Capitolo 48

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Canzoni del capitolo:

• Recovery - Måneskin

• Birds - Imagine Dragons

*Philipp's pov*

« Miriam, sono contento che tu mi abbia detto la verità. » dico a Miriam, prima che vada in salotto.

Sono emozionato e nervoso allo stesso tempo, quasi quanto lei. Non mi capita spesso. Non mi sono mai trovato in una situazione come questa. Presentarmi ai genitori di qualcuna che ho conosciuto.
Erano tutte storie di una notte. Non avevano alcun significato per me. Ho conosciuto la madre di Hellen, ma non credo sia la stessa cosa. Mi sono presentato a lei come un amico.

Devo fare bella figura davanti a loro. È una situazione delicata. Controllo la mia uniforme. Spero non sia in disordine. Non lo è mai. Ma è meglio essere previdenti. Mi sistemo anche i capelli. È meglio che provi le presentazioni.

« Salve. Sono Philipp. Il ragazzo di Miriam. È bello avervi qui. » No. Troppo banale. Ci riprovo.

« Buonasera Signor Solomon. Signora Solomon. Sa lei assomiglia a Miriam. Ora so da chi a preso, in quanto a bellezza. »
Cristo santo! No. Non pensavo fosse così difficile.

Ho voglia di bere, ma non mi sembra il caso. Voglio restare sobrio. Per ingannare il tempo, scarabocchio su un foglio. Sono talmente nervoso, che con la penna sono riuscito a bucarlo.

Chissà perché Miriam ci mette tanto. Mi alzo dalla sedia e vado a controllare, senza farmi vedere.
Arrivato nell'atrio, faccio un respiro profondo. Ma la scena che mi si presenta davanti non è alquanto piacevole per me.

Vedo il padre di Miriam, unire le mani di lei con quelle del parassita. Una rabbia investe il mio corpo. Cerco di rimanere calmo. Leggo il labiale del padre di Miriam: "Vi do la mia benedizione"
No... dovrei esserci io lì. Non lui. Sono io il suo uomo! Non quella specie di larva umana. Mi rendo conto, che è inutile farsi illusioni.

Sto per andarmene quando sento Miriam urlare:

«No! »

Sì! Lo sapevo che si sarebbe fatta valere. Brava, Miriam! Ora entrerò in gioco io. Dira che io sono il suo uomo. E mentre mi avvicinerò a lei, guarderò quel lurido verme a testa alta.

Sono un fascio di nervi. Piacerò alla sua famiglia? Ovviamente sarà uno shock per loro. Ma sinceramente non mi importa un cazzo. Io amo Miriam. Che piaccia a loro o no, sono il suo fidanzato. Mentre sono qui a motivarmi, dal salotto sento delle urla. Mi affaccio per vedere cosa sta succedendo.
A quanto pare non l'hanno presa bene. Prevedibile. Miriam sta spiegando le sue motivazioni ed è decisa. Sta affrontando la sua famiglia per me, pur sapendo che non le parleranno più. È molto coraggiosa. E poi uno si chiede come ho fatto a innamorarmi di lei.

Osservo la scena da lontano. Ora è il verme a prendere la parola. Sorrido soddisfatto. Non approva il fatto che lei lo abbia scartato.
Sfigato.
Glie lo dissi qualche tempo fa. Ma non mi ha dato retta. Almeno, Miriam gli ha detto la verità in faccia.
La situazione sta prendendo una brutta piega. Il coglione alza il tono della voce contro Miriam e si avvicina verso di lei con aria minacciosa. Stringo i pugni. Non devo intervenire. Non ancora. Rimango in silenzio ad a osservare finché non lo vedo darle uno schiaffo e colpirla con i calci.

Non ci vedo più.

Senza pensarci su, mi dirigo spedito dal verme. Tutto intorno a me svanisce. Non sento più alcun suono. La rabbia si impossessa di me. Sono fuori controllo. Lo prendo per il colletto e lo sollevo da terra. Stringo forte, fino a farlo soffocare. Deve morire. Stringo più forte. Ancora. Ancora. Muori! Come ha osato? Come. Ha. Osato. Sento gli occhi lucidi per l'ira. Vedo il suo volto. È al limite.

Breath Of Love [Louis Tomlinson ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora