CAPITOLO 48

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SPAZIO AUTRICE
Ciao bellissim*!
Ecco il tanto atteso capitolo delle lacrime.
Sarà molto lungo e spero non vi dispiaccia troppo.
Ci vediamo alla fine.
Buona lettura...

POV JENNIFER

Ero pronta. Il vestito era perfettamente allacciato al mio corpo e le scarpe slanciavano la mia figura, i capelli sciolti ricadevano lisci sulla mia schiena e il trucco leggero ma scuro rendeva il mio sguardo più profondo.

Ero pronta esternamente ma dentro ero una tempesta.

Il pensiero di rivedere Draco dopo tutto questo tempo mi aveva tormentata tutta la notte costringendomi a dormire ben poco.

Kreacher e Carmen hanno cercato di calmarmi ma l'adrenalina e l'emozione di rivedere tutti quanti hanno vinto facendomi impazzire per tutta casa.

Non vedo l'ora di baciare Draco come se fosse la prima volta. Non vedo l'ora di cantare di nuovo con Blaise, liberando le mie emozioni. Non vedo l'ora di fare le giravolte tra le braccia di Theo come abbiamo sempre fatto.

Non vedo l'ora di riabbracciare la mia migliore amica, dio quanto mi manca!

La mia gamba faceva su e giù ripetutamente mentre alle 18:45 ero sul divano ad aspettare la McGranitt.

La sorpresa consisteva nel far cantare a Blaise la nostra canzone, facendo credere a tutti che la mia parte fosse registrata quando in realtà io sarei stata dietro al palco e solo a fine canzone uscirò dal mio nascondiglio per andare da Blaise e poi salutare anche gli altri.

Ho pensato molto a come fare e anche al fatto che la prima persona che dovrebbe sapere del mio ritorno sarebbe dovuta essere Draco ma Blaise è il mio migliore amico e sono sicura che Draco sarà comunque felice di vedermi lì.

Il rumore di smaterializzazione mi riportò alla realtà e davanti a me apparì la professoressa con ancora i vestiti normali.

"Andiamo, è tardi!" parlava veloce, infatti solo in quel momento notai che erano le 20 e la McGranitt aveva ritardato di un'ora. Oltre al non essere da lei fare ritardo, cosa avevo fatto in tutto questo tempo!?

Salutammo velocemente Carmen e Kreacher e ci smaterializiammo davanti alla capanna di Hagrid, quella dietro al castello.

Durante il tragitto verso la camera della professoressa le raccontai la sorpresa e mi disse che era felice di aiutarmi. Mi ha fatto molti complimenti per l'abito e il trucco e mi si riempì il cuore di gioia nel vederla quasi commossa, d'altronde lei mi ha vista crescere in questi sette anni.

Entrammo nella sua stanza senza farci vedere da nessuno e con un colpo di bacchetta si cambiò indossando un semplice abito verde scuro con un cappello più elegante del solito.

"Ho chiesto a Potter di prestarmi il mantello dell'invisibilità, così saremo sicure che nessuno ti vedrà" mi informò passandomi la stoffa trasparente con un sorriso in volto.

Indossai il mantello che riusciva a coprirmi tutta, data la mia bassa statura, e ci incamminammo verso la sala grande. Il rumore dei miei tacchi era coperto da un incantesimo che avrei potuto annullare in qualsiasi momento, sbattendo le scarpe tra loro.

La sala era perfettamente addobbata con i colori di tutte le case, divisi in una specie di croce: angolo in basso a destra rosso, angolo in alto a sinistra verde, angolo in alto a destra giallo e angolo in basso a sinistra blu. In ogni angolo c'erano un tavolo con bibite e cibi del colore della casa che si univano tutti al centro della sala dove delle stelle cadenti incorniciavano perfettamente il soffitto incantato.

Seguii la professoressa dietro il palco e dopo aver controllato che nessuno mi vedesse ho tolto il mantello porgendolo alla McGranitt.

"Jennifer!" Il mio cuore si fermò quando una voce alle mie spalle mi richiamò. Mi volta scontrando la faccia su un petto vestito di nero e due braccia avvolsero il mio corpo. Quando l'abbraccio si interruppe con stupore mi accorsi di essere stata tra le braccia di Piton.

𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora