CAPITOLO 21

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POV DRACO

Sirius fece un cenno verso il divano per farmi sedere di fronte alla poltrona dove stava lui. Presi posto mentre Carmen usciva dalla stanza per lasciarci soli.

"Come sta la mamma?" Mi chiese a bassa voce e abbassando lo sguardo imbarazzato.

"Bene" mi limitai a dire con lo sguardo fisso nel vuoto. La tensione si poteva tagliare con il coltello mentre cominciai a girarmi gli anelli nervosamente.

"Tu e Theo avete parlato di Jennifer?" Chiese interrompendo il silenzio imbarazzante che aleggiava nella stanza. risposi con un semplice "si" prima che lui continuò. "E di cosa?" chiese preoccupato.

Capii subito che lui non sapeva dei sogni della mia ragazza e mi rifiutai di essere io a dirglielo. Se lei non lo aveva fatto era per non farlo preoccupare e se mai un giorno glielo vorrà dire quelle parole dovranno uscire dalla sua bocca, non dalla mia.

"Se non te lo ha detto è perché vuole che tu non lo sappia." Iniziai riassumendo i miei pensieri in frasi brevi e concise. "Deve dirtelo lei Sirius" conclusi scrutando la sua espressione rassegnata e preoccupata.

Sapevo che lui era il cugino di mia madre ma non avevo mai avuto la possibilità di rimanere da solo a parlare con lui.

"Non voglio che lei soffra" disse con voce rotta portandomi fuori dai miei pensieri.

"E non soffrirà" risposi sicuro delle mie parole. Vidi una scintilla di tristezza nei suoi occhi mentre li puntava nei miei.

"Non sono come mio padre, Sirius" risposi ai suoi pensieri. Conoscevo la storia di mia madre e suo cugino, la sentii quando mamma la raccontò a Jen quel giorno a Villa Malfoy.

"Come posso fidarmi?" Chiese a bassa voce e un'espressione delusa si fece spazio sul mio volto. "Sei suo figlio" continuò tentando invano di giustificare i suoi pregiudizi. "La porterai sulla cattiva strada." Concluse dando un'intonazione di domanda alla sua ultima frase.

Lo guardai diretto negli occhi per fargli capire quanto fossi sincero mentre gli parlavo.

"Non accadrà mai" dissi lentamente e scandendo bene le parole. mi guardò con gli occhi pieni di lacrime prima di abbassare lo sguardo sulle sue mani che, come le mie, erano ricoperte di anelli.

"Sai tua madre era così innamorata di tuo padre" iniziò con un leggero sorriso. "Feci di tutto per fargli capire che uomo era quello di cui si era innamorata."

Continuò posando la sguardo su di me aspettandosi una reazione che non arrivò, sapevo che mio padre era un mostro, per questo cercavo di essere diverso da lui.

"Lei non voleva sentire ragioni e io interruppi i rapporti" disse dopo un breve silenzio.

"Sono stato molto male e ci sto tutt'oggi" disse a fiato corto e con la voce di nuovo spezzata.

"Mi manca, non posso negarlo" vidi una leggera lacrima traditrice attraversare velocemente il suo volto per poi cadere sul pavimento.

"Ma lei ha scelto lui" disse con tono più fermo ma sempre deluso.

"Però mi basta che sia felice" disse dolcemente con un piccolo sorriso sulle labbra.

"Mamma mi parla spesso di te" dissi dopo un lungo silenzio e la mia voce uscì come un sussurro ma lui la sentì benissimo e si voltò velocemente verso di me.

"Mi racconta di quando eravate piccoli e del vostro bel rapporto" continuai giocando con gli anelli e sorridendo appena.

Con la coda dell'occhio vidi i suoi occhi pieni di lacrime e un leggero sorriso così continuai.

𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora