Capitolo 19

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Canzoni per il capitolo:

• Toto- Africa

• i took a pill in Ibiza - mike posner

*Miriam's Pov*

È stato un completo fallimento. Philipp non aveva accettato di aiutarmi e per giunta Hellen me ne aveva date di santa ragione.

Mi sento ancora tutta indolenzita e qualche capello che sulla tunica, strappato.

Mi do una sistemata prima di entrare in infermeria. Non appena raggiungo la cuccetta di Simon, mi siedo vicino a lui. Il suo viso è pallido e stava dormendo. Sento arrivare Jacob, e dall'aroma, credo che abbia del caffè.

« Com'è andata? » mi chiede.

« Ci ho provato... » gli rispondo, con una nota di tristezza.

« Hai fatto tutto il possibile. Ora dobbiamo solo sperare. » versa il caffè nella scodella.
« Ne vuoi un po' anche tu? Ne hai bisogno. »

« Grazie. » mentre, bevo il caffè, Simon si sveglia.

« M... m-Miriam. » per poco, non mi va di traverso.

« Ehy... come ti senti? » gli accarezzo i capelli. Erano morbidi, nonostante tutto.

« Debole... ancora. Sono felice che tu sia qui. »

« Sei un irresponsabile. Ti avevo detto di stare attento. » lo riprendo. Non era un buon momento, ma volevo farglielo notare.

Simon ride, ma facendolo gli provoca delle fitte di dolore. Scuoto la testa, sorridendo.
Mi stringe il cuore vederlo così.

« Vedrai andrà tutto benissimo. Troverò una soluzione. Guarirai te lo prometto. » gli do un bacio sulla guancia.

In mano avevo ancora la scodella di Simon. Pian, piano beve il suo caffè con il pane. Philipp non mi aveva dato nessun aiuto, non sapevo come fare. D'altronde che cosa mi aspettavo?

Jacob mi aveva detto, che ieri c'era stata una selezione, in infermeria. Simon l'aveva superata, grazie al suo aiuto. Gli era bastato un po' di trucco, per il viso pallido e una buona forza di volontà da parte di Simon.

Ma per quanto ancora avrebbe resistito?

Passano i giorni, e in Simon non si vedono miglioramenti. Se solo avesse delle cure adeguate...

Passo quasi tutto il tempo tra l' infermeria e il Kanada. Le ferite gli avevano fatto infezione e nei solchi c'erano i vermi. Ma Jacob non faceva in tempo a pulirle che le ferite erano di nuovo invase.

Mi si stringe il cuore. Gli davo una mano per quel che potevo. A volte, passavo anche la notte li.  Come adesso.
Fuori era tutto tranquillo era una notte calma. Con me avevo un panno umido e lo passò sopra la fronte di Simon. Oltretutto aveva anche la febbre, per via dell'infezione.

« Miriam, dovresti riposare. Non hai chiuso occhio questi giorni. Non puoi fare nulla. Peggiori solo le tue condizioni. »

Mi volto verso di lui. « Invece sí, che posso. » Jacob mi guarda confuso. « Tornerò da Philipp, e glie lo chiederò di nuovo. »

Jacob ride sotto i baffi: « La tua determinazione mi stupisce ogni volta. » poi torna serio. « Miriam, sii prudente. Hai già tentato e non hai concluso nulla. Che cosa speri di ottenere con un secondo rifiuto? Sai bene che non accetterà mai di aiutarlo. »

Jacob aveva ragione, ma avrei provato il tutto e per tutto. « Devo tentare. So che è inutile, Simon ha bisogno di cure. Non può riuscire senza. Lo sai anche tu. » mi alzo e indosso lo scialle.

« Miriam... buona fortuna. » mi infonde coraggio. Gli rispondo con un sorriso. Determinata, esco dall'infermeria.

E mi dirigo verso l'ufficio di Philipp. Spero che sia di buon umore.

***

Arrivata, busso alla porta. Riconosco la sua voce ed entro senza timore.
Philipp è seduto sulla sedia, di fronte alla scrivania, dandomi le spalle.

« Perché sei qui? » il fumo della sigaretta, si leva verso l'alto.

« Philipp, io mi dispiace. Non volevo che le cose andassero così fra di noi. Ma ti chiedo solo di aiutare Simon. A te non costa nulla. »

Nel silenzio, aspetto la sua risposta. Philipp spegne la sigaretta nel posacenere.

« io... credevo... » mormora. Dopo un minuto di silenzio si alza di scatto. « La tua determinazione, mi lascia alquanto sorpreso. E ti ammiro. Ma dovresti sapere la mia riposta. Non aiuterò mai quel lerciume! » esclama, con cattiveria.

« Se non lo aiuterai, lo farò con o senza il tuo aiuto! » gli rispondo con la stessa moneta.

Philipp ride di gusto. « Ah sí? E come farai? »

« Ruberò, se è necessario. »

« Non oserai... » mormora, tra i denti.

Era visibilmente arrabbiato. I suoi occhi erano come due fessure e le iridi azzurre sprigionavano fuoco.

« Sì, invece. Se non vuoi aiutarmi, allora provvederò da sola. » ero determinata e non avevo più paura di lui.

« Rischieresti la tua vita per un parassita? » mi chiede, mormorando.

« ... Sì. » gli rispondo con coraggio.

Philipp ride sotto i baffi e scuote la testa, tornando seduto sulla sedia e riprende a scrivere.

Non devo piangere... non devo... mi ero ripromessa di non farlo. Quel silenzio mi spezza il cuore. Vado in camera da letto e vedo la culla. Mi avvicino, ma era vuota.

« Se n'è andato. » la voce di Philipp mi arriva dietro le spalle. « Hellen è andata via, insieme a Rudolph. Sono tornati a Berlino e molto probabilmente non li vedrò più. »

Mi giro verso di lui. Questo mi dispiaceva, veramente. Rudolph era la cosa più bella che gli potesse capitare. È stata perfida Hellen a portarglielo via.

« Mi dispiace... è stata tutta colpa mia. »

« No. Tu non c'entri nulla. Io e Hellen abbiamo avuto una discussione. Non l'ha presa molto bene... » fa una breve pausa « Forse me lo sono meritato. Qualsiasi cosa bella, che mi capita, dura ben poco. » si siede ai bordi del letto e mette la testa fra le mani.

Mi accuccio e gli levo le mani dal viso. « ...Ehy, vedrai che tutto si aggiusterà. Non vederlo in negativo. Hellen non può essere così perfida. »

Philipp ride di gusto. « Jüdin, mi sorprendi sempre di più. »

Sorrido anche io. Lo so che vedo del buono in tutti. Ma cosa c'era di sbagliato? Guardo gli occhi di Philipp. Era la prima volta che vedo una luce diversa in lui. Soffre. Non da a vederlo. Nessuno può vederlo. Ma io sì. È così chiaro. Non volevo che patisse tutto questo. Sento che mi accarezza la mano. Il suo tocco mi fa venire i brividi.

Riaffiorano i ricordi. E fa male. Ma era il passato. E devo andarmene, prima che sia troppo tardi.

« Philipp ora devo andare. Ma anche se ti rifiuti di aiutarmi, sappi che non smetterò mai di lottare. »

Lo vedo sorridere. « Ti ammiro. »

Mi dirigo verso la porta anche se una parte di me non vuole uscire da quella stanza.

Note d'autrice:
Ecco a voi il nuovo capitolo.
Spero che vi piaccia. Inizierò subito a scrivere il prossimo ♥️
Grazie chi commenta, chi vota o semplicemente chi legge.
Un megabacione
Noemi 💕

Breath Of Love [Louis Tomlinson ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora