16- SOTTOMISSIONE

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Mentre torniamo alla cella, Ackerman non ha smesso di accarezzarmi il fianco, come per calmarmi. È un gesto che mi ritrovo ad apprezzare. Dopotutto, non è da tutti i giorni vedere uno come Zeke che quasi uccide una persona, indipendentemente da chi sia. Quando si arrabbia fa paura, è vero, ma non lo avevo mai visto reagire in maniera così violenta. Solo una volta, quando andavo a scuola, ricordo che ha dato un pugno ad un tizio che mi bullizzava, ma si è limitato solo a quello. Che la prigione lo abbia cambiato, anche se non è un detenuto?

Davanti alla cella di Ackerman, ad aspettarmi è Armin insieme a Jean e alla loro banda. L'unico che riconosco tra loro è Connie, mi pare di ricordare, che è quello più fedele a Kirschtein. Il biondino, non appena mi vede, saluta con un gesto della mano e un sorriso tranquillo. Ignora totalmente la mia espressione ancora impaurita, ma penso lo faccia apposta per non infastidire il corvino: odia quando qualcuno, lui escluso, mi mette pressione. L'aveva accennato pochi giorni prima del mio incidente e d'allora Armin non cerca più di abbracciarmi e stringermi ogni volta per salutarmi. La cosa mi rende un po' triste, in realtà. Apprezzavo ricevere certe attenzioni da parte sua.

«Dov'è uno dei tuoi giganti?» domanda Kirschtein mentre accarezza dolcemente la coscia del fidanzato. Io spalanco gli occhi leggermente e fisso lo sguardo sul pavimento mentre i ricordi di ciò che è successo poco fa riaffiorano nella mia testa.

Levi se ne accorge e con una mano accompagna la mia testa fino alla sua spalla per farmela appoggiare. Mi sorprendo di tutta questa sua premurosità nei miei confronti. «Sai cosa devi fare» dice soltanto e il cavallo annuisce, facendosi serio in volto. Si alza e i suoi uomini lo seguono mentre Armin li osserva andare via.

Sbuffa e si rivolge al corvino. «Dovresti smetterla di far fare certe cose a lui. Ultimamente non mi dedica molto tempo per colpa tua» il biondino è sempre stato uno di quelli che, nemmeno quando è presente, non chiama per nome Ackerman per la paura che ha nei suoi confronti, ma adesso non solo gli ha fatto una piccola predica, gli ha addirittura dato del tu.

Il corvino non si scompone, ma il suo tono è severo. «Ho sempre pensato che fosse più importante il lavoro di una stupida relazione» e con questa frase, il mio amico capisce il suo errore e decide di zittirsi, attendendo pazientemente il ritorno del fidanzato.

Vorrei dare un calcio ad Ackerman per fargli capire che doveva essere più gentile e delicato, ma non posso, perché anch'io, come Armin, non devo mancargli di rispetto. Penso che il biondino si sia salvato perché è il ragazzo di uno dei suoi miglior sicari, se così posso definirlo, ma non gli andrà così bene la prossima volta. «Andiamo, Eren» Levi mi richiama dai miei pensieri e annuisco al suo ordine, seguendolo fino in cella.

La prima cosa che noto, è il mio letto rifatto con coperte, federa e copri-materasso nuovi e puliti. Ne rimango piacevolmente sorpreso. Con una mano tasto il tessuto, ovviamente scadente, ma noto che è comunque soffice. Il suo profumo non sa di qualcosa in generale, ma è buono e mi rilassa. Due possenti braccia mi afferrano da dietro e la mia schiena aderisce al petto del corvino.

«Stanotte...» sussurra sensualmente al mio orecchio, mordendo il lobo. «Voglio inaugurare il tuo nuovo letto...» sfiora il mio collo con le sue labbra, facendomi il solletico con il suo respiro caldo. «Sbattendoti per bene» conclude la frase, mordendo e succhiando un lembo di pelle alla base del collo. Mi lascio scappare un gemito; la sensazione è troppo piacevole e non riesco a trattenermi.

«Sissignore» rispondo con tono da sottomesso e lui apprezza. Come vorrei poter decidere di testa mia, però ammetto che il sesso è sempre stato l'unica cosa a cui non ho mai detto no, se non con gli sconosciuti o con quelli che mi parevano dei maniaci. Ackerman, ad esempio: con lui ho sempre rinunciato perché mi fa paura e l'ultima volta sappiamo già com'è andata... preferirei evitare, ma se provo a ribellarmi a lui, so che per me sarà finita.

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