STEVE
"Gli interruttori sono impostati, i generatori di emergenza sono in standby." Lo informai rientrando nella stanza dopo aver finalmente convinto Bruce ad aiutarci. Mi fermai accanto a lui, ancora scettico riguardo al suo nuovo look, un ibrido tra Banner e Hulk.
"Bene" rispose Bruce "Perché se facciamo saltare la corrente, non vorrei perdere il piccoletto qui, negli anni Cinquanta".
"Scusa?" Scott si girò immediatamente per guardare impanicato Bruce. Nat ed io ci scambiammo subito un paio di sguardi, l'ansia era evidente anche nei suoi occhi, pure se cerca di nasconderlo. "Sta scherzando." lo rassicurò subito Nat "Non puoi dire una cosa del genere" disse cercando di fare la disinvolta. "Era un brutto scherzo." Bruce alzò le spalle.
Nat si sporse in avanti non appena Scott si distrasse, "Stavi scherzando, vero?" Sussurrò. "Non ne ho idea." rispose Bruce, sempre sussurrando, in preda al panico "Stiamo parlando di viaggi nel tempo. O è tutto uno scherzo, o non lo è niente di tutto ciò." Mostrò a Scott un pollice alzato, "Siamo a posto!" Esclamò con un grande sorriso "Mettiti il casco, Scott. Ti rimanderò indietro di una settimana, ti lascerò andare in giro per un'oretta, e poi ti riporterò indietro tra dieci secondi. Ha senso?"
"Assolutamente non confusionario." rispose Scott, facendomi venire dei ripensamenti. Scacciai via la sensazione "Buona fortuna, Scott. Ce la farai" lo rassicurai nonostante i miei dubbi. "Hai ragione, ce la farò, Capitan America." Disse Scott, pieno di fiducia.
Davvero, avrei voluto la stessa fiducia che aveva lui.
Bruce premette un pulsante e prima che ce ne rendessimo conto, Scott fu risucchiato dalla macchina. Aspettammo il tempo necessario, quei dieci secondi in qualche modo sembrarono dieci ore. "E tra quattro..." Bruce iniziò finalmente a fare il conto alla rovescia, "Tre ... Due ... Uno!" Bruce premette di nuovo il pulsante e Scott tornò fuori... Beh, non esattamente.
"Uh, ragazzi? Non credo abbia funzionato" L'adolescente che indossava la tuta parlò. Potevo solo presumere che fosse Scott da giovane. "Ma che-?" Mi rivolsi a Bruce, il mio ottimismo era appena volato fuori dalla finestra. "Quello-Chi è quello?" Chiese Nat anche lei estremamente confusa mentre Bruce premeva freneticamente diversi altri pulsanti. "Solo, un attimo" Rispose Bruce, cercando di nascondere il suo panico.
"Quello è Scott?" Chiese di nuovo Nat. "Sì, sono Scott!" Il ragazzo confermò i miei sospetti. Lasciai uscire un sospiro, affondandomi il viso tra le mani per la frustrazione mentre Scott veniva risucchiato di nuovo nel tunnel quantistico, solo per riapparire, questa volta come un uomo anziano. "Ow! La mia schiena!" Esclamò, toccandosi la spina dorsale. "Andiamo!" Mormorai, alzando le mani in aria. "Posso avere un po 'di spazio qui?" Chiese Bruce, ora in piena modalità da panico. "Sì, puoi riportarlo indietro?" Chiesi, spostandomi.
Bruce armeggiò con un altro paio di pulsanti e interruttori, "Ci sto lavorando!" grugnì. Dopo aver toccato qualche altro interruttore, Scott scomparì e ne ritornò un neonato con addosso la tuta. "È un bambino." Affermai con un sospiro esasperato. "È Scott!" disse Bruce. "Da bambino!" gli feci notare. "Crescerà." Bruce sospirò facendo un cenno con la mano, e guadagnandosi così un'occhiataccia sia da parte mia che di Nat.
"Riporta Scott indietro" insistetti. Bruce tornò ai comandi sbuffando, "Quando dico di staccare la corrente, stacca la corrente." disse a Nat. "Dio mio." borbottò lei correndo verso l'interruttore principale. Bruce premette disperatamente altro pulsanti. A questo punto, iniziai a pensare che stette semplicemente andando a caso e sperando per il meglio. "E ... stacca!" Urlò e Nat spinse l'interruttore principale che regolava la corrente.
Tirammo tutti un sospiro di sollievo quando Scott viene sputato fuori di nuovo, nelle sue sembianze normali. "Qualcuno ha fatto pipì nei pantaloni." Annunciò non appena tornato "Ma non so se io da piccolo o da vecchio" Si fermò come se stesse contemplando profondamente qualcosa nella sua testa. "O solo io, io." disse "Viaggio nel tempo!" Esclamò Bruce, alzando le braccia al cielo in modo drammatico. Lo fissai semplicemente, senza dire una parola prima di scuotere la testa. "Che cosa?" Bruce chiese quando mi voltai per andarmene, "Per me è stata come una vittoria!"
Uscii dal complesso, avendo bisogno di un po' d'aria fresca dopo la situazione intensa e onestamente stressante. Iniziai a fissare il pavimento, e il senso di fallimento che gravava sul mio petto cominciò a schiacciarmi, finché, un ronzio assordante di un motore ruppe il silenzio intorno a me.
L'auto corse in avanti, fermandosi bruscamente. Il finestrino si abbassò, rivelando Tony al posto di guida. "Perché quel muso lungo?" Chiese sporgendosi in avanti "Fammi indovinare, si è trasformato in un bambino" Annuii, non volendo nemmeno pensare al disastro appena accaduto. "Tra le altre cose, sì. Che ci fai qui?"
"Questo è il paradosso dell'EPR." Disse, ignorando la mia domanda. "Invece di spingere Lang nel tempo, potreste aver spinto il tempo attraverso Lang. È complicato, pericoloso. Qualcuno avrebbe dovuto mettervi in guardia"
"L'hai fatto." Affermai afflitto. "Oh, l'ho fatto?" Commentò sarcasticamente "Beh, grazie a Dio sono qui" Tony alzò la mano, e attorno al suo pugno era legato un dispositivo. "Comunque, l'ho aggiustato." disse "Un GPS Spazio-Tempo perfettamente funzionante. Voglio solo la pace." Disse facendomi il segno della pace
Fece qualche passo indietro per appoggiarsi alla sua macchina. "Ho scoperto che il risentimento è corrosivo e lo odio." Si infilò la mano in tasca. "Anche io." Gli dissi "Devo dire," Tony guardò il dispositivo nella sua mano, "Anche quando Cam non c'è più, in qualche modo trova sempre un modo per aiutare a salvare la situazione."
"Cosa intendi?" Aggrottai le sopracciglia. Lui indicò il bracciale metallico, "La fisica dietro i portali di Cam e questa- cosa, sono più simili di quanto pensassi."
"Aspetta, se è così, Cam non sarebbe in grado di viaggiare nel tempo se ci provasse?" Chiesi. Alzò le spalle. "Non posso dirlo con certezza, ma è una possibilità" disse "A giudicare dalla scomposizione delle particelle nel suo portale-"
"Sai una cosa?" L'ho interruppi prima che potesse continuare con le spiegazioni scientifiche che dubitavo avrei capito, "E 'solo che- va bene così"
"Oh, giusto. Ho dimenticato che non parli il geniale." Mi rispose facendomi roteare gli occhi. "Ascolta," continuò, diventando di nuovo serio, "c'è una possibilità di riavere le pietre, ma devo dirti le mie priorità. Riportare indietro ciò che abbiamo perso? Spero, sì. Tenere quello che ho ora? Lo voglio, a tutti i costi. E se non morissimo provandoci sarebbe bello."
Le ultime due parole mi colpirono duramente, non avrei mai immaginato di perdere qualcun altro della squadra. "Sembra un accordo." Gli risposi, offrendogli una mano da stringere, che lui prese.
Quindi si diresse verso il suo baule per tirare fuori qualcos'altro. Emisi un altro sospiro alla vista del disco metallico. Non meritavo di usarlo dopo tutto il dolore che gli avevo fatto passare. Scossi la testa "Tony, non lo so".
"Perché? Mio padre l'ha fatto per te." lui rispose "Inoltre, onestamente, devo tirarlo fuori dal garage prima che Morgan lo usi come slittino". Presi lo scudo, e lo agganciai al braccio. Anche se era passato così tanto tempo, sembrava proprio il suo posto. "Grazie, Tony." Sorrisi.
"Che rimanga tra noi due, Non ne ho portato uno per tutta la squadra." Scherzò, facendomi ridere, "Stiamo rimettendo insieme l'intera squadra, giusto?"Annuii "Ci stiamo lavorando proprio ora."
"Bene" Disse, dandomi una pacca sulla spalla facendosi strada nel complesso. Abbassai lo sguardo sul mio scudo, e un sorriso si fece spazio sul mio volto mentre un barlume di speranza si riaccese nel mio petto.
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Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1] TRADUZIONE
Fiksi PenggemarSolo in pochi sanno dell'esistenza della sorella di Natasha. Che proprio come lei, era un'agente dello SHIELD. Sfortunatamente Camille Romanoff è deceduta 5 anni fa, o così si dice in giro. Ma quando Fury viene a bussare alla sua porta, in cerca di...