CAPITOLO 40

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Tornammo in camera per vestirci e preparare il piano contro Voldemort. Doveva essere architettato bene, lui non si lascia sfuggire niente.

Mi vestii e mi misi sul letto ad aspettare Draco che si stava facendo una doccia. Nel mentre pensai a qualcosa e mi venne in mente un'idea geniale.

Corsi in bagno euforica, senza ripensare che Draco era in doccia.

"Amore, ho un'ide- oh, scusa" entrai urlando per poi voltarmi e dargli della privacy.

"Ma che fai?" chiese ridendo di me nel vedermi voltata nella direzione opposta.

"Ho avuto un'idea" confessai girandomi di nuovo verso di lui. "E poi, ti vuoi muovere che devo fare anche io la doccia!?" Esclamai ridendo. Erano letteralmente 40 minuti che era in doccia.

"Eh, vieni a farla" disse ovvio aprendo leggermente l'anta di vetro.

Mi spogliai evitando di guardarmi allo specchio ma fu inevitabile. Rivolsi uno sguardo al mio riflesso prosciugato. Mi maledii mentalmente per essere stata così fottutamente stupida, il giorno dopo sarebbe iniziata la scuola e io ero pelle e ossa. Cosa avrei detto a Pansy, Blaise e Theo?

"Piccola, tutto bene?" Chiese Draco tirandomi fuori dai miei pensieri. Mi ha guardato per tutto il tempo, da quando sono entrata in bagno i suoi occhi non hanno lasciato per un attimo la mia figura.

Annuii distratta ed entrai con lui. Il getto di acqua era tiepido ma io lo sentivo ghiacciato e immancabilmente iniziai a tremare.

"Troppo fredda?" Chiese spostando la manopola sul caldo. L'acqua divenne a bollore e mi rilassai, beandomi di quella sensazione.

Draco avvolse il suo braccio destro intorno alla mia vita, tirandomi più vicina a lui. Accarezzò la mia gamba per poi salire sull'interno coscia.

"Sei sempre bellissima" mormorò baciandomi il collo sul mio punto debole. Ansimai quando la mano di Draco si posò sul mio inguine.

"Non potrei mai stancarmi di te" continuò a dire, dandosi libero accesso alla mia intimità. La mia eccitazione si mischiava con l'acqua della doccia.

"Ti vorrò sempre, come se fosse la prima volta" detto questo mi penetrò con due dita. In questi mesi non ho provato piacere in nessun modo, troppi pensieri per la testa che mi distraevano.

Ansimai nel suo orecchio stringendogli le spalle mentre aumentava la velocità quanto più possibile.

"Draco, ti prego" ansimai tra i gemiti chiedendo di più. Dovevo sentirlo, so che non mentiva ma avevo bisogno della conferma delle parole che mi aveva detto qualche secondo prima.

"Che cosa, piccola? Sii più specifica" mormorò al mio orecchio mandandomi una scarica di brividi lungo la schiena.

"Draco" mi stavo avvicinando al culmine ma non sarei voluta venire così veloce. "Draco, fottimi" implorai.

Tirò fuori le dita, mi sbatté al muro tirandomi su la gamba sinistra e fece scivolare la sua erezione nella mia intimità lubrificante. Iniziò con spinte leggere per far si che mi riabbituassi alla sua taglia ma, dopo che mi aggrappai alla sua schiena, cominciò a sbattere senza ritegno.

I suoi fianchi sbattevano violentemente contro i miei creando un rumore attutito dall'acqua. La sua mano destra era sulla mia coscia, stringendola leggermente, mentre la mano sinistra la teneva sul mio sedere per aiutarsi a spingere il più possibile in me.

Il bagno era pieno di gemiti e vapore, causato dall'acqua bollente della doccia. La mia schiena sbatteva al muro ad ogni spinta.

Gemiti strozzati uscirono dalla mia bocca, interrotti dal movimento delle spinte veloci.

𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora