CAPITOLO 14

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Ero ancora in cucina a rimuginare sul fatto appena accaduto. Il mio ragazzo appare nel soggiorno di casa mia perché gli mancavo, mi trova sveglia perché ho sognato Voldemort, mi seduce, lo fermo e poi sparisce di nuovo.

Scossi la testa per mandare via i pensieri sporchi che si stavano formando, se solo non lo avessi fermato..

"Basta" sussurrai a me stessa.

Decisi di prepararmi per andare ad Hogsmead a comprare i regali. Tra una cosa e quell'altra si erano fatte le 7 del mattino e io non dormo dalle 3, ottimo direi.

Indossai dei jeans e una felpa larga della mia casa. Legau i capelli in una treccia laterale e misi l'enorme cappuccio della felpa che indosso. Presi le scarpe e il pezzo di pergamena dove quella mattina, presa dalla noia, avevo segnato qualche idea per i regali che dovrò fare questo Natale.

Una volta pronta tornai in soggiorno per mangiare qualcosa e con mia grande sorpresa trovai Carmen che mi accolse con un sorriso di rimprovero. conosco quel sorriso da quando, per sbaglio, ruppi un vaso di fiori giocando con papà.

"buongiorno tesoro" iniziò a parlare e io le sorrisi, pronta per la predica di questa mattina. Si sarà accorta che Draco è venuto qui?

"Notte movimentata eh!?" Continuò. Cazzo.

"Si, ho fatto un incubo e non sono più riuscita ad addormentarmi" mentii in parte con un sorrisetto rassicurante per cercare di terminare quel discorso che sarebbe potuto sfociare in qualcosa di imbarazzante.

"Solo questo?" Annuii velocemente e mi maledii subito per l'energia messa in quel gesto che ha fatto sospettare ancora di più Carmen.

"No perché stamani ti ho sentita parlare da camera mia. Eri qui in cucina" si giustificò con un sopracciglio alzato.

"Avrai sentito male, magari stavi sognando" cercai di farle cambiare idea per terminare quell'orribile discorso.

"Magari hai ragione" concluse non convinta voltandosi per continuare a preparare la colazione.

Tirai un leggero sospiro di sollievo e presi posto a tavola dove Carmen aveva appena appoggiato un piatto pieno di pancake. arrivò anche papà e iniziammo a mangiare.

"Perché sei vestita?" chiese mio padre mentre masticava un boccone della sua colazione.

"Vado ad Hogsmeade per comprare i regali di Natale." risposi mentre tagliavo un pezzo del mio pancake e me lo portavo alla bocca.

"Vai da sola? Se vuoi ti accompagno" disse guardandomi mentre bevevo la mia spremuta.

"Mi farebbe molto piacere" rispondo sorridendo.

"Peccato che non puoi venire" dissi rivolta a Carmen facendo scomparire subito il mio sorriso.

"Tranquilla tesoro, ne approfitto per uscire con delle mie amiche che mi hanno invitata a prendere un caffè più tardi" disse sorridendo comprensiva e un po' mi tranquillizza il fatto che non starà a casa da sola.

Terminammo la colazione parlando del più e del meno. Decisi di non dire niente del mio incubo per paura che papà si potesse spaventare. aspettai sul divano mentre mio padre si preparava per uscire.

Era tanto che non uscivamo solo io e lui e non vedevo l'ora che riaccadesse. Ricordo quando ero piccola le nostre passeggiate ad Hogsmeade e le fermate ai Tre Manici di Scopa dove lui prendeva una burrobirra e io, che ero troppo piccola, prendevo una cioccolata calda.

I miei pensieri vennero interrotti da mio padre che entrò nella stanza sorridendo. Mi porse la mano e dopo aver salutato Carmen ci smaterializiamo nelle vie di Hogsmeade.

𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora