Quella lettera.

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Si sfregò la capigliatura bagnata con l'asciugamano blu, sbuffando per il tempo eccessivo che ci avevano impiegato. Sì, Lucci non poteva licenziarlo, e Barbabianca non l'avrebbe mai fatto da sé, né permesso a quel ventriloquo. Almeno sperava, però la puntualità era comunque puntualità e andava rispettata.

-Ace, dai!- ridacchiò Luffy, battendo le mani contro l'acqua, ormai tiepida, ancora nella vasca; lasciando che andasse spruzzata contro il maggiore in piedi, ancora una volta.

-Grazie...- mormorò, nel vedersi di nuovo bagnato sul petto, ma sorrise. -Un'altra volta, Luffy. Ora andiamo.-

-Oh, ma che lavoratore modello che abbiamo qui.- prese in giro, Sabo, seduto sul muretto della vasca, con una piccola tovaglia avvolta a coprire il suo inguine. -Sono le nove, Ace. Ormai puoi andarci anche alle dieci.-

-O non andarci proprio.- consigliò, il più piccolo, che comunque decise di alzarsi, e se non ci fosse stato il biondo sarebbe finito per cadere a terra nel scivolare sulla ceramica liscia, ma venne sostenuto dalle spalle da quest'ultimo che trasalì con uno scatto fulmineo prima che lasciasse la presa con uno sbuffo dopo essersi assicurato che sapesse mantenersi da solo, Luffy, che lo ringraziò.

-No, non posso. E poi devo fare un favore a Thatch...- si irrigidì, voltandosi e cercando con lo sguardo la sua camicia; la ritrovò irrigata d'acqua e sapone, riposta sullo stesso sgabello di prima, e sperò che il foglio, messo all'interno, stesse bene. Beh, non che fosse la sua, però... Ci teneva come se lo fosse. No, non era neanche quello, a lui non importava molto dei suoi indumenti, erano parte di lui, ma li poteva sostituire, quella camicia no, era unica come la persona che la indossava.

-Stai pensando a Marco?- ghignò Sabo, sereno per quel sorriso felice e spontaneo che mostrava il moro, alla ricerca di un asciugamano anche per Luffy.

-Che? No!- avvampò, negando frettoloso, prendendo dal davanzale un altro telo, e avvolgendoselo attorno al proprio busto, con più fretta di quando volesse, mentre l'altro era ancora adagiato sui suoi capelli, un po' più asciutti con alcune ciocche sulla sua fronte, e altre a sfiorargli il naso.

-Dai, è simpatico. Ti tratta bene, e si vede che è innamorato di te.-

-Si vede? Cioè, sì, certo...- mugugnò, stringendosi nelle spalle e sforzando un nuovo sorriso, annuendo lentamente, un po' rosso in volto. A Sabo, Marco andava bene quindi poteva stare tranquillo. Ma sperava che non fosse una svista, o che non lo stesse facendo per fargli piacere... Davvero.

-Siete una bella coppia, e poi la frutta è buona. Solo che mi è tornata fame.- esordì Luffy, anche se senza senso, dato che non sembrava capire, dallo sguardo, a cosa si riferissero gli altri due, ma forse, era più probabile avesse capito tutto. -E ora andiamo al bar che ho fame!- rise mentre il moro gli lanciava contro un asciugamano, prendendolo in pieno volto tra le risate genuine che ciò scaturì.

-Ah, è così? Ci vieni solo per mangiare.- ridacchiò, Ace, con tono ironico e seguendolo fuori, con Sabo al suo seguito, che gli lasciò una mano sulla spalla in segno di dolce affetto.




Spostò frettoloso l'asta orizzontale, voltando il pugno chiuso, forte contro l'impugnatura nera, tutto in un colpo verso sinistra, osservando l'omino blu che bastonare freddamente la pallina che si scontrò violento con i piedi del rosso, e che Luffy, nel costringere quel pezzo del gioco a colpire l'oggetto, finì, inesorabilmente e nuovamente, contro la parete dietro Ace, rimbalzando poi contro la superfice di un vaso lì dietro, e saltellando fino a rotolare sul piano rosso del calcetto, tornando dentro al campo tutto da solo fino ad andare in porta.

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