"Che perdita di tempo!" Commenta Leah, con una smorfia. Si lascia cadere su un masso accanto a lei sbuffando, incurante dell'umido muschio che lo ricopre.
Sospiro e chiudo gli occhi, talmente pesanti che a stento riescono a rimanere vigili di fronte a casa Swan; il sonno, desideroso di avvolgermi nella sua magica spirale, continua a farsi sentire a gran voce facendo appesantire i muscoli di braccia e gambe a tal punto da farmi sentire come se una forza invisibile mi stesse opprimendo.
《Avrei avuto di meglio da fare al posto di stare qui, al freddo, senza fare nulla》 Aggiunge la ragazza, mentre i capelli corvini risplendono alla luce del quarto di luna che veleggia sopra le nostre teste.
《Ti ricordo che hai una temperatura corporea pari a circa 42°, non puoi sentire il freddo》 Dico, ridendo.
La ragazza curva le labbra all'insù e mi guarda con aria di sfida, inclinando la testa.
Le rispondo con un ghigno divertito.
《Vedo che impari infretta》Commenta, tornando a guardare la casa avvolta dall'oscurità, 《E comunque so che anche tu la pensi come me》
《Credo che nessun sano di mente potrebbe darti torto》Dico, tirandole un pugnetto sulla spalla.
《Stai forse dando a Jacob dello squilbrato?》Mi chiede, confusa.
Scoppiamo entrambe in una risata fragorosa che squarcia il silenzio della notte, poi la mia espressione s'incupisce e abbasso lo sguardo: 《Credo che, se non fossi in grado di trasformarmi in un lupo enorme, avrei paura a stare qui, di notte, al limitare del bosco》
Leah sorride, malinconica: 《Ma tu sei una tra le creature più pericolose del mondo, quindi non hai di che preoccuparti》
《Già 》Dico, roteando gli occhi, 《Per quanto ne abbiamo ancora?》
《Venti minuti abbondanti》Mi risponde Leah, in tono distaccato.
Torno a fissare la casa di Bella; luci spente, nessun movimento, tutto tace: se Jake non mi avesse chiesto personalmente di montare la guardia credo che avrei inventato una scusa (anche banale) per svignarmela.
Jacob, Jacob, sempre e solo Jacob: perché la mia mente non riesce a pensare a nessun altro se non a lui? Per quale motivo il mio petto sembra esplodere quando gli rivolgo la parola? E perché ogni volta che lo vedo assieme a quell'odiosa di Bella devo subito correre via per trasformarmi dalla rabbia? E perché la mia anima si sta tormentando da quella volta in cui lui non è riuscito a finire di rispondere alla mia domanda?
D'un tratto, l'aria inietta nelle mie narici uno strano odore, pungente, fastidioso... Insopportabile...
Un fruscio improvviso mi fa voltare di scatto, come se colpita da una potente scossa elettrica.
《Hai sentito anche tu?》 Chiedo a Leah, tendendo le orecchie.
《Sentito cosa?!》 Mi chiede, raddrizzando la schiena; ma poi la sua momentanea tensione si allevia in un sorriso: 《Ah, ho capito: sei talmente stanca che ti sembra di sentire rumori ovunque. Resisti ancora un po', tra poco verranno a darci il cambio》
Serro la mascella fino a far scricchiolare i denti: quell'odore non può appartenere a nessuno fuorché ad un vampiro e non mi pare di poterlo associare a nessun 'Freddo' di mia conoscenza.
Un crepitio di rametti.
《Ti dico che ho sentito qualcosa!》 Sussurro, allarmata.
《Mettiti l'anima in pace, Astrid!》 Mi ordina Leah, appoggiando la testa al tronco di un albero e chiudendo gli occhi.
Mi trattengo dall'imprecare e torno a fissare l'immensa distesa di alberi, ma presto abbandono l'idea che possa esserci qualcuno e mi appoggio di peso contro un albero. Forse ha ragione Leah...
Un rumore ovattato di passi rapidi.
No, non è la mia immaginazione, c'è davvero qualcuno!
Il fetore si intensifica fino a farmi arricciare il naso; i miei occhi scrutano freneticamente tra la vegetazione alla ricerca di un soggetto da puntare, che non tarda ad arrivare: media statura, biondo, maglia bianca, giacca rossa, jeans e occhi rigorosamente rossi come due gocce di sangue vivo incastonate in un viso caratterizzato dal pallore della morte. La sua espressione mi è terribilmente familiare: è lui, è Riley!
Rimane fermo a fissarmi con un ghigno stampato in faccia per qualche istante, poi mi fa cenno con un dito di raggiungerlo.
Senza preoccuparmi di avvisare Leah, che sembra aver preso il sonno, esito ad avvicinarmi a lui nonostante lo conosca come un fratello; poi però cedo e, incapace di stare ferma sul posto dall'ansia, mi affretto a raggiungerlo.
《Quanto tempo, mia piccola Astrid!Vedo che la tua bellezza continua a crescere a dismisura》Commenta, con un tono che non riconosco.
Gli intimò rabbiosamente di fare silenzio, voltandomi verso Leah per accertarmi che non abbia sentito nulla: non voglio che mi veda parlare con il nemico!
《Volevo solo parlare...》 Piagnucola, come se volesse prendermi in giro.
《Non qui!》 Sibilo, stringendo le braccia al petto.
Il ragazzo alza il mento, riducendo gli occhi a due fessure: 《Allora seguimi》
Dalle mie labbra socchiuse esce un gemito soffocato mentre indietreggio di un passo.
《Non hai ancora imparato ad infrangere le regole, vedo, nonostante tu sia diventata un... Licantropo》 Dice, squadrandomi dalla testa ai piedi mentre pronuncia l'ultimo termine.
《Potrei rimanere qui per anni ad elencarti tutto quello che sto pensando di te e della tua nuova natura》 Dico di ripicca.
《Ho tutto il tempo che vuoi, dolcezza》Sussurra, curvando ancora di più il suo ghigno.
Corrugo le sopracciglia, infastidita.
《Non trasformarti o sennò attirerai l'attenzione, ed è una conseguenza che mi sembra che entrambi vorremmo possibilmente evitare. Ti porterò io》Dice, voltandosi e spronandomi con un gesto provocante a salire sulle sue spalle.
Rimango inchiodata al suolo ancora per qualche istante, poi mi decido a fare come dice; mi avvicino a lui lentamente, timorosa, poggio i palmi sulle sue spalle e, facendo forza sulle braccia, stacco i piedi da terra e avvolgo le gambe attorno ai suoi fianchi.
Riley poggia le mani sulle mie cosce con forza, facendomi trasalire nel sentire le sue dita adattarsi alla mia carne.
Poi, in un battito di ciglia, inizia una corsa talmente veloce che, una volta arrivati a destinazione, mi sembra di non essermi spostata nemmeno di un millimetro se non fosse per il paesaggio: un promontorio affacciato sul mare, l'ultimo filare di alberi alle spalle, l'erba che ondeggia pigramente al soffio lieve del vento.
《Che cosa sei diventato...》Dico, staccandomi da lui con gli occhi lucidi.
《Una persona senza limiti, eterna, ecco cosa!》
《Io non ti riconosco più...》 Dico, portandomi una mano alla bocca.
《Finalmente ho trovato la mia dimensione, la vera ragione della mia vita e la persona con cui condividerò tutto... Per sempre!》Dice, in modo che mi fa accapponare la pelle. La sua voce è talmente inquietante che sembra provenire direttamente dagli Inferi.
《Victoria, vero?》Sussurro con rabbia.
Lui annuisce, fiero.
《Ti prego, non prendere quella via! Ho sentito dei disastri che il suo esercito sta causando a Seattle! Conosco dei vampiri che hanno rinunciato a cibarsi di sangue umano, potresti...》
In un primo momento lui sembra sorpreso, ma poi sul suo volto ricompare quel ghigno costante ed indelebile che non è mai svanito da quando l'ho incontrato: 《I Cullen devono morire!》 Sbraita, facendomi sobbalzare, 《Loro, e quella smorfiosa di Bella! Ci farebbe comodo avere un alleato Licantropo, un infiltrato nel fronte avversario per una guerra che credo gioverebbe ad entrambi...》
《C-che cosa?!》Chiedo, inorridita, 《Ti rendi conto di cosa mi hai appena chiesto?》
《Sì. E anche tu. So che vorresti prendere in considerazione la mia offerta》
Apro la bocca per ribattere, ma dalle mie labbra non esce alcun suono.
Le fronde degli alberi si muovono al tocco del vento che gioca con le loro foglie, mentre alcune nuvole oscure gettano un'ombra sulla luna.
Dei fruscii alle mie spalle annunciano la presenza di qualcuno; il mio nome viene urlato nel silenzio delle tenebre, tra la vegetazione, squarciando la quiete della notte.
I Cullen spuntano fuori dal limitare della foresta con i denti digrignati.
Il tempo di voltarmi verso di loro e Riley salta giù dallo sperone di roccia, scomparendo tra le onde del mare.
《Astrid!》 Tuona Carlisle, con voce talmente ferma da darmi la sensazione che le sue parole penetrino nella mia pelle come migliaia di spilli.
《Esigo delle spiegazioni》Dice Edward, serrando i pugni così forte da far schioccare le dita.
Mi sento perduta.
STAI LEGGENDO
𝕌𝕟 𝔸𝕞𝕠𝕣𝕖 𝔼𝕥𝕖𝕣𝕟𝕠 || 𝙹𝙰𝙲𝙾𝙱 𝙱𝙻𝙰𝙲𝙺
RomanceAstrid è una ragazzina che ama rifugiarsi nelle foreste per trovare tranquillità e sentirsi a proprio agio, distaccandosi dal mondo che sembra continuare a schiacciarla. Una cosa di cui non è a conoscenza, però, è che i boschi della piccola e piovos...