11- LA GUARDIA FIGA

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Sono passati due giorni da quella sera e ora Levi non fa che guardarmi in malo modo senza nemmeno rivolgermi la parola. Ho già tentato di chiedergli scusa, ma ogni volta che provo ad avvicinarmi a lui, questo se ne va o mi minaccia di tagliarmi le mani se anche provo a toccarlo o sfiorarlo con un dito. Mi sento in colpa per l'altra sera, ma non so come rimediare a ciò che ho fatto. Ho anche paura ad andare in giro da solo perché potrei ritrovarmi circondato dal suo gruppo pronto a farmi saltare la testa.

Pure Armin mi ha detto di guardarmi bene le spalle e di non restare per più di tre minuti fermo in un posto da solo.

Non voglio parlarne con Zeke perché sono sicuro che peggiorerebbe la situazione e magari potrebbe farsi scoprire come il fratello maggiore e premuroso di un assassino che non è fan del divorzio. Probabilmente dovrei cambiare cella e trovare qualcuno che possa proteggermi. O farmi trasferire in un'altra prigione, come escogitavano di fare Levi e Jean.

Cammino verso il bagno e mi guardo intorno di continuo. Se ho capito bene, gli scagnozzi di Ackerman dovrebbero chiamarsi Erd, Oruo e Gunther. L'ultimo è quello che mi fa più paura. Il suo sguardo è un sacco cattivo e intimidatorio, quasi come quello di Levi, e sono sicuro che se me lo ritrovassi davanti prenderei un infarto. Spero solo di poter pisciare in tranquillità senza che nessuno tenti di uccidermi.

Una volta davanti al sudicio gabinetto, mi abbasso di poco i pantaloni e le mutande, ma non faccio in tempo a svuotarmi che un pugno sbattuto contro la porta del cesso mi fa drizzare tutti i peli. Improvvisamente la mia vescica è ancora più piena di prima. Ignoro ciò che è appena successo e faccio la pipì svelto, mentre la persona fuori continua a prendere a pugni la porta che ci separa. Chi diavolo sarà?

Una volta finito, prendo un bel respiro e provo ad aprire la porta, il tutto senza fiatare. È come se la voce mi fosse morta in gola. Non appena mi trovo davanti a colui che mi ha fatto fare dieci infarti in un minuto, scopro che è la guardia sexy. Mi sta guardando malissimo e sembra parecchio incazzato. D'istinto alzo le mani e lui sbuffa, scuotendo la testa.

«Sei solo tu, Jaeger» dice, massaggiandosi le tempie. «Pensavo di aver visto uno di quei drogati che viene qui per farsi» per un attimo mi rilasso e torno a respirare normalmente.

«Magari» dico senza pensare. La guardia alza un sopracciglio ed io mi sento avampare. Figo quanto vuoi, ma anche quello è uno sguardo agghiacciante. «Cioè, no... non- non intendevo dirlo- mi scusi» balbetto, sentendomi un idiota. Se mi dessero un euro per tutte le figure di merda che ho fatto qui dentro, potrei pagare la mia cauzione e quella di tutti gli altri detenuti.

«Vedi di non farti beccare da me mentre ti droghi, Jaeger, o giuro che non la passerai tanto liscia» dal suo tono capisco che non è una vera e propria minaccia e la cosa mi fa sorridere. Interiormente, ovvio.

«Ricevuto» faccio un giocoso gesto militare e, contro ogni mia aspettativa, al figo parte una risatina. Mi si alleggerisce il cuore e mi rilasso completamente. I miei occhi cadono sul suo cartellino, dove vi è scritto Lucio Raimondi. Non male come nome per uno come lui. «Beh, se vedo qualcuno, glielo faccio sapere»

«Non credo che tu sia così stupido, Jaeger» incrocia le braccia e mi osserva compiaciuto.

«Si, credo che lei abbia ragione» faccio il mio sorriso migliore e mi mordo successivamente il labbro. Lui osserva attentamente la mia bocca ed io mi sento profondamente soddisfatto. Sono ancora una mina vagante di sensualità e una calamita per gli uomini.

Qualche secondo più tardi, in bagno entrano gli omoni di Ackerman insieme al loro capo ed io prendo un ulteriore infarto. Hanno tutti lo sguardo omicida. La guardia si gira improvvisamente e torna ad avere il suo solito comportamento autoritario. Levi fa schioccare la lingua al palato, come infastidito, mentre io mi faccio da parte, cercando di uscire dal bagno, ma Gunther mi afferra per il braccio e me lo stringe. Mi scappa un piccolo gridolino.

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