CAPITOLO 52

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Il viaggio era andato bene. la McGranitt ci ha fatti andare in treno perché non c'era nessuna emergenza e quindi la smaterializzazione non ci è stata concessa.

Stavamo cercando la camera di Pansy, dopo aver chiesto al centro informazione del San Mungo, quando sentimmo una voce alle nostre spalle.

"Jennifer?" Era una donna, la sua voce uscì quasi sussurrata ma i corridoi erano silenziosi, permettendoci di sentirla comunque. Mi voltai confusa e vidi la sua faccia scioccata.

Cissy.

Le corsi incontro mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime e le sue braccia si aprirono per accogliermi tra di esse.

Quando arrivai davanti a lei esitai un secondo pensando se fosse davvero reale ciò che vedevo e poi la strinsi forte a me.

Mi era mancata tantissimo, Cissy era stata una parte fondamentale quando la mia vita andò del tutto a rotoli, mi ha sempre sostenuta in qualsiasi cosa io facessi, non ha mai dubitato delle mie capacità e mi ha sempre dato consigli, senza criticarmi o farmi sentire inferiore.

"Bambina mia, finalmente" mormorò tra i miei capelli neri con voce rotta. Le accarezzai la schiena sorridendo con calma. Mi sentivo a casa.

"Come stai tesoro?" si staccò di poco accarezzandomi il viso per asciugare una piccola lacrima.

"Adesso sto bene" risposi sorridendo. Narcissa si avvicinò un pochino e posò un leggero bacio sulla mia fronte.

"Mi sei mancata" sussurrò su di essa. La abbracciai di nuovo. "Ho temuto per la tua vita-" la sua voce si spezzò ancora.

"Sono qui adesso, va tutto bene" mi strinse ancora a lei e poi raggiungemmo gli altri che salutarono Cissy calorosamente.

"Che ci fai qui madre?" Chiese confuso Draco mentre la abbracciava dolcemente.

"Anche io volevo vedere Pansy e quando mi hai detto che sareste venuti ho deciso di raggiungervi" rispose tranquillamente mentre, con un piccolo sorriso, si staccava da suo figlio accarezzandogli la guancia.

"Andiamo allora" disse Blaise felice. Durante tutto il viaggio, ogni 10 minuti, chiedeva quanto mancava. Capivo perfettamente le sue emozioni, le provavo anche io.

"Ciao amore mio" entrammo nella stanza e Blaise si fece subito più vicino al letto, con le lacrime agli occhi. Io subito dopo.

"Non ci credo" sussurrò incredulo. "Mi hanno detto che tornerai da me" la sua voce rotta usciva come un sussurro e il fiato era corto. "Ti prego non farmi scherzi"  posò la testa sul suo petto che si alzava e abbassava impercettibilmente.

Narcissa era dietro di me, le sua mani su entrambe le mie spalle mentre mi accarezzava per tranquillizzarmi, sostenendomi ancora una volta.

"Ehi amico, vieni con me" sussurrò Theo avvicinandosi a Blaise. Vedendolo che non riusciva a smettere di singhiozzare lo portò fuori per fargli prendere una boccata d'aria.

Pansy rimase sola così potei avvicinarmi, Narcissa chiese a Draco di uscire con gli altri mentre io prendevo la mano di Pansy tra le mie, con le lacrime che scendevano senza che nemmeno me ne rendessi conto.

"Ciao P" sussurrai. Non sapevo cosa dire e non avevo la forza di pronunciare altre parole, quindi Cissy intervenne.

"Hai visto Pansy? Adesso siete di nuovo riunite" disse mettendosi dall'altra parte del letto, di fronte a me.

"Ti aspettiamo tesoro" posò un bacio sulla sua guancia e poi venne vicino a me. "Vieni cara, siediti"

"Vuoi dirle qualcosa?" Chiese Cissy mettendosi seduta al mio fianco, feci un piccolo cenno di 'no' con la testa e abbassai lo sguardo, la mano di Pansy ancora tra le mie.

𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora