Non parlare.

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Mattina, che bello; pensò ironico, Ace, sentendo i muscoli intorpiditi da nuove percosse nel provare a muoversi. E anche Luffy gli è lo ricordò con la sua voce: gridandolo ai quattro venti che il giorno fosse giunto e il sole sorto.

-Sì, ho capito, ho capito...- mormorò impastato e con fare ovattato, con il muso contro il cuscino, strizzando gli occhi e borbottando tra sé e sé su quanto fosse fastidiosa la sua sveglia.

-Forza!-

Ma perché urlava?, rifletté con i nervi sfiniti mentre il suo cervello lo informò che fosse martedì, e che quindi Marco non sarebbe venuto all'università... solo di pomeriggio. Che tristezza, mugugnò tirandosi in piedi e percorrendo, scalzo, il pavimento fino al bagno, a lavarsi.



Iniziava ad essere un po' troppo monotono questo suo modo di fare, di vivere, e di pensare sempre a Marco a ogni ora del giorno..., rifletté affranto quando, ormai vestitosi, e con il suo fidato cappello da cowboy arancione in testa scese in soggiorno; soprattutto dispiaciuto perché non avrebbe potuto godere della sua presenza per quel giorno, con Luffy che saltellava ovunque con fare energico al contrario suo che ondeggiava le braccia a destra e sinistra con le spalle ingobbite, e con una faccia da zombie.

-Forza, forza! Oggi è un giorno speciale!-

-D'accordo!- sbottò cercando di calmarlo, mettendosi dritto prima di fermarsi con una faccia confusa. -Speciale?- chiese scettico.

-Oggi vai ad una festa, ed io farò una cosa speciale! Ma non posso dirti niente. È un segreto! Ma lo scoprirai!- affermò, senza togliere dalle labbra quel dito indice che insinuava il significato di un sigillo profondo e celato.

-Okay...- non aveva voglia di approfondire, lo avrebbe scoperto quando sarebbe stato più sveglio, decise. Cingendo poi una mano attorno alle spalle del minore se lo portò più vicino con fare amichevole, avviandosi dalla cucina a verso la porta principale mentre lui mangiucchiava un cosciotto di carne succulenta.

-Mhf dcrf!-

-Sì, capisco.- annuì, chiedendosi se davvero avesse compreso per bene quelle sillabe a caso, entrando in macchina per avviarsi scattante verso il liceo. Stranamente si sentì sereno, e lasciò che quel sentimento persistette per molto mentre guardò il fratellino, accanto a lui, leccarsi le dita, deliziato e ripetere:

-Cucini bene, fratellone!-

-Già... Dove l'ho trovato il tempo, mi chiedo...- farfugliò, parcheggiando e inserendo il freno a mano che cigolò forte, aprendo poi in sequenza la portiera e mettendo un piede fuori, pronto ad alzarsi per sgranchirsi un po'. E così fece, ascoltando il venticello fresco e puro venirgli addosso, in quella strada dove solo un'altra macchina decise di passargli accanto per poi continuare dritto per la propria strada, mentre Luffy era già al cancello.

-Ace!- arrivarono scattanti, Franky e gli altri, lasciando più stupito del solito il lentigginoso.

-Sì?-

-Per una volta, Luffy non ha parlato.- mormorò sottovoce, Nami, con sguardo però, abbastanza diffidente, ed occhi socchiusi; con il diretto interessato che saltellava contento, urlando ad Usop la sua felicità, insieme a Chopper.

-Magari la sorpresa riuscirà.- sorrise tranquilla, Robin, entrambe cercando di fare piano per non farsi sentire.

-Super!- esclamò l'omone dalla capigliatura azzurra e passandosi un pettine tra la chioma tenuta alta sulla testa. -Oggi è un giorno speciale! Devi essere più allegro!-

-Okay...- mormorò cauto e perplesso, ma continuava a non capire: forse doveva farsi dare delle informazioni più chiare.

-Avanti, Ace! Sei in ritardo, ora vai. E dobbiamo andare anche noi.- scattò la ragazza dai capelli arancio, capendo i suoi intenti; determinata come sempre e con le mani sui fianchi, dando un cenno agli altri di entrare nell'istituto appena vide Zoro arrivare, pacato, sbadigliando.

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