・11・

1K 37 2
                                    

L'Alpha stava ancora nella sua stanza.

Questa volta però aveva lasciato il letto ed era appoggiato al muro che osservava fuori dalla finestra il suo branco.

Osservava con meticolosa attenzione come i piccoli imparavano in forma ludica; come gli adulti discutevano tra di loro; come i guerrieri e i segugi si allenavano per essere pronti all'ennesimo scontro; come lo sciamano insieme agli anziani del branco prediceva le sorti di tutti i lupi.

«Allora Ivar, qualcosa devi pur sapere. Per cui ti prego di illuminarmi. Cosa ha in serbo per noi la grande Dea?» chiese allo sciamano-vichingo.

Questo sentitosi preso in causa alzò lo sguardo osservando la schiena nuda del suo nuovo Alpha.

«La grande Dea ha in serbo molte cose. Cosa vuoi sapere esattamente Julian Red?» il giovane sciamano era cresciuto in una comunità di Vichinghi, cresciuti come Berserker e allevanoto dagli sciamani.

Era giovane ma nonostante questo non era allocco e non si faceva abbindolare da nessuno.

Per Ivar non era molto vera la frase: "con il tempo impari e fai esperienza".

Lui era giovane ma capace, caparbio e volenteroso.

La sua volontà l'aveva portato ai piedi del tempio di suo padre, Odino il dio della menzogna che lo benedisse facendolo così banchettare con lui nel Valhalla nel regno di Ásgarðr.

Ma cresciuto anche con le credenze dei lupi il grande e potente Odino veva concesso i suoi figli alla sua amata sorella Selene, la Dea Luna.

La Grande Dea.

E tra i suoi sacerdoti, comparì proprio Ivar.

«Allora sarò più chiaro» disse l'Alpha accomodandosi ai piedi del suo letto, proprio di fronte al Druido. «So che la mia compagna, Amonet, è una dei Lupi Nascosti. Voglio sapere cosa ha in serbo per lei il destino. Voglio sapere se vivrà o il Marchio della Bestia avrà la meglio su di lei e sulla sua mente».

Ivar lo guardò per quelli che a Julian parvero millenni e alla fine parlò: «È stata benedetta dalla Dea in persona. Lei è la sua diretta discendenza» i suoi occhi magicamente divennero assenti e di un verde ancora più intenso.

A Julian sembrava di aver a che fare con un Oracolo e non con un semplice sciamano o Druido.

«La Nascosta il suo destino adempirà quando la Luna Rossa alta nel cielo si innalzerà.
Il Marchio della Bestia su di lei ricadrà e solo con il vero Alpha il mondo dal suo destino salverà».

A Julian batté velocemente il cuore all'udire quelle parole che finivano in rima.

A Julian la testa cominciò a dolere quando dagli abissi più profondi della sua mente tirò fuori le parole del suo predecessore.

«Julian, questo foglio custodisce il segreto della nostra intera razza.
Custodisce i segreti di tutti i mondi magici e devi tenerla sempre al sicuro, lontano da mani sbagliate e pericolose. Per questo quello che ti chiedo di fare è molto semplice» il giovane Julian stava sull'attenti ascoltando attentamente ogni singola parola che la bocca del suo mentore parlava. «Qui dentro è conservata la profezia. Leggila, imparala e poi brucia la pergamena. Nessuno dovrà mai venire a sapere che tu la sai. Nessuno dovrà mai venire a conoscenza di questo.
Ma sappiamo entrambi giovane amico, che tra pochi anni una guerra sanguinosa si abbatterà su di noi.
A tempo debito capirai e spero che tu te la sappia cavare a dovere mio amico».
Dicendo questo, Adous sorrise e lasciò dietro di un dubbioso Julian.

The Mark of the BeastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora