𝐸 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑐𝒉𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑜𝑑𝑖𝑎𝑣𝑜

CAPITOLO 41

Io e Draco abbiamo passato la notte a parlare. Ci siamo raccontati tutto quello che è successo in questi 3 mesi.

Gli ho fatto vedere il testo della canzone e ha insistito perché gliela facessi ascoltare dal vivo. Così alle 2 del mattino siamo sgattaiolati in biblioteca, ha silenziato bene tutta la stanza e gli ho cantato e suonato la canzone. Inizialmente era un po' sorpreso dalle mie parole, non credeva davvero a quello che avevo scritto, però andando avanti ha capito e ci è mancato veramente poco a commuoversi.

Lui mi ha raccontato meglio della sua passione per la scrittura, mi aveva già detto qualcosa in passato ma non tutto. Ha detto che usa la scrittura per sfuggire ai pensieri, utilizza la penna per trasferirli su carta e poi li rilegge quando è giù di morale, dice che lo aiutano. Mi ha detto che ha provato a fare qualche nota con la chitarra su uno dei suoi testi ma ha bisogno di più tempo, per questo non vuole farmela sentire.

Mi ha raccontato che ha provato ad insegnare a suonare la chitarra a Theo ma come risultato ha ottenuto una corda rotta e nessun miglioramento. Theo è un disastro.

Ha parlato quasi solo lui, io gli ho detto che le mie giornate erano tutte uguali quindi per non farmici pensare mi ha raccontato le sue. Ha detto che sta migliorando il rapporto con papà, Kreacher è il suo nuovo piccolo amico e si sta sforzando di farsi piacere il Golden Trio. Ha detto che ha parlato di più con Hermione e Ron ma Harry è ancora uno scoglio troppo grande da sorpassare. Con i gemelli Weasley invece ha un bel rapporto, fanno scherzi insieme e ridono come dei matti. Ginny non gli fa ne caldo ne freddo, ha detto.

Arrivammo al binario 9¾, pronti per iniziare il sesto anno e passarlo al meglio possibile, o almeno provarci.

Sapere che durante questo anno non dovrò uccidere Silente mi tranquillizza ma ho comunque paura di Voldemort, lui sa tutto di me.

Salimmo sul treno e andammo a sederci nel vagone delle serpi, aspettando Pansy, Blaise e Theo. Draco mi ha consigliato di rimanere vaga nelle spiegazioni, per quanto riguarda il fisico mi ha detto che posso usare lui come scusa.

"Eccoli" disse Draco con un piccolo sorriso guardando la porta alle mie spalle che si apriva. Mi voltai di scatto con un sorriso a 32 denti per poi alzarmi insieme a Draco.

"Amore mio!" Urlò Pansy saltandomi addosso nel bel mezzo del corridoio. Barcollai un po' per l'impatto e Draco si mise dietro di me per stabilizzare il mio equilibrio.

Sentii Pansy piangere sulla mia spalla così la strinsi più forte, dondolando dolcemente.

"Ciao cucciola" mormorai lasciandole un bacio in fronte non appena tornò con i piedi per terra.

"Non voglio farti pressioni, l'importante è che tu sia qui, qualsiasi cosa sia successa" disse abbracciandomi di nuovo.

Pansy ha sempre avuto la capacità di capirmi con uno sguardo, conosce ogni mia espressione e tonalità di voce per distinguere in tutti i modi i problemi che ho in quel determinato momento. Adesso ero con un'espressione felice e rilassata, la classica di chi ne ha passate tante ed è stanca ma che basta una persona per migliorarle il morale e in quel momento Pansy era quella persona. Mi è mancata ma è passato, adesso è qui ed è questo quello che conta.

"Ed io?" Disse Blaise dopo aver salutato Draco, protestando sul fatto che eravamo state quasi 2 minuti interi attaccate.

"Vieni qui tu" mormorai con le braccia aperte dopo aver lasciato Pansy. Blaise si avvicinò piegando leggermente le ginocchia e mi tirò su da terra di qualche centimetro, abbracciandomi forte.

Blaise era estremamente dolce, ha sempre cercato di mantenere il contatto fisico senza nessun tipo di secondo fine. Gli piacciono le coccole, sia darle che riceverle, e non ha bisogno di momenti particolari per dimostrarlo. Nonostante questo è pur sempre amico di Draco e, come tale, è iperprotettivo e aggressivo con gli altri. Ciò che è suo non si tocca, proprio come Draco. Pansy è molto bella e se solo qualcuno osa posare gli occhi su di lei Blaise non si fa problemi a spedirlo in infermeria.