Interpellato.

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Perché? Era davvero morto? Beh, in effetti non riusciva a muoversi, e faceva freddo... Ed era buio. Così buio... Come tutta la sua vita, no? Ma no! La sua vita aveva un fascio, e anche se era solo uno, era immenso quando il sole: Luffy. Già, ieri era stato fantastico, al Baratie, e anche dopo... Certo, per poco non si ammazzavano e... E se fosse? No, impossibile. Ricordava di aver parcheggiato lui la macchina e poi di aver avuto la solita intesa con Luffy prima di entrare in casa, quindi un'incidente con la macchina era da escludere; e questo lo rallegrò molto, togliendogli un peso dal cuore: Luffy stava bene, quindi sorrise, o almeno, credette di farlo.

Già, rifletté; poi: c'era una macchina... Ma non poteva essere entrato in casa, il guidatore... Perché avrebbe dovuto? E poi, non era nemmeno sicuro che stesse pedinando loro, magari aveva i fari rotti e aveva parcheggiato lì... Certo, come no. Ma preferì sorvolare su quel pensiero, finendo poi con la triste consapevolezza che, se era buio, se era freddo, se aveva paura, sì, paura di lasciare da solo Luffy con quell'essere, anche se poi, Sabo...

Tutto quello che provava in quel momento, eccetto, stranamente, il dolore, era di sicuro per colpa di Akainu. Forse, aveva ceduto? O forse, era lui, troppo ubriaco e troppo pazzo per controllarsi?

E adesso era lì, perduto nell'essere perso, nella solitudine e nel vuoto di un senso di angoscia, con il cuore che si strinse al pensiero di non avercela fatta... Soprattutto per Luffy...

Cuore?

Sì, il suo cuore! Lo sentiva... Allora... era vivo? O forse, anche da morto lo si poteva sentire battere?

Sospirò, o credette di farlo; adesso però era stanco: troppi pensieri, troppa concentrazione, troppo affaticamento... Voleva riposare un po'.



Riaperti gli occhi, si ritrovò ancora, disteso nel nulla, e nel buio... Eppure, riusciva a vedersi... Che stregoneria era quella? Era tutto nero, ma il suo corpo lo poteva vedere? E... dov'era?

-Vuoi dirmi cosa gli è successo? Dimmelo!-

Ah? E questa voce? A chi apparteneva?

-L'ho già detto, sia a te, che ai medici e ai miei amici... Sì è fatto male. In macchina...-

Luffy? Ehi, Luffy! Tu sai cosa sta succedendo, vero? Cosa mi è accaduto? Perché non riesco a muovermi? E cosa è accaduto ieri? È stato Akainu, vero? No, no... Non piangere, Luffy! Sai che odio i piagnucoloni. Forza, non fare la femminuccia, sono ancora qui, con te! Non farmi preoccupare... Io non ti lascio, te l'ho promesso. Ora ti aiuto, arrivo.

-Finiscila con queste bugie! Non ci credo, non sono un allocco! Chi è stato a ridurlo così? Dimmelo, avanti!-

Eh, no. No, nessuno doveva permettersi di alzare la voce in quel modo davanti a Luffy! E in sua presenza per giunta! Doveva essere pazzo per permettersi tanto. Ma adesso basta stare disteso, era il momento di alzarsi e rassicurare Luffy. Magari anche picchiare il tizio maleducato... Aveva parlato di medici, il suo fratellino; quindi era in un ospedale di sicuro. Ed era certo che si era spaventato molto quando non si era svegliato, o quando aveva visto tanto sangue quando lo aveva raggiunto; ed era spaventato anche ora, lo sentiva dalla voce. Oh, Luffy. Sei davvero un'idiota. Non puoi darmi per morto quando non lo sono! Appena apro gli occhi ti do un bel pugno per questa mancata fiducia in me: ti ho anche fatto una promessa, ricordi? Certo, anche a me dispiace di averti fatto preoccupare così, però... Beh, forse non hai tutti i torti. Ti faccio preoccupare tanto ogni volta. Meriti un po' di comprensione.

Prese fiato, e questa volta lo percepì per davvero venirgli dentro. La sensazione di freschezza che, dal palato scendeva fino in gola per poi scomparire nei polmoni. Aria! Fantastica e meravigliosa aria..., sorrise, dandosi dello stupido per essersi finto morto per così tanto: aveva fatto spaventare Luffy! Non se lo sarebbe perdonato facilmente.

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