30

1.8K 67 22
                                    

"domani torniamo già a casa" sbuffa Payton appena mi sono svegliata, mi appoggio sul suo petto e chiudo di nuovo gli occhi. 
"ti prometto che il prossimo viaggio lo organizzo io"
ridacchio con la voce roca, mi giro verso di lui giocando con i lacci della sua felpa.
"non mi interessa chi lo organizza, voglio girare il mondo con te" sorride, gli do un bacio e mi alzo andando in bagno, mi lavo facendomi una doccia veloce e poi mi vesto.
Mi metto dei pantaloni baggy neri e una felpa di Payton bianca e lego i miei lunghi capelli neri in una coda bassa perfetta.
"quanto sei bella" sussurra il moro venendomi ad abbracciare mentre mi metto il profumo.
"non lo so" ridacchio.
"era un'affermazione non una domanda" mi morde la guancia per poi entrare in bagno per lavarsi e cambiarsi.
"devo truccarmi posso entrare?" chiedo bussando alla porta, urla un "si" e entro vedendo che si lava i denti.
"perché ti devi truccare?" dice guardandomi mentre mi metto il correttore sui vari brufoli.
"perché sono brutta e con il trucco mi rendo presentabile" rido, scuote la testa e mi toglie la beauty blander dalla mano.
"dai Payton" la riprendo innervosendomi, mi guarda afferrandomi per i fianchi.
"andiamo a vedere tutta New York dall'alto?"
mi chiede guardandomi attraverso lo specchio, annuisco lavandomi le mani piene di trucco.

———

Saliamo sull'Empire State Building e ci stiamo per circa venti minuti dato che fa molto freddo, ma l'importante che Payton si diverta.
"ti è piaciuto?" sorride lui mettendomi il braccio sulle spalle, annuisco tremando dal freddo.

"ho fame"
ride.

"quando mai"
ridacchio guardandolo, il suo sorriso è qualcosa di stupendo.

"andiamo a mangiare?"
continua a lamentarsi, annuisco ma andiamo a mangiare in Hotel dato che fa freddissimo e dopo probabilmente staremo in camera fino a quando non smetterà di nevicare.

Entriamo nell'albergo salutando la receptionist, andiamo in camera nostra e ordiniamo qualcosa da asporto.

"un pizza?"
chiedo sedendomi sulla sedia della scrivania e iniziando a finire il mio disegno che ho iniziato in classe molto tempo fa, prima di mettermi con Payton e che non ho ancora finito.

"si"
esulta lui buttandosi sul letto.

"cosa disegni?"
sorride abbracciandomi.

"non so"
ridacchio facendo passare pianissimo e delicatamente la matita sul foglio.

"stai bene?"
mi chiede.

"si..si...certo, ma ho un po' un vuoto dentro"
ridacchio, mi manca qualcosa che non so come descrivere, l'amore non mi manca, forse mi mancano delle figure chiamate "genitori"

"è colpa mia?"
chiede sussurrando, scuoto la testa appoggiandola sul suo braccio.

"come posso fare a toglierti questo vuoto?"
sorride fissando il disegno.

"amami"
sussurro.

"più di così probabilmente morirei"
ride, lo guardo e mi alzo abbracciandolo, è l'unica persona che mi è rimasta.

"ti amo tanto"
dice con un filo di voce, la mia matita che cade sul pavimento ha rotto il silenzio insieme alla sua voce.

"ti amo cucciolo"
sorrido, lo guardo appoggiandomi alla scrivania.

"mi prometti di dirmi ogni cosa che ti succede?"
mi chiede.

"ma non voglio essere la figura principale è non voglio nemmeno essere una piattola, voglio che tu sia spensierato non voglio che tu viva con i miei problemi in testa"
abbasso lo sguardo sul pavimento ma viene alzato dalla sua mano sotto la mia testa.

"hai ragione, ma non voglio vivere senza sapere cosa hai, perché magari io sono felice mentre tu sei triste"
dice.

"io sono felice ma ho un vuoto dentro"
sussurro lacrimando ma vengo subito fermata da lui che si siede.

"non piangere, dai, sii forte, sii contenta di essere qui con me, sii sorridente amore.."
mi prende la mano.

"mi prometti di parlarmi anche tu?"
sorrido, annuisce.

"stasera ti parlo di me o se vuoi anche quando mangiamo"
mi guarda, sussurro un "si"

.
.
.

"parlami Pay"
dico, siamo sul letto con le pizze in mano.

"va bene"
sorride, si siede davanti a me e mi guarda.

"iniziamo da due anni fa, quando mi trovai la prima ragazza, ero già famoso e lei mi usò per i soldi, per la fama, così li iniziai a stare male"
dice guardando la pizza.

"ho pensato al suicidio molte volte, ero piccolo e non riflettevo... sono finito all'ospedale circa sei volte per i miei problemi di cibo, di salute, di testa, sono stato seguito da uno psicologo per un anno e mezzo"
dice sussurrando.

Gli prendo la mano sedendomi sulle sue gambe, facendolo sorridere.

"ho avuto un'altra ragazza, Riley, lei mi ha fatto stare bene per circa due mesi, poi quando il milione era arrivato lei se ne è andata, così altre volte all'ospedale"
mi guarda.

"arrivò l'ultima ragazza prima di te, Sasha, era molto gentile con me in classe, le volevo bene ma lei è scomparsa quando ho iniziato ad innamorarmi di lei, così sono venuto a Los Angeles per stare meglio ed e successo che mi sono innamorato di te"
sorride, mi fiondo sulle sue labbra facendolo sorridere.

"hai passato tanto, abbiamo passato tutti e due tanto, ma siamo qui a farci forza"
sussurra, lo abbraccio baciandogli il collo come ama.

"adesso stai bene?"
lo guardo.

"si, si, tanto"
sorride aprendo il cartone della pizza, ho reso una persona felice, sono fiera di me.

"anche io sono felice"
imbocco il primo pezzo di pizza che sarà anche l'ultimo.

then - payton moormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora