13- INFERMERIA

815 58 14
                                    

Appena mi vede sveglio, Zeke si fionda su di me e mi abbraccia. Il suo calore mi fa sentire bene e a casa, anche se non è l'aggettivo migliore per descrivere questo posto. Mi accuccio tra le sue braccia e mi godo quell'attimo con lui. Sono troppo felice di averlo qui accanto a me.

«Mio Dio, Eren. Ho pensato al peggio quando ti ho visto svenuto e ricoperto di sangue» furono le sue prime parole dopo quasi un minuto passato in silenzio. Semplicemente abbracciandoci. Una volta interrotto quel delicato contatto, il biondo mi accarezza la guancia e cerca il mio sguardo, il quale ho fissato sul pavimento in mattonelle color bianco. O panna? Non saprei dire vista la mancanza di luce, se non quella proveniente da una piccola abat-jour sul comodino affianco al mio letto.

Decido di concedergli la mia più totale attenzione e lui ne approfitta per farmi qualche domanda sull'accaduto. «Chi ti ha fatto quelle cose? È stato Ackerman? Ti ha picchiato?» troppe domande, ma che necessitano di semplici risposte. Eppure perché non riesco a dire nulla? Cos'è che mi blocca nel parlare e confessare che Ackerman mi ha stuprato? E si tratta davvero di stupro oppure no, visto che il mio obbiettivo era proprio quello di scusarmi in quel modo?

La testa sta per scoppiarmi, perciò cerco di scacciare via ogni pensiero e liberare la mente. Dirò una bugia? Non ho mai mentito a mio fratello. O almeno, non su argomenti così delicati.

«No... beh, si. Cioè... non proprio» sono queste le uniche parole che mi escono. Spiegare ciò che è successo è come - per me e in questo momento - essere costretti a pugnalarsi in qualunque parte del corpo con lo stesso coltello. Mi fa male, ma non posso smettere di provocarmi quel dolore, come se lo meritassi. Eppure non è così che dovrebbe essere.

«Ok ok, calmati. Sai che a me puoi dire tutto, si?» sento la mano di mio fratello passare dalla mia guancia alla mia coscia, la quale accarezza in maniera dolce. Vuole farmi rilassare e ci riesce. Tiro un leggero sospiro e mi stropiccio gli occhi.

«È stata tutta colpa mia» non voglio che si pensi che Levi mi abbia fatto del male perché lo voleva, ma perché io sono stato tanto stupido da non rispettarlo come merita. «Ho provocato Ackerman da quando sono qui e non riuscivo a smettere di farlo» Zeke ha lo sguardo fisso su di me, ma non sembra incazzato. Anzi, sembra quasi che provi compassione nei miei confronti. Decido di continuare, assicurandomi di non fornire determinati dettagli. «Lui si è arrabbiato con me e mi ha lasciato perdere, eppure non mi andava giù il fatto che si comportasse in questo modo. Così ho provato a farmi scusare facendo...» mi blocco improvvisamente. Ecco, questa è una parte della storia che avrei voluto tenere per me.

Il biondo attende pazientemente che io continui il mio discorso, ma alla fine concludo dicendo che Ackerman ha ignorato le mie scusa e che successivamente ho perso sangue senza saperne il vero motivo. Giustamente, mio fratello non crede a quest'ultima parte del racconto, ma penso si sia fatto un'idea da solo perché non mi chiede più nulla. Semplicemente va verso l'uscita dell'infermeria, dicendomi che sarebbe tornato tra una quindicina di minuti.

Spero con tutto il cuore che non faccia cose che potrebbero mettermi in pericolo con il padrino del carcere o con la sua dannata gang di colossi. Non vorrei essere loro nemico o farei prima a mettermi un cappio intorno al collo.

Mi sdraio sul comodo letto e osservo il soffitto, canticchiando una canzone degli Imagine Dragons - per la precisione si tratta di "Radioactive" - e mi soffermo a pensare al perché, da quel che ricordo, perdessi sangue anche dal naso.

Che io sappia, l'unica volta in cui mi è uscito del liquido cremisi da quel punto è stato quando a quindici anni, durante una partita amichevole di calcetto, uno dei miei compagni mi ha tirato una pallonata in faccia. Magari ho sbattuto da qualche parte e mi è sfuggito? No, tecnicamente dovrei sentire dolore se fosse accaduto, eppure ho male solo al corpo.

PrisonersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora