Gli alberi sempreverdi in quella stagione di freddo perpetuo erano privi di foglie, fiori o frutti.
I rami che si intrecciavano tra di loro come a volersi tenere per mano, erano ricoperti di un candido strato di bianca neve, che di tanto in tanto si vedeva abbellire qualche pino o abete.
Il vento tirava forte quella notte di fine novembre, era gelido e ululava in modo cupo e tenebroso.
I fulmini con i loro colori vivaci squarciavano il cielo blu scuro della notte, ed erano il preludio di una forte tempesta che richiamava la pioggia, che non tardò ad arrivare: dapprima leggera e fine andando a crescere d'intensità man mano che cadeva leggiadra sul terreno.
Si chiama petricor, l'odore della pioggia, quello terroso e pungente che avvolge l'aria... rilassandoti e riuscendo a calmare qualsiasi istinto.
Amonet - curiosa ragazza - osservava con i suoi incredibili occhi viola - che sembravano due ametiste - la pioggia battere contro il vetro spesso della finestra producendo un ipnotico ticchettio.
Idrolisi acida impregnava l'aria di quella polverosa e poco illuminata biblioteca.
Era il tipico odore prodotto dalle pagine dei vecchi libri dalle pagine ingiallite, che tanto appassionano i lettori più incalliti.Spostò svogliatamente lo sguardo da quella interessante gara tra le goccioline che si sfidavano a chi avrebbe raggiunto prima la fine del vetro e osservò i legnosi e spessi scaffali contenenti enormi volumi ed enciclopedie di ogni tipo.
Si avvicinò ad uno di essi e lentamente, gustandosi ogni tipo di ruvidità delle rilegature dei libri, lesse i titoli non sapendo quale però sarebbe stata la sua prossima preda da divorare da lì a poco.
Si fermò davanti ad un massiccio libro.
Curiosa per com'era lo afferrò e subito lo depositò sul tavolo più vicino a essa, che cadendo però, sollevò della polvere che la fece tossire. Prese a carezzare le pagine come se stesse toccando la più preziosa delle pietre.
Lo aprì e sfogliandolo si rese conto che si trattava di un altro libro su quelle strane creature che da ormai anni popolavano i suoi sogni, ricordi e che sosteneva di vedere in mezzo alla gente.
Ma nessuno le credeva...
Girò lentamente le pagine di quel libro, rimanendo affascinata dai piccoli dipinti che si trovavano su di esse.
Sembrava un bestiario, proprio quelli che si realizzavano nel medioevo per illustrare alla gente come delle strane creature popolassero le loro terre e di come riuscissero ad apparire uguali in mezzo a loro. Alla gente comune.
Alla gente umana.
Si soffermò su di una pagina rimanendo incantata dalla precisa scrittura e lesse.
"Paladina delle nascite, padrona dei raccolti e del vino buono, ma anche pazza e capricciosa, capace di fare riaffiorare i nostri istinti più oscuri.
Certo è, che è bella da tagliare il fiato. Simile a un cuore umano che palpita in cielo, rosso e pieno di promesse, poco prima che arrivi l'alba. La «superluna», l'eclissi, che è come sempre un fenomeno naturale incastrato tra i confini della scienza, dello spettacolo estetico e, perché no, di miti, leggende, addirittura stralci biblici inquietanti.
Perfino nell'antica Grecia si erano teorizzate coincidenze tra le eclissi di luna e gli eventi storici. E ciò non si è limitato, nei secoli, al solo Occidente. Se, nell'antica Roma, i popolani erano certi che l'eclissi fosse l'epifania di un mostro che divora a morsi la bella luna cercando di scaraventarla verso la Terra, in Cina le convinzioni erano simili. Qui a sbrindellare con la forza vorace dei morsi la luna in cielo, era un drago.

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The Mark of the Beast
Người sóiPelle bianca, capelli neri, occhi viola. Tanti segreti, vengono celati da quelle ametiste che sono la chiave per sbloccare il sigillo imposto sulla vita di Amonet, una dolce ragazza che scoprirà il "suo vero io" solo grazie al lupo dal manto nero c...