Ormai la settimana stava per finire, sospirò, pensieroso verso il soffitto. Anche se in questi giorni si stavano divertendo, non poteva dimenticarsi che c'era il fatidico lunedì che gli attendeva e che scorreva verso di loro, sempre più di corsa: ormai era venerdì, oggi. Sospirò, ma non voleva infondere negatività nell'animo dormiente di Ace; lo guardò così rilassato e sorridente sopra al suo petto... Ne fu felice, coccolandolo e accarezzandogli la schiena con una mano, mentre con l'altra giocherellò con le ciocche del moro, che dopo un po' iniziò a mugugnare, con fare leggero e dolce prima che un boato enorme e fracassato irradiasse la stanza in un attimo, rendendola anche illuminata dal sole nel corridoio, al contrario della notte oscura e tetra, talmente fitta, che c'era dentro.
-Fratellone! Andiamo a mangiare!-
-Mhm?- fremette, strizzando gli occhi infastidito e sbuffando dalla bocca contro il petto, che sentì proprio addosso alle labbra, e che aveva davanti mentre schiuse gli occhi, ritrovando il tatuaggio blu e dai muscoli tonici. Nel riconoscere a chi appartenesse si tranquillizzò, e sbadigliò, facendo tremolare la punta del naso e chiudendo nuovamente le palpebre, felice, anche se si chiese di chi fosse quella voce di prima: di Marco non poteva essere.
-Scusami Ace, non sono riuscito a fermarlo.- alzò le spalle, Sabo, con una smorfia ma entrando al seguito del minore che saltò sul letto senza troppe cerimoni, lasciando sobbalzare anche Marco oltre al lentigginoso, e infastidendoli non poco. -Ehi, Luffy, no!- gli corse incontro nel vedere quel gesto, esibendo una smorfia tirata e riluttante nel trovare il volto del biondo che sbuffò, con un occhio strizzato, e il collo alzato; nell'aver ricevuto quella bomba sul suo stomaco.
-È stato divertente!-
-Per te...- bofonchiò, Ace, tossicchiando prima di mettersi seduto con il busto dopo aver fatto scivolare via Luffy dalla sua schiena; girandosi a guardare mortificato Marco, chinando poi il capo e chiedendo scusa intanto che Luffy si appisolò sopra alle gambe del maggiore, e con Sabo che sospirò. -Tranquillo, Sabo: non è colpa tua.-
-Vi siete divertiti ieri?- chiese allora, il fratello, sorridendo mentre Marco si tuffò indietro con il capo, mormorando al nulla silenziosi sussurri, e lasciando che Ace si illuminasse, discutendo di tutto ciò che era successo, dal fargli conoscere Kotatsu al film e al ritorno in camera.
-Dobbiamo andare a vedere qualcosa al cinema anche noi!- rise, Sabo, lasciandosi andare intanto che Luffy, sveglio da un po' ad ascoltare con un sorriso, si mise in piedi, sopra le gambe di Marco e, con occhi brillanti, affermare che, sì, dovevano andare subito.
-Ma dopo mangiato.- si corresse poi, scendendo a terra dopo aver camminato mollemente sul materasso e fiondandosi verso la porta e poi per le scale, felice.
-Okay, per me va bene. Facciamo colazione?- propose, con Ace che annuì, dicendogli di andare avanti, anche per salvare il cibo, e quando furono nuovamente soli, anche se con la porta aperta, tornò a Marco, che riaprì un occhio per inquadrarlo nel sentire il suo sguardo.
-Scusa se ti ho calcolato meno...- sorrise impacciato, grattandosi la chioma dietro, e gettandosi poi contro le sue labbra, strizzando gli occhi e con un grande rossore ma anche con molto calore, distaccandosi poco dopo e sorridendo.
-Non importa... Buongiorno.-
-Buongiorno.- rispose, strusciandosi contro il suo naso con il proprio per poi alzarsi e tenerlo per mano, sotto la musica del suo stomaco che si lamentava, ma dandogli il tempo di alzarsi mentre lo vide tirarsi via le coperte.
-Vuoi fare altro? Puoi passare la giornata con i tuoi fratelli, ma io vi dovrò lasciare per...-
-Perché?- si allarmò, senza varcare la porta, e forse con un tono troppo alto da attirare lo sguardo di alcuni ragazzi che passarono lì davanti, con Marco che sospirò gentile prima di tornare a riprendere da dove era stato interrotto.
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Renegades.
FanficVivere compiendo tanti sacrifici per le persone a cui vuoi bene, senza risparmiarti nemmeno un minuto: queste sono responsabilità che Ace conosce fin troppo bene. Vive cercando di far stare bene il suo caro fratellino, per lui conta solo quello, e...