29) Il trionfo

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Aro si scontra con me ed il fragore del suo corpo marmoreo contro il mio è lo stesso di una valanga di rocce; mi alzo sulle zampe posteriori per tener testa al suo attacco e, non appena le zampe anteriori riescono ad appoggiarsi sul suo petto, lo spingo all'indietro con tutto il peso del mio corpo.
Si sente un altro suono, un ringhio raccapricciante e cavernoso che nasce dal petto di Aro. Riesco ad atterrarlo, mordendo l'aria a pochi centimetri dal suo viso, ma lui riesce a tirarmi un calcio nel basso ventre e a scaraventarmi via.
Mentre ci rialziamo entrambi, scorgo con la coda dell'occhio il combattimento tra Caius e Marcus contro il Clan di Denali, che sta avendo la meglio sui due Volturi. Gli sguardi di questi ultimi mi fissano con espressione  vuota mentre Tanya ed Irina, grazie alla potente scossa elettrica emanata da Kate al contatto con i due avversari, staccano loro la testa di netto.
Il leader dei Volturi sposta lo sguardo in direzione di Bella, nascosta nei pressi del primo filare di alberi che precede la foresta, e le rivolge un sorriso diabolico.
Quando lo sguardo folle di Aro si posa ancora una volta su di me, mostro i denti serrati e vibro in un ringhio di avvertimento.
Il vampiro, disegnando un ghigno beffardo sul volto, piega leggermente le gambe e spicca un ampio balzo in direzione di Bella con l'intento di ucciderla.
La ragazza inizia a correre a perdi fiato, senza però rendersi conto di essere diretta proprio verso il fronte nemico.
Inizio a correre anch'io più veloce che posso per raggiungerla e, un istante prima che Aro possa avventarsi su di lei, mi metto fisicamente in mezzo tra i due e subisco la pressione del suo peso sul mio corpo al posto di Bella.
Io ed il leader dei Volturi cadiamo rovinosamente a terra, ma ci avventiamo immediatamente l'uno contro l'altra senza mai darci tregua.
Paro, schivo, graffio, attacco senza mai fermarmi, nella speranza di affondare i miei denti in qualche suo punto vitale.
Improvvisamente,  Benjamin unisce entrambe le mani in un unico pugno e le sbatte a terra con violenza, creando una spaccatura nel terreno che va a dividere i due eserciti e che si espande sempre di più.
Vedo Leah salvare Esme dalla caduta nella voragine ed in seguito quest'ultima, dopo aver guardato la Lupa con riconoscenza, si sistema i capelli caramellati dietro le orecchie e torna a combattere.
Mi basta una seconda rapida occhiata per vedere che il mio branco si è trasformato in una vera e propria macchina da guerra, ma mi accorgo con orrore di trovarmi dalla parte sbagliata della voragine, quella brulicante di Volturi, assieme a Bella.
Due prede nella tana del leone.
La spaccatura si espande a vista d'occhio, inarrestabile, mentre io sono bloccata nel fronte nemico a combattere contro il loro leader.
Alcuni Volturi si ammassano pericolosamente su Bella.
Devo intervenire!
Disarciono Aro e mi fiondo in quella selva di corpi freddi e duri come la pietra, mordendo e graffiando per aprirmi una breccia e raggiungere l'indifesa Bella.
Emetto un brontolio ed un guaito non appena inchiodo i miei occhi ai suoi e le faccio un rapido cenno con la testa di salirmi in groppa; la ragazza, spaventatissima, mi corre incontro e tenta di issarsi sulla mia groppa mentre la aiuto con il muso, e riesce a trovare posto tra le mie possenti scapole.
Con un altro brontolio le intimo di  tenersi forte alla mia pelliccia ed inizio a sfrecciare tra i Volturi alla velocità della luce, incurante dei loro tentativi di attaccarmi e bloccarmi.
《Corri, Astrid, corri!》Grida Bella, aggrappata al mio collo e voltandosi continuamente indietro per esaminare la distanza tra noi ed i nostri inseguitori.
Dall'altra parte della spaccatura, i Clan ed il mio branco si fermano e si ammassano sul bordo della voragine con gli sguardi allarmati incollati su di noi.
Corro sempre più veloce, mentre Bella stringe le gambe attorno al mio costato e si irrigidisce non appena si rende conto di ciò che voglio fare: saltare la voragine.
Il tratto che mi separa dalla spaccatura non è più lungo di una quindicina di metri: quindici metri tra me ed il salto che mi farà atterrare nella salvezza o che mi farà cadere nel vuoto.
Sfreccio veloce verso il bordo, sempre più vicino.
Dodici metri.
Realizzo di star rischiando la vita per la persona per cui ho sempre provato qualcosa in più di una leggera antipatia e che ho bramato di uccidere più di una volta.
Tuttavia, non c'è spazio per gli errori, nessuno spazio per la paura o per il pentimento o altro, nemmeno per la rabbia accecante ed il calcolo freddo e spietato della vendetta.
Nove metri.
Corro dritta come una freccia, avvicinandomi sempre di più ad ogni spinta delle zampe.
Sei metri.
Più veloce, più veloce, sempre più veloce.
Tre metri.
La voragine incombe e lo spazio vuoto sembra ben più grande di quanto credessi.
Due metri.
Non ho più le forze per tornare indietro.
Arrivo al bordo della spaccatura, piego sia le zampe anteriori che quelle posteriori  e spicco un balzo che mai avrei pensato di dover fare in tutta la mia vita.
Il mio corpo è teso per lo sforzo e cerco di reprimere la paura di cadere proprio nel momento in cui sorvolo il centro della spaccatura.
Il bacio freddo dell'aria gelida si dirama tra la mia pelliccia e mi fischia nelle orecchie triangolari mentre mi inarco per atterrare sul bordo opposto.
Prima di toccare terra, Bella piega la testa al petto per prepararsi alla rovinosa caduta.
Atterro dall'altra parte e ruzzolo a terra per qualche metro, raggommitolandomi su me stessa per proteggere Bella dal violento impatto con il suolo.
La ragazza sguscia fuori dalla mia presa e mi prende il muso tra le mani mente tento di rimettermi in piedi: sul suo volto è dipinta un'espressione felice e riconoscente, totalmente diversa da quella schifata che mi rivolge spesso.
Jacob si fionda da me e inizia a darmi dei colpetti sul muso guaendo, senza minimamente guardare Bella, che viene immediatamente avvolta dalle braccia di Edward.
Faccio forza sulle zampe e mi rimetto in piedi con l'aiuto di Jacob, che allontana da me ringhiando non solo i Clan alleati ma anche i membri del nostro stesso branco.
Una volta ritrovato l'equilibrio grazie al sostegno di Jake, quest'ultimo avanza assieme a me senza staccare il contatto fisico dei nostri profili verso il bordo della spaccatura.
Edward ci affianca, ed insieme ci dirigiamo verso un masso proteso nel vuoto; saliamo fino alla punta dello sperone roccioso e lasciamo che il vampiro ci preceda di un passo per sfidare Aro con sguardo vittorioso.
Quando lo vediamo serrare i pugni ed alzare il mento con la mascella serrata, io e Jake ci scambiamo uno sguardo d'intesa ed emettiamo un lungo e possente ruggito che squarcia il silenzio.
Aro alza la testa con superbia, ma il suo sguardo riflette un pizzico di spavento: 《Mai come oggi mi sono visto tanto vicino alla fine della mia immortalità》
Si volta verso ciò che rimane del suo esercito: Jane, Alec, la Guardia, Caius Marcus e decine di altri vampiri sono deceduti durante la battaglia, e Aro non vuole certo fare la loro stessa fine!
《La vostra scelta verrà rispettata. La guerra è finita》Conclude, con gesto plateale.
Al suo segnale il suo esercito torna da dov'è venuto con rapidità, mentre lui resta ancora per qualche istante con lo sguardo fisso nel mio; mi congeda con un cenno del capo, un segno insolito da parte sua ma che è solito fare all'avversario che si è distinto in battaglia.
Ricambio il cenno sotto lo sguardo fiero di Jacob, proteso sulla punta del masso con il vento che gli accarezza la pelliccia fulva.
Edward appoggia la testa contro la mia spalla e mormora un "grazie" carico di serenità e riconoscenza per aver salvato la sua amata mettendo a rischio la mia vita.
Quando il vampiro scende dallo sperone roccioso, mi sorge spontaneo concludere la lotta con un grido di vittoria: alzo la testa e ululo al cielo, dove le nuvole lasciano il posto ai raggi del Sole che si conficcano come frecce attorno a me.
Jake mi segue a ruota ed insieme a noi ululano anche gli altri membri del branco, mentre i vampiri prendono parte alzando il pugno al cielo ed esultano di gioia.
Chiudo gli occhi, scrollando leggermente la testa al bacio della brezza che mi pettina la pelliccia e godendomi il contatto con Jake, che posiziona la testa sotto il mio mento.
Rimaniamo lì,  fianco a fianco, sopra al masso proteso nel vuoto, con lo sguardo perso nell'immensità di quell'orizzonte che per noi non è più un confine, bensì un luogo da esplorare dove astratto e concreto possono fondersi in un unico, grande abbraccio.
Ai piedi del masso, il branco si apre a ventaglio e scruta con noi quella linea dove la terra tocca il cielo: siamo noi il re e la regina di questo magico mondo.

𝕌𝕟 𝔸𝕞𝕠𝕣𝕖 𝔼𝕥𝕖𝕣𝕟𝕠 || 𝙹𝙰𝙲𝙾𝙱 𝙱𝙻𝙰𝙲𝙺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora