05 [02]

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Uscii dal mio portale e non vidi nient'altro che il caos, Tony e Hulk combattevano, lasciando distruzione alle loro spalle.

Tony intrappolò una delle braccia di Hulk mentre volavano in alto nel cielo e, infine, lasciò cadere il mostro verde su un edificio ancora in costruzione. Esso crollò addosso all'omone, coprendolo di macerie, mentre un gruppo di soldati dell'esercito iniziò a circondarlo.

"Oh, hey Cam." Tony mi salutò appena mi vide. "Penso di avere la situazione sotto controllo". Proprio mentre le parole uscirono dalla sua bocca, Hulk emerse dal mucchio di macerie, gli occhi rossi fuoco, pronto ad attaccare di nuovo. "Lo riprendo" disse Tony. "Qualunque cosa tu stia pianificando di fare, falla!"

"Ci sono!" Risposi, richiamando un portale, che si aprii davanti a me. Saltai velocemente dentro, ed esso mi portò da Hulk, lasciandomi cadere sopra di lui. Atterrai sulle sue spalle, usando i miei poteri appena ottenuti per invertire gli effetti di qualsiasi controllo mentale la ragazza Maximoff avesse scagliato su di lui.

Sembrò immediatamente più calmo così saltai giù da lui, ma soprattutto, il poveretto sembrava confuso. Il verde della sua pelle iniziò a sbiadire e presto tornò al suo vecchio sé. "Ottimo lavoro, Houdini." Disse Tony, atterrando accanto a me, ora con la sua normale armatura. Alzai le sopracciglia, "Houdini?"

"Sì, è un illusionista-" Cominciò ma lo interruppi. "So chi è." Alzai gli occhi al cielo, "Dovremmo andare." Annuì in segno di assenso, raccogliendo uno Banner stordito, a mo di sposa. Se non fosse stato per le circostanze, mi sarei fatta una bella risata, forse anche una foto.

Aprii un altro portale per riportarci al Quinjet, "Avanti" Feci cenno a Tony di entrare "Cosa? Uh, no" si rifiutò. "Assolutamente no, non entro in quella tana di vermi."

"Non è una tana di vermi, è un portale. Inoltre, ci vorrà solo un secondo, Tony. Non sentirai nemmeno nulla." Cercai di convincerlo.

"Conosci la fisica dietro quella cosa?" Chiese, togliendosi il casco per rivelare la faccia, "E se rimango bloccato in un limbo?" diventò serio. "Non rimarrai bloccato in un limbo, Tony." cercai di rassicurarlo. "Non lo sai" Sostenne. Feci schioccare la lingua al palato con irritazione. "Sbrigati, non abbiamo molto tempo prima che-"

"Restate dove siete! Mani dove posso vederle!" Uno dei soldati urlò prima che io potessi finire la mia frase. "Quello" Lanciai uno sguardo seccato a Tony. Emise un sospiro esplicito. "Bene. Mi fido di te, Camille! Giuro su Dio, se rimango bloccato nel limbo-" Non riuscii a sentire la fine di quella frase perché lo spinsi nel portale e l'attimo dopo, sparii anche io. Sbucai dall'altra parte del portale, dove la squadra era nel più totale silenzio. "Nat?" Mi inginocchiai di fronte a mia sorella, che sembrava essere in un universo completamente diverso. I suoi occhi saettarono per incontrare i miei, poi si buttò tra le mie braccia.

"Stai bene." Sussurrai, tenendola stretta tra le mie braccia "il notiziario vi ama ragazzi" mi resi conto che Maria aveva chiamato solo quando sentii la sua voce. "Non c'è stata alcuna chiamata ufficiale per l'arresto di Banner, ma è nell'aria." Lasciai che Nat si appoggiasse allo schienale per riposare sul suo posto, e anche avvicinarsi allo schermo e ascoltare meglio.

"Fondazione di soccorso Stark?" Chiese Tony "Sono già sulla scena" Maria rispose "Come sta la squadra?"

"Tutti..." Tony si allontanò, cercando di trovare le parole giuste, "Abbiamo preso un bel colpo. Ma staremo bene." Disse, suonando più come se stesse cercando di rassicurare se stesso che Maria. "Beh, per ora starei in modalità invisibile, lontano da qui" Suggerii. "Allora, dovremmo scappare a nasconderci?" chiese Tony "Non possiamo scappare e basta" sostenni "Dobbiamo fermare Ultron"

"Mi dispiace, Camille." Marie mi guardò dispiaciuta "Ma finché non lo troviamo, non ho molto altro da offrire." Tony annuì in accordo. "Nemmeno noi. Guardali, Cam. Non sono nelle condizioni per combattere." Disse abbassando leggermente il tono di voce in modo che il resto della squadra non potesse sentirci.

Guardai la squadra che sembrava davvero scossa e sfinita, sia mentalmente che fisicamente. Per quanto detestassi ammetterlo, Tony aveva ragione. Con il dito schiacciai il tasto per terminare la chiamata e si rivolse a Clint. "Ehi, vuoi fare cambio?" Tony chiese. "No, sto bene" Clint rispose. "Se vuoi dormire un po', adesso è un buon momento. Mancano ancora alcune ore"

"Alcune ore per dove?" Chiese Tony "un posto sicuro" rispose Clint senza guardarlo. Tony annuì, sembrando improvvisamente esausto. "Vai pure" dissi, "Sarò qui se avrà bisogno di un cambio." Annuì di nuovo, questa volta più sicuro mentre sorrise lievemente e si ritirò in fondo al piano.

Lasciai che il mio corpo si rilassasse contro il sedile del copilota, "Allora, stiamo andando dove penso?" Chiesi. Clint si limitò a scrollare le spalle con un sorrisetto complice sul viso e immediatamente, capii la risposta alla mia domanda. "Era ora che tu mi ci riportassi" scherzai, e la mia eccitazione presto venne sostituita dalla preoccupazione.

L'aeroplano cadde di nuovo nel silenzio e i miei occhi si spostarono su Steve e poi su mia sorella, che avevano lo stesso sguardo assente negli occhi. Staremo presto bene. Le parole di Tony echeggiavano nella mia mente. Volevo credergli. Ma vedendo lo stato attuale in cui si trovava la squadra, una parte di me non poteva fare a meno di chiedersi se sarebbe stato davvero così.

"Pensi che si rimetteranno?" Chiesi preoccupata. "Lo faranno" Clint rispose pensieroso, "Dovranno per forza." Lasciai uscire un sospiro, "Perché dovrebbero fare una cosa del genere a se stessi?" Non dissi nulla riguardo a chi mi riferissi, ma Clint sembrò capirlo comunque. "Non sai mai cosa le persone farebbero quando sono disperate, Cam" Disse, gli occhi ancora fissi davanti a se. "Ho visto qualcosa, Clint." Sbottai.

"A volte quando assorbo i poteri, una parte dei loro ricordi arriva assieme ad essi. Ho visto la cella in cui erano rinchiusi. Era la stessa in cui tenevano me. Hanno rinunciato alle loro vite per questo. Nessuno dovrebbe farlo. Hanno dovuto passare attraverso una roba del genere e la parte peggiore è che capisco perché l'hanno fatto" Clint aggrottò le sopracciglia "Cosa stai dicendo, Cam? "

"Non è stato l'unico ricordo che ho visto" risposi, rivisitai i ricordi, più e più volte nella mia testa e ogni volta provai la stessa paura e rabbia che provarono loro. Ma soprattutto, sentii quel dolore.

Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1]  TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora