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Sono appena arrivata davanti a casa mia, ho camminato pianissimo e mi sono goduta ogni canzone che veniva riprodotta nelle mie cuffie.
«ciao mam-» stavo per salutare mia mamma ma mi sono fermata quando l'ho vista in lacrime seduta sul divano con le mani in faccia e senza fiato.
Lascio cadere lo zaino, chiudo la porta e vado verso di lei, non so cosa stia succedendo, ho paura che sia successo qualcosa.
«cosa è successo?» mi siedo a fianco a lei e le metto il braccio sulle spalle e le tolgo le mani di faccia.
«non so se sarai felice di sentirlo» sussurra lei ancora con le mani in faccia.
«muoviti a dirmelo» la prego, non voglio vederla piangere e non sapere il motivo.
«tuo fratello, è stato malissimo in seguito ad un incidente ed è venuto a mancare» dice tutto d'un fiato, rimango senza parole, non ci posso credere. James..cazzo.
Appena l'ha detto il mio cuore ha perso un battito, tolgo il braccio dalla spalla di mia madre e scoppio a piangere anche io.
«mi dispiace amore mio» mi sussurra lei mentre mi siedo sul tavolo del salone piena di lacrime in faccia.
«puoi spiegarmi meglio?» le chiedo singhiozzando e prendendole le mano.
«è arrivato, in Italia, il suo ragazzo continuava ad insultarlo così è uscito ed è andato in una discoteca bevendo senza sosta andando poi in coma etilico e ora è morto» dice asciugandosi le lacrime, non ci posso credere, mi alzo e vado in camera mia, prendo il telefono e la prima persona che chiamo è Avani, lei mi può aiutare.
«pronto?» risponde felice ed entusiasta della mia chiamata; forse la seconda da quando ci conosciamo.
«Avani» dico con la voce spezzata scoppiando in un altro pianto isterico.
«ei che succede?» si preoccupa lei, io mi asciugo le lacrime.
«m-mio fr-atello è m-m-orto» sussurro accasciandomi a terra davanti alla porta.
«cosa?» urla subito, chiude la chiamata dopo aver sospirato per molto tempo. Mi siedo sul mio letto, stamattina non l'ho rifatto, mi metto sotto le coperte e piango quanto posso, voglio sfogarmi.

———
Toc Toc

Penso sia mia madre, non so da quanto sta bussando perché sto urlando. Ho il cuore in mille pezzi e l'idea di non avere più mio fratello al mio fianco mi rattrista troppo.
«cosa c'è?» chiedo abbassando il tono di voce.
«possiamo entrare?» si apre la porta mostrando Avani, Josh... e Payton il quale ha un fazzoletto in mano e una mano sulla spalla di Avani che ha tutti gli occhi rossi e lucidi.
«cosa ci fate qui?» chiedo guardandoli con un leggero sorriso.
«abbiamo saputo e siamo venuti qui» risponde Josh, sono tutti fermi sull'uscio della porta come se stessero aspettando qualcosa da me. Mi siedo sul letto continuando a stuzzicarmi il braccio tramite due unghie nella pelle.
«ehi, ehi», esulta Payton abbassandosi verso di me e togliendo la mano dal mio braccio.
«non ci posso credere», singhiozzo venendo abbracciata da Josh.
«vieni qui», sussurra Payton adagiandomi come al solito nelle sue braccia calde mentre mi bacia la fronte.
«tuo fratello non ti vuole vedere piangere», mi asciuga le lacrime dalla guancia facendomi sorridere.
«e nemmeno noi», dice Avani stringendo la mia mano.
«esatto, tieni», sussurra Josh passandomi un fazzoletto mentre continua a passarmi una pano sulla schiena.
«che palle», mi stringo a Payton. Appoggia la testa sulla mia sospirando appena.
«mi dispiace, tanto», si asciuga una lacrima anche lui, scuoto la testa asciugandogliela.
«non piangete anche voi», guardo i miei tre amici i quali tornano ad abbracciarmi.
«volete rimanere a cena?», chiedo a tutti, Josh e Avani scuotono la testa mentre Payton annuisce, ridacchio incrociando il suo sguardo.
«io si, non ho nulla da fare per domani», si gratta la nuca. Sarà strano.

«ciao ragazzi, noi andiamo», borbotta Avani, sorrido abbracciandoli. Sono stati con me per tre ore facendomi sorridere e cercando di non farmi pensare a ciò che è successo a mio fratello. Ci sono riusciti e ne sono grata.
«ci vediamo», sorride Payton appoggiando un braccio sulla mia spalla.
«posso vedere un sorriso?», mi chiede appoggiandosi alla scrivania e afferrando le mie mani piene di anelli.
«è che..mai mi sarei aspettata queste cose», esulto pensando a mio fratello. Cosa lo ha portato a scappare e ad andare in coma etilico?
«lo so, ma Sophie..nessuno può aspettarsi certe cose da qualcuno», annuisce guardandomi negli occhi.
«si ma..è mio fratello» sbuffo coprendomi le mani con la manica della felpa.
«vieni qui», sorride stringendomi a lui fortissimo.
«non sei solo un'amica per me Sophie..», afferra le mie guance guardandomi le labbra calde e leggermente umide. Si avvicina ad essere e mi bacia delicatamente senza andare oltre e senza spingermi al disagio.
«non me lo aspettavo», arrossisco abbassando lo sguardo. Si mette a ridere mentre io accenno un sorriso.
«senti Pay, mi piaci, tanto, ma non sono pronta adesso» dico guardandomi le mani con le lacrime che scendono.
«perché piangi?», ridacchia sfiorandomi il collo.
«io sarò qui fino a quando mi vorrei a fianco a te»
sussurra.
«io ti voglio al mio fianco ma ho bisogno di un po' di tempo», esulto. Annuisce.
«tutto il tempo che vuoi» mi bacia la guancia appoggiando le braccia sulle mie spalle continuando a stuzzicarmi.

then - payton moormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora