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Uscirono nel grande giardino, passeggiando l'uno accanto all'altra immersi nel silenzio, rotto solo dallo schiamazzo che provocavano le urla dei bambini - impegnati negli allenamenti - degli uccellini che  cinguettavano e dal chiacchiericcio delle persone che - proprio come loro - passeggiavano per quel bellissimo giardino verde immerso nel bianco.

I raggi del sole che riscaldavano la pelle serica e nivea di Amonet.

«Allora, adesso me le concedi di nuovo queste domande?» chiese impaziente quella. «Vi rigenerate anche voi velocemente?» gli chiese senza aspettare una risposta da parte del vampiro, alla sua domanda precedente.

«Il vampiro è quasi invulnerabile alle ferite, le sue carni si rigenerano provocando delle guarigioni velocissime. Noi signori della notte siamo in grado di sembrare morti per poi riprenderci, le normali ferite - mortali per gli esseri umani - non ci disturbano più di tanto.
Più antica è l'età del vampiro maggiore è questo potere.
Il corpo del vampiro cambia passando dalla mortale carne umana ad una sostanza molto più resistente, quasi marmorea.
Questo è descritto anche nei libri di tuo padre - le disse guardandola per un secondo - e il vampiro è altresì in grado di curare le proprie ferite attingendo al proprio sangue di cui si nutre e non soltanto: il vampiro può guarire le ferite umane con alcune goccie della propria linfa vitale... proprio come quei sacchi di pulci» disse infine riferendosi in modo dispregiativo verso i lupi mannari. «Saziato la tua sete di sapere?».

«Non ancora... mi spiegheresti il vostro mutare? E i vostri poteri? E il sonno-».

«Va bene va bene ma una domanda alla volta» gli disse quello fermando il fiume in piena che era appena diventata la ragazza dai capelli color ebano, con le sue miriadi di domande.
«I Vampiri sono demoni, i demoni sono magici. I vampiri sono predatori, uno dei peggiori predatori naturali. I pipistrelli hanno sempre spaventato gli uomini perché attaccavano il bestiame per succhiarne il sangue. Il sangue potrebbe essere considerato linfa vitale, perdita di esso significherebbe morte. I vampiri si nutrono di sangue, i vampiri uccidono gli uomini, i pipistrelli si nutrono di sangue, per cui: Il vampiro può diventare un pipistrello. Fumo e vapore... è molto difficile intrappolare la nebbia o il fumo ma più sei adulto più puoi fare ciò che vuoi. Per cui: puoi diventare fumo, nebbia, foschia... qualsiasi cosa desideri».

Dire che ne rimase affascinata era dire niente.

«Rispondendo alle altre tue domande, abbiamo poteri ipnotici ed è inutile che io stia qui a elencarti cose che potresti benissimo già sapere» le fece presente, facendola annuire d'accordo con le sue parole. «Possiamo leggere nel pensiero. Io leggo nel pensiero ma con te non ci riesco e questo mi manda fuori di testa anche se so che è dovuto al tuo essere un Nascosto» fece quello riprendendo a camminare. «Dato che il Vampiro era - è - ritenuto un non-morto, non avrebbe potuto morire ancora.
Ciò che non può morire, è immortale.
Ma sappiamo benissimo che possiamo morire con del semplice argento. O con l'acqua santa. O... insomma un po' con quella roba da film! Almeno in quella gli umano hanno azzeccato qualcosa...» borbottò quella frase a mezza voce facendo ridacchiare la ragazza al suo fianco. «Poi, come puoi ben vedere non bruciamo alla luce del sole e non brilliamo. È vero che passiamo le ore del giorno a dormire o meglio, a contemplare il silenzio, ma lo facciamo perché durante la notte per noi si aprono le danze della spietata caccia all'uomo. Ma principalmente cacciamo animali».

«Hai ragione» disse d'un tratto Amonet.
«Molto meglio la fonte diretta!».

«Lo so lo so... adesso permettimi di dirti che c'è un piccolo sacco di pulci che ti sta cercando» la ragazza aggrottò le sopracciglia non comprendendo appieno le parole del vampiro.

Capì solo quando la voce di un bambino - Boyce - le si insinuò nelle orecchie.

«Amonet! Amonet!» la richiamò quello saltellando come un pazzo. Ancorata strettamente alla sua mano, c'era una rosa rosso sanguigno. «Ho raccolto questa per te!» le disse porgendole il fiore che la ragazza accettò di buon grado sorridendo intenerita. «Adesso... stasera, mi stavo chiedendo... mangi con me? Proprio come fanno agli appuntamenti!» disse facendo ridere di buon gusto la ragazza e facendo alzare gli occhi al cielo al vampiro che fermo lì in disparte osservava quella scena senza spiccare parola.

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