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"amore, è ora di cena" sussurro.

"sono vivo?" chiede a bassa voce.

"si amore, sei vivo" rido alzandomi con un suo sfioro.

"ordiniamo una pizza?" sorrido accendendo la luce, annuisce sedendosi e chiudendo gli occhi appoggiandosi al cuscino.

"sei ancora stanco?" chiedo.

"si, ti dispiace se stasera vado a casa? ho voglia del mio letto" ridacchia.

"certo vai cucciolo, però stai tranquillo e non farti prendere dall'ansia, perché ti conosco e so che sei molto ansioso, capito?" lo abbraccio fortissimo.

"capito, ma poi posso chiamarti?" mi chiede, annuisco e ordiniamo una pizza mentre ridiamo insieme, sono contenta di renderlo felice, con le mie piccole battute.

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"ti vengo a prendere alle 7:50am domani mattina, ti amo piccola" mi abbraccia, sta uscendo di casa per andare a dormire con sua mamma e sua sorella.

"va bene, a domani patato" sorrido.

"ti amo!" esulto mentre entra in macchina.

Da quando mi ha detto che ha un problema al cuore vivo con la costante ansia che gli possa succedere qualcosa.

Salgo le scale di casa e entro in bagno per farmi una doccia.

"Alexa! fai partire la playlist in condivisione con Payton!" urlo.

Si accende mentre io faccio la doccia, i'm going back to 505 mi inizia a fare canticchiare mentre mi lavo.

i'm going back to 505, if it's a seven hours flight or a forty-five minute drive"

POV PAYTON

Sono in macchina e ho voglia di ascoltare della musica.

Sullo schermo della macchina cerco la Playlist in condivisione con Sophie e parte 505, amiamo tutti e due questa canzone e le nostre serate karaoke nascono perché uno dei due inizia a cantarla.

"i'm going back to 505, if it's a seven hours flight or a forty-five minute drive" canticchio, mi ricordo quando sono tornato dal Canada, l'abbiamo messa a tutto volume e la cantavamo, mentre la mia mano sfiorava la sua coscia molto magra.

Il solo pensiero che potrei lasciarla sola, qui, in questo mondo di merda, mi fa tremare.

POV SOPHIE

"okay Alexa! metti pausa" urlo.

Esco dalla doccia e avvolgo un asciugamano intorno ai miei capelli per farli scaricare dall'acqua in eccesso.

Nel frattempo mi metto un pantalone della tuta caldissimo e una felpa di Payton.

Appena entro in bagno vedo il mio telefono squillare  e mi fiondo a rispondere dato che è Payt<3

"ciao amore!" urla chiudendo la macchina.

"ciao" rispondo sorridendo mentre mi metto una crema in faccia.

"quanto sei bella!!!" esclama sorridendo.

"dai smettila, mi fai diventare un pomodoro" rido, si mette a ridere anche lui e corre in camera sua dopo aver salutato sua mamma.

"mi manchi" ride.

"domani mattina mi baci?" chiedo, spalanca gli occhi.

"che domande, è la prima cosa che farò appena scenderò dalla macchina per aprirti la portiera" sussurra sdraiandosi sul letto, piccolo.

"patato" sorrido.

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"eh qui-" vengo interrotta da lui.

"amore, ho ansia" sussurra, ho capito al volo.

"Payton, non pensarci, sono che non è facile ma parte tutto dalla tua testa, se vuoi venire qui nessuno te lo impedisce" ridacchio facendo ridere anche lui.

"sei la mia vita" sussurra di nuovo, chiudendo gli occhi.

"bello mio" sorrido.

Parliamo per circa due ore dopo insieme, ridiamo e scherziamo, mi trovo molto bene con lui.

"ciao baby, notte" mi manda cinque o sei baci, il suo baby mi ha fatta sorridere.

"buonanotte, stai tranquillo okay?" sorrido.

"va bene" sussurra.

Chiude la chiamata singhiozzando, non può fare così, mi sento male solo al pensiero che stia piangendo.

Basta.

Mi alzo, prendo il mio telefono, scendo e mi metto una giacca e esco di casa velocemente.

Mi incammino verso casa sua e proprio quando sono lì davanti lo vedo passare davanti alla sua finestra con le mani in faccia, spegne la luce e si mette nel letto a quanto pare.

Suono al campanello e mi viene ad aprire la sorella, Faith.

"ciao bellissima!" mi abbraccia.

"ciao Faith, posso andare un attimo da tuo fratello?" chiedo sorridendo, annuisce e corro in camera sua e lo sento singhiozzare.

"che ci fai qui?" dice alzandosi e abbracciandomi sbattendo contro il muro.

"non voglio che tu pianga, non voglio che tu stia qui solo" lo guardo.

"vieni piccolo, andiamo nel letto" sorrido, tolgo la giacca e mi metto nel letto con lui.

"stai tranquillo" lo abbraccio, il suo tocco è così leggero, mi fa sentire bene.

"ti amo tanto" sussurra.

"io di più" ridacchio.

"non è vero" dice piangendo.

"dai Payton, non piangere, smettila, mi fai stare male" sussurro coprendolo.

Attacca le sue labbra sul mio collo e lo morde lasciando un grosso segno su di esso.

Senti che singhiozza ma non voglio dirgli niente perché se lo facessi lo sgriderei, sto zitta, forse è meglio.

"Payton, quanti anni hai?" chiedo.

"17" sussurra.

"ecco, dai, stai tranquillo, non voglio che tu pianga, mi sto stufando" dico, mi guarda e si offende girandosi dall'altro lato, sbuffo e mi giro anche io dandogli la schiena.

"buonanotte ragazzi"
entra Joanne in camera sua.

"ciao!" esulto.

"ciao" sussurra Payton.

"dai stupido abbracciami" dico prendendogli le braccia, lo faccio ridere e mi abbraccia lasciandomi dei baci.

then - payton moormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora