È mattina e Sam mi ha ordinato di studiare assieme a Seth, sotto la supervisione di Leah. Ieri la Riunione del consiglio è durata fino a tarda notte, e devo dire che oggi sto risentedo molto del fatto di essere andata a letto tardi; guardo i versi della poesia di Giovanni Pascoli che ho sotto gli occhi dall'intera mattinata e do una sbirciata a ciò che Seth sta scrivendo sul suo quaderno: Sam ci ha ordinato di analizzarne la metrica, ma, al momento, le parole dei vari versi sembrano curvarsi ed allungarsi fino a creare i lineamenti stilizzati del volto di Jacob, dato che è tutta la mattina che tento di levarmelo dalla testa. Torno a leggere la poesia, intitolata "Temporale", nella speranza di assimilare qualche concetto:
Un bubbolìo lontano...
Rosseggia l'orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un'ala di gabbiano.Devo riconoscere che è un componimento fantastico, potrebbe addirittura rientrare nella classifica dei miei testi poetici preferiti, ma non riesco proprio a concentrarmi: a breve Jacob si recherà dai Cullen, ed io devo assolutamente seguirlo per scoprire qualcosa in più su una faccenda che riguarda il branco molto da vicino. Tengo d'occhio l'orologio, lanciando delle occhiate furtive ad ogni spostamento della lancetta dei minuti. La voce di Seth richiama improvvisamente la mia attenzione: "Ehi Astrid, tu hai capito che cos'è l'Onomatopea per caso?".
"È l'imitazione di un suono tramite una parola di senso compiuto: ad esempio 'Bubbolìo', nella poesia che stiamo analizzando" Gli rispondo, sorriendo. Lui mi ringrazia e torna immediatamente con la testa sul libro.
Cala nuovamente il silenzio.Dopo circa un quarto d'ora, Jacob spalanca la porta della cucina per avvisarci della sua partenza. Attraversa la stanza in diagonale e si ferma sopra di me a sbirciare il compito che sto cercando di portare a termine, sorridendo in modo contagioso.
"Lasciali studiare in pace, Jake!" Dice Leah, accingendosi a preparare il pranzo.
Jacob si abbassa alla mia altezza e avvicina le labbra al mio orecchio, facendomi avvampare. Un brivido mi percorre la spina dorsale, fecendomi sentire come se avessi un intero formicaio addosso.
"Ci vediamo più tardi, Lupacchiotta... Nella speranza che Sam ti lasci uscire da questa 'gabbia'" Sussurra, mettendomi le mani sulle spalle. Sorrido, divertita e, non appena Jacob esce all'esterno, ricevo una gomitata da Seth.
"Smettila!" Dico ridendo, di fronte alla sua espressione.
"Non è solo per quello: ho sentito te e Leah, ieri sera, e ho intenzione di essere anch'io tuo complice in questo piano di spionaggio. Che aspetti? Vai!".
Rimango stupita: "Se dovessi venire scoperta..."
"Sarò felice di salvarti dalle fauci di Jake e dalle zanne dei Cullen" Afferma Seth.
Lo guardo di traverso, mentre lui scoppia a ridere di gusto, rinfacciandomi di aver creduto al suo scherzo: "Dai muoviti: ti copro le spalle. Devi arrivare al limitare della foresta senza farti vedere e poi potrai proseguire tranquilla fino alla casa dei Cullen, ma devi sbrigarti se non vuoi incrociare Sam lungo il tragitto".
"Ti ringrazio Seth" Gli dico, prima di uscire.
"Dovrei essere io a ringraziare te: adoro il rischio!".
Tempo di rivorgergli un ultimo sorriso e mi catapulto fuori dalla porta: corro il più veloce possibile, attraversando la valle priva di eventuali nascondigli a grandi falcate; non appena arrivo al limitare della foresta, do un'ultima occhiata a Seth, il quale ha tenuto sotto controllo l'intera zona, per intervenire in caso il branco tornasse. Dopo averlo salutato, agitando una mano, sparisco nel bosco senza più voltarmi indietro.Ok, devo dire che mi sento un po' una stalker in questo momento: sono nascosta dietro dei cespugli, in attesa di vedere Jacob comparire di fronte a casa Cullen; strano che sia in ritardo, avrebbe dovuto essere già qui, dato che è partito prima di me... Evidentemente avrà incontrato Edward e Bella lungo la strada oppure forse Sam, ci sono milioni di scuse e ragioni che giustificano la sua assenza.
"Ehi, Lupacchiotta, mi chievo che fine avessi fatto" Dice Jacob, spuntando fuori da dietro alcuni alberi alle mie spalle, facendomi sobbalzare.
"Sei ancora molto inesperta, avevo previsto che, una volta venuta a conoscenza del mio appuntamento con i Cullen, mi avresti seguito".
Rimango senza parole, rendendomi conto dopo decisamente troppo tempo di essere rimasta inebetita e a bocca aperta a fissarlo.
"Visto che siamo in ritardo, ti risparmio di spiegarmi il motivo per cui ce l'hai con Bella, ma non sperare che possa dimenticarmene: avrai l'occasione di parlarmene durante il tragitto di ritorno" Dice, con quel suo solito sorrisetto irresistibile.
"E se non volessi farlo?" Gli chiedo.
"In quel caso, mi vedrò costretto a riferire a Sam che hai disobbedito ai suoi ordini e che sei scappata".
"Questo è quello che si dice essere un ricatto!".
"Io lo vedo come un semplice ed innocuo patto: io non farò una cosa a condizione che tu ne faccia un'altra".
Roteo gli occhi, accennando una risata, poi faccio per girare i tacchi ed andarmene: "A questo punto è meglio se torno a studiare".
"Com'è che Leah può saperlo ed io no?" Mi chiede Jake, afferrandomi per un polso e tirandomi a sé.
"Perché tu non condivideresti le mi ragioni... E poi perché mi prenderesti in giro" Dico, distogliendo lo sguardo dal suo, sentendomi in forte soggezione. Non ho nessuna intenzione di dirgli che temo che abbia avuto l'Imprinting con Bella!Sarebbe a dir poco umiliante!
Sul volto di Jacob compare un sorriso sincero: "Non lo farei mai, Lupacchiotta".
Ci guardiamo intensamente l'un l'altra per qualche istante: Dio mio, quei suoi maledetti occhi stupendi sembrano mangiare i miei in un sol boccone!
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𝕌𝕟 𝔸𝕞𝕠𝕣𝕖 𝔼𝕥𝕖𝕣𝕟𝕠 || 𝙹𝙰𝙲𝙾𝙱 𝙱𝙻𝙰𝙲𝙺
RomanceAstrid è una ragazzina che ama rifugiarsi nelle foreste per trovare tranquillità e sentirsi a proprio agio, distaccandosi dal mondo che sembra continuare a schiacciarla. Una cosa di cui non è a conoscenza, però, è che i boschi della piccola e piovos...