Un nuovo giorno, un nuovo risveglio.

209 3 121
                                    

-Mhm...- gemette, voltandosi su un lato con una spinta e sospirando allegro, accoccolandosi contro lo strato duro di pelle calda che si ritrovò sotto la guancia, e sorrise. -Marco...- farfugliò, socchiudendo gli occhi e ritrovandosi in quella stanza blu, così tranquillizzante.

-Le stelle, ieri, erano fantastiche... Quel Grande Carro... Poi c'era anche il piccolo... Divertente.- ridacchiò, sbadigliando. -E poi c'eri tu: La Bilancia...- mormorò, iniziando a far riaffiorare nella mente quelle stelle, così tante, innumerevoli... Forse Marco stava ancora dormendo, o forse stava ascoltando in silenzio. Al ritorno, appena avevano varcato la porta, si erano ritrovati in una discoteca caotica e piena di gente danzante; non che la musica lievemente leggera da fuori avesse fatto capire il contrario, però... Nami era subito corsa, un po' alticcia, verso di lui, e subito era partita con commenti davvero estasiati, soprattutto perché lo aveva visto tenersi per mano con Marco. Era partita con mille domande, ignorando la presenza del biondo e di quanto stava imbarazzando Ace, che avrebbe preferito un ritorno più solitario e appartato. Lei poi lo aveva trascinato, in seguito, al tavolo, e gli era toccato bere e ubriacarsi, beh, più per vincere una scommessa che Nami accennò nel mentre e che, lui, perse... Mai sfidare Nami, ma erano così amici... Si erano lasciati andare. Anche se lui voleva stare con Marco. Peggio fu che quest'ultimo lo avesse raggiunto e lo avesse guardato mentre si scolava quei boccali di rum come se fossero acqua! Ma... Sì, dai, era stato divertente, e aveva tolto qualche angoscia, se poteva dirlo. Ridacchiò, forse era nella fase sbornia. Era andato a dormire due ore fa... Non capiva nemmeno perché era sveglio visto che era stanco, ed era notte, o forse l'alba: le tende erano chiuse, non lo capiva.

-Marco, Marco, Marco...- canticchiò, portando l'indice sul petto scoperto e ticchettando insistentemente: voleva la sua compagnia, ma dormiva. Forse. -Marco.- bisbigliò prima di ridere per come lo aveva detto piano, e tornò a sfregarsi contro i suoi muscoli caldi, giacendo sul suo petto con amore.

-Ace... Hai davvero esagerato, non trovi?- mormorò con un sorriso tirato e un braccio a stringergli la schiena; un occhio chiuso in quanto stesse dormendo e l'altro aperto a rimirare il buio attorno, senza poter vedere il suo ragazzo, dal volto energico per l'alcool ancora in corso dentro di lui.

-No!- ridacchiò, portando un braccio alla fine del fianco dell'altro e avvolgendo sempre di più contro di sé. -Tu sei carino, tanto bello.-

-Domani devi lavorare...- borbottò, contro voglia persino lui, dato la stanchezza che lo affliggeva in quel momento.

-Ah!- gemette sfinito a quelle parole, voltandosi di schiena e finendo disteso contro l'addome cocente del biondo. -Odio quel lavoro.- esalò, scivolando di poco all'indietro, con il capo rivolto al contrario contro la base del letto, insieme alle braccia, terminando la discesa nel imprimere il dorso delle mani contro il gelido e rigido pavimento, mentre Marco, preso alla sprovvista, aveva accolto tra le mani entrambi i suoi fianchi per evitare che cadesse rovinosamente del tutto. -Io voglio essere famoso... Potrei fare... Basta che sia una cosa che mi permetta di essere conosciuto da tutti. Tutti sapranno il mio nome e... Ehi, che fai?- scattò con il capo, puntandolo in avanti ed esaminando poi una di quelle mani mollare la presa per restare sul suo stomaco, solleticandolo e ticchettando, pacato, con le dita.

-Hai qualche idea? Sai come raggiungere questo obbiettivo?- mormorò, con il collo alzato, adagiato di poco contro il cuscino, in una posa quasi comoda mentre lo osservava, serio come se stesse esaminando lui stesso tutte le variabili, come se fosse un problema matematico.

-Boh, non ne ho idea.- borbottò, alzando le spalle una volta e continuando a parlare: -Un modo lo trovo.- sorrise sincero, ritornando poi da lui nel risalire anche con il suo aiuto, con la schiena, lentamente; e ritornare a distendersi contro di lui, in modo che anche Marco rilassasse il capo.

Renegades.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora