CAPITOLO 29

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Blaise si mise davanti al muro del settimo piano e chiuse gli occhi prendendo un respiro profondo.

Davanti a noi si materializzò la porta della stanza che Blaise aveva immaginato. Mi rivolse un'occhiata veloce prima di avanzare ed entrare.

La stanza che si era formata era semplice ma bellissima. Uno studio di registrazione fatto perfettamente tutto sui toni del verde e dell'argento. Dentro la cabina di registrazione c'era lo stemma di Serpeverde composto da dei pannelli che insonorizzavano la stanza al cui interno si trovavano uno sgabello e un microfono professionale. Nella stanza c'era tutta l'apparecchiatura per registrare e dietro un tavolo con dei divanetti, del cibo e burrobirra a volontà.

"Wow" mormorai ammirando la stanza che ha preso vita dai pensieri di Blaise.

"Ti piace?" Chiese sorridendo.

"Oh cristo, si!" Esclamai felice.

Blaise prese un quadernino, una penna d'oca e il calamaio da un mobiletto e li mise sul tavolo in mezzo al cibo e le bevande.

"Adesso noi" disse avvicinandosi e prendendomi le spalle per guidarmi verso i divanetti. "Scriveremo una canzone". Spalancai gli occhi con un sorriso a 32 denti sulle labbra.

"Una nostra?" Mi rispose annuendo e prese posto su i divanetti.

Lo imitai e insieme ci scambiammo idee e pensieri per scrivere la nostra canzone. Dovevamo descrivere la nostra amicizia e abbiamo deciso di farlo nei minimi dettagli. La mia amicizia con Blaise è molto dolce e tenera, ci conosciamo da anni e qualsiasi gesto che facevamo veniva confuso e visto male agli occhi degli altri, la verità è che io e Blaise proviamo solo un gran bene l'uno per l'altra e questo lo sapevamo per certo, semplicemente Blaise non è il mio tipo e io non sono il suo.

Quando ci dovevamo separare però era sempre una sofferenza e più delle volte piangevamo entrambi. Blaise è sempre stato una persona parecchio emotiva con le persone a cui tiene e quando sul treno dovevamo salutarci perché non ci saremo visti per 3 mesi qualche lacrima scendeva anche a lui.

Una volta scritto il ritornello iniziammo a costruire un sottospecie di storia intorno. Avevamo deciso che il ritornello era la mia parte mentre il resto lo faceva lui quindi, mentre sceglievo la melodia, lui scriveva i suoi pensieri su un altro foglio.

Una volta scritta mettemmo tutto insieme e iniziammo a scegliere il titolo e Blaise ebbe un'idea fantastica.

"Vedi qui" disse indicando una parola che recitava 'San Lorenzo'. "È il posto dove abitano i miei nonni materni" spiegò.

Blaise era figlio di due maghi purosangue, sua madre ha origini italiane e d'estate vanno sempre a trovare i suoi genitori, i nonni di Blaise. Mi spiegò che San Lorenzo era il quartiere dove abitavano i suoi nonni e lui, nelle noiose sere d'estate, si metteva fuori dalla finestra e guardava il cielo terso di quel paese a cui era tanto affezionato e pensava a Pansy, a me, a Draco.

"Ma che carino!" Esclamai strizzandogli una guancia in modo scherzoso e facendolo ridacchiare. Voglio davvero un sacco di bene a Blaise e non smetterò mai di darlo a vedere.

"Proviamo a registrare il ritornello?" Chiese dopo una lunga risata.

"Ci sto" risposi alzandomi ed entrando nella cabina di registrazione con in mano il mio foglietto.

Registrai la prima parte guadagnandomi un sacco di complimenti da parte di Blaise che, oltre alla scelta azzeccata delle parole, faceva apprezzamenti sulla mia voce.

Era bella ma a cappella non era la stessa cosa che con degli strumenti. Così iniziammo a creare anche una base composta da beat e melodie che seguivano gli acuti della mia voce. Ed il risultato fu pazzesco.

𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora