Guidavo la mia moto, accelerando a tutta velocità. Nessuno era nei guai e la città non aveva bisogno di essere salvata, almeno non per ora.
Ma non era mai un brutto momento per fare un giro. "Cominciavi già a sentire la nostra mancanza?" disse Stark intanto che parcheggiavo la moto accanto al marciapiede. "Sembrava che avessi fretta di arrivare qui".
"Ciao, Stark." Lo salutai "Se non ti conoscessi meglio, direi che sto iniziando a piacerti".
"Non ci spererei troppo, fossi in te, Artemide." gemetti al nome "Non chiamarmi così" dissi e per una volta, Stark non protestò in risposta.
Guardai in silenzio Thor stringere la mano al dottor Selvig, e poi la mia vista si posò su Steve, che era in piedi accanto a lui, i suoi occhi luminosi incontrarono i miei mentre mi sorrideva.
Il bagliore del cubo blu catturò la mia attenzione quando Banner lo posizionò nel contenitore di vetro che Thor teneva in mano.
Il Dio poi offrì l'altra estremità a un Loki imbavagliato e incatenato, che con riluttanza, lo afferrò.
Thor offrì a ciascuno di noi un cenno di gratitudine, per poi girare l'estremità in metallo del contenitore, innescando un raggio di luce, che li avvolse, e prima che potessimo accorgercene, sparire. Probabilmente a casa, ad Asgard.
Lontano dagli occhi, ma certamente non lontano dal cuore e dalla mente.
Uno dopo l'altro, ci separammo tutti. Banner saltò sull'auto di lusso di Stark, ed entrambi ci salutarono, prima di svanire lentamente nel tramonto.
"Non posso credere che tu te ne vada di nuovo." disse Nat stringendomi in un abbraccio. Le misi una mano sulla spalla stringendola delicatamente, "Torno appena posso, va bene?"
"Vieni qui." disse Clint, allargando le braccia per avvolgermi in un altro abbraccio. Mi strinse, quelli di Clint erano sempre i migliori.
"Stai al sicuro, va bene? Chiamaci se hai bisogno di qualcosa e soprattutto non fare nulla che io non farei." Mi puntò un dito in segno di avvertimento. "ricevuto, agente Barton." Scherzai facendo il saluto militare.
"Ora dovremmo andare." disse, indicando con un cenno alle mie spalle. "Sembra che qualcuno voglia un po 'di tempo da solo con te".
Clint salutò, portando Nat con sé salendo sul loro veicolo. "A presto! Ti voglio bene!" Urlò Nat dal finestrino man mano che si allontanavano. "Anch'io!" Li salutai guardandoli allontanarsi, feci un respiro profondo, asciugandomi i palmi, diventati improvvisamente umidi, sui miei jeans.
Mi voltai per affrontare Steve, che in abiti normali era affascinante tanto quanto lo era con la divisa da Capitan America. "Vai da qualche parte?" Chiese con un sorriso. Annuii, "ho deciso di prendermi una pausa. Voglio scoprire cosa mi ha fatto lo scettro di Loki."
"Da sola?" Chiese, chiaramente preoccupato. "Con Fury, sta arrivando qui." feci spallucce.
"Sono contento che ci sia qualcuno che possa tenerti d'occhio" disse Steve. Il silenzio calò su entrambi. Non fu imbarazzante come ci si sarebbe potuto aspettare, ma piacevole, quasi.
I suoi profondi occhi azzurri mi fissavano affettuosamente come sempre. Si avvicinò a grandi passi, attirandomi tra le sue braccia. Poi prendendomi per i fianchi, poggiò le sue labbra sulle mie.
Il bacio fu dolce e gentile, ma in qualche modo riuscì a risultare lo stesso appassionato, proprio quello condiviso qualche giorno prima.
Quasi troppo presto, le nostre bocche si allontanarono, lasciando solo la sensazione di un leggero formicolio persistente sulle mie labbra. "Questo era per..?" gli chiesi, sorridendogli.
Il suo sorriso si allargò, appoggiando la fronte sulla mia. "Per augurarti buona fortuna" disse a bassa voce, "Spero che troverai quello che stai cercando".
Mi tirai indietro, quanto bastò per guardarlo dritto negli occhi. Brillavano sotto la luce del sole ricordandomi l'oceano, erano così belli che la loro vista mi scaldò il cuore.
"Ti rivedrò ancora?" chiese "Non so, lo vuoi?" non potei fare a meno di scherzare. Aspettai impaziente la sua risposta, e una parte di me pregava dicesse di si. "Più di qualunque altra cosa" sussurrò contro le mie labbra, facendomi rabbrividire.
Ridacchiai, sporgendomi per un altro bacio. Le nostre labbra si rincontrarono. Potevo sentire il mio cuore battere a mille. Questa volta invece, il bacio fu più intenso e pieno di desiderio, ma fu presto interrotto dal suono di un clacson che attirò la mia attenzione.
"Dovrei andare. Probabile è Fury." dissi, evocando ogni grammo di autocontrollo che avevo in corpo per staccarmi dalle sue braccia.
"Ciao, Cap." dissi, camminando all'indietro verso la macchina di Fury, parcheggiata sul marciapiede. "E per rispondere alla tua domanda... Sì. Come ho già detto, non ti sbarazzerai di me così facilmente." Emise una risata. "Non vedo l'ora di rivederti, Cam."
"E io, te, Capitano." ripetei le parole che gli dissi il giorno in cui avemmo la nostra prima vera conversazione. Lui, sembrando ricordare, ridacchiò.
"Ti ci è voluto abbastanza." disse Fury mentre salivo sull'auto. "Pronta per partire?" Annuii sospirando, fissando fuori dal finestrino Steve montare sulla sua Harley.
"Non preoccuparti. Torneremo prima che tu te ne accorga, Camille." Mi rassicurò Fury. Durante il viaggio, il silenziò prevalse su entrambi cosa che con Fury mi ero abituata. "Come sapevi che sarebbe andato tutto nel verso giusto?" chiesi rompendo il ghiaccio.
"Oh non lo sapevo" rispose, i suoi occhi ancora fissi sulla strada, "Ho colto l'occasione. Ed è stato appagante"
"Pensi che avranno mai più bisogno di noi?" chiesi pensierosa. Lui emise una risata, e si voltò a guardarmi, "La Terra avrà sempre bisogno di eroi per proteggerla. Ecco perché conto su di voi per tenerla al sicuro."
"Sembra una grande responsabilità." scherzai, ma Fury rimase completamente impassibile. "Non ti avrei reclutato se non avessi pensato che avresti potuto farcela." disse "Inoltre, dovresti chiamarlo qualche volta".
"Chi?" Aggrottai le sopracciglia. "Chi altro?" Lo sguardo impassibile sul suo volto scomparve, e fu sostituito da un sorrisetto. "L'ho sempre saputo che tu e il Capitano sareste andati d'accordo".
"Lo hai fatto apposta?" chiesi sbalordita "Ovvio che no." rispose "Avete fatto tutto da soli, io stavo cercando una squadra di combattenti. Vi ho messi uno accanto all'altra e ho sperato per il meglio. E se avesse funzionato, cosa che penso sia andata molto bene, sarebbe stata solo un'aggiunta alla mia lista di realizzazioni" Ridacchiai, scuotendo la testa.
"Devi sempre avere un asso nella manica, eh?" Sorrise, il sorriso più sincero che abbia mai visto su di lui da anni. "Lo sapevi già questo".
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Artemide : il settimo Avenger; Steve Rogers [1] TRADUZIONE
Fiksi PenggemarSolo in pochi sanno dell'esistenza della sorella di Natasha. Che proprio come lei, era un'agente dello SHIELD. Sfortunatamente Camille Romanoff è deceduta 5 anni fa, o così si dice in giro. Ma quando Fury viene a bussare alla sua porta, in cerca di...