "E non preoccuparti. A cosa servono gli amici?"
...
Il ricordo della nostra prima vera conversazione mi rimase sempre impresso nella mente e così anche la domanda su cosa l'avesse resa degna. Da allora conobbi meglio Camille e il motivo per cui fosse degna mi fu presto chiaro. Era il modo con cui trattava gli altri, la sua empatia. Il modo in cui amava e si preoccupava. E le cose semplici, come la sua costante disponibilità a spiegarmi le cose, quando non le capivo. Cam e io non riuscimmo a passare tanto tempo insieme quanto avremmo voluto, ma comunque era una persona a cui mi ero affezionato. Poi la vidi scomparire, proprio davanti ai miei occhi e ora ne avevamo persa un'altra.
Anche Natasha se n'era andata. Proprio come Loki e Heimdall. Nascosi la faccia tra le mani, pensando a quest'altra famiglia che avevamo costruito, una di cui non sapevo di aver bisogno finché non la ebbi. Ora quella famiglia è stata fatta a pezzi, tutto a causa della mia incapacità di proteggerla. Il mio fallimento che mi costò tutto ciò che conoscevo e amavo. Da allora, non ci fu altro che morte e perdita. Ma non mi sarei fermato davanti a nulla per cercare di riportarli indietro.
"Sappiamo se avesse una famiglia oltre a Cam?" Chiese Tony, riportandomi alla realtà. "Sì," rispose Steve guardando il lago. "Noi."
"Che cosa?" Alzai le sopracciglia a Tony, e un senso di rabbia mi riempì il petto, "Cosa stai facendo?"
"Gli ho solo fatto una domanda." rispose Tony. "Sì, ma ti comporti come se fosse morta. Perché ci comportiamo come se fosse morta?" Sbottai. Dopo tutte le cose che avevamo visto nel nostro tempo in questo mondo e in molti altri, mi rifiutai di credere che non ci fosse modo per noi di riaverla indietro. "Abbiamo le pietre, giusto? Finché abbiamo le pietre, Cap, possiamo riportarla indietro, non è vero?" disii "Quindi smettila con questa merda, siamo gli Avengers, che diavolo!"
"Non possiamo riportala qui" parlò Clint per la prima volta da quando eravamo tornati. Mi rivolsi a lui confuso: "Co-cosa?"
"È irreversibile" rispose lui "Non si può" risi sarcasticamente "Mi dispiace, senza offesa, ma sei un essere molto terrestre, okay? Stiamo parlando di magia spaziale. E 'non si può' mi sembra molto definitivo, non credi?"
"Guarda, so che parlo di cose al di sopra della mia portata" iniziò "Ma lei comunque non c'è qui, no?"
"No, questo è il punto." provai a discutere "Non si può, è irreversibile" Mi fermò prima che io potessi dire qualcos'altro, "O almeno questo è quello che c'ha detto il tizio rosso galleggiante. Forse vuoi andare a parlargli? Okay? Vai a prendere il tuo martello, prendi il volo e va a parlargli!" Urlò Clint, sull'orlo di un esaurimento nervoso, e non era l'unico.
Il mio cuore cadde, la dura realtà mi si insinuò presto nel petto. Natasha Romanoff era morta e non c'era modo di riaverla indietro. Guardai il pavimento, perso nei miei pensieri. 'Te lo assicuro, fratello. Il sole splenderà di nuovo su di noi' La voce di Loki echeggiò nella mia testa.
Allora perché sembra che non lo farà mai?
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Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1] TRADUZIONE
FanfictionSolo in pochi sanno dell'esistenza della sorella di Natasha. Che proprio come lei, era un'agente dello SHIELD. Sfortunatamente Camille Romanoff è deceduta 5 anni fa, o così si dice in giro. Ma quando Fury viene a bussare alla sua porta, in cerca di...