Capitolo 26

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Canzone per il capitolo:

• Hold On - Simeon Bowring

• To Built A Home - Cinematic Orechestra, Patrick Watson

*Miriam's Pov*

Cerco di restare calma.
Indosso nuovamente la veste da notte. Philipp e suo padre sono nel pieno della conversazione. È molto arrabbiato, tanto da dare un calcio alla sedia. Questo mi fa sobbalzare.

La porta dell'Ufficio era semi aperta. Devo aspettare il momento giusto e uscire. Chiudo la porta del bagno.
Non appena vedo suo padre andare di fronte alla finestra, mi metto giù a carponi. Mi muovo talmente piano, che neanche Philipp nota la mia presenza. Erano nel vivo della convenzione e, anche se stavano parlando in tedesco, capivo che cosa stanno dicendo.

Ora capisco, quando Philipp mi diceva che era uno stronzo. Arrivo fino alla scrivania. E mi nascondo lì dietro. Vedo suo padre voltarsi. Tiro un sospiro di sollievo.

Appena in tempo.

La porta dell'ufficio era a pochi passi da me. Devo tenere duro!

In quel preciso istante, Philipp e suo padre vanno i camera. È il momento!
Mi alzo e esco.

Scendo le scale velocemente. Ho il cuore in gola. Le mie gambe sono diventate come di gelatina. Giù, al piano di sotto, vedo Bruno con una signora.

« Presto, piccina! » mi dice, la signora. Mi fa segno di andare verso di lei.
La raggiungo senza troppi ragionamenti.

« Presto. » Bruno mi fa entrare dentro una stanza. « Ti ha vista? » mi chiede, preoccupato.

Dico di no, muovendo la testa.
Mi appoggio alla parete e lentamente scivolo verso il basso.
Appoggio la testa fra le mie mani.

« Scusatemi. Stavo vendo come al solito per portarvi la colazione e all'improvviso, l'ho visto che stava salendo le scale. Non ho potuto avvertirvi. »

« È tutto ok. » Anche se avevo rischiato grosso. E pensare, che se Philipp non si sarebbe offerto di andare ad aprire... mio Dio.

Ora dovrò aspettare che se ne vada. Intanto Bruno è quella signora sono insieme a me nella stanza.

Ha i capelli mori tendenti al bianco, per via dell'età. Aveva i vestiti da civile. Quindi non era una prigioniera. E non aveva neanche il numero tatuato sul braccio.
Non l'avevo mai vista. Forse perché era da un po' che non frequentavo più questo posto, fino a oggi.
Bruno, ha notato che il mio sguardo è puntato su di lei e mi tranquillizza:

« Miriam, lei è Margaret. È arrivata un mese fa. Mi aiuta con il lavoro. »

Benissimo. Adesso sa, di me e di Philipp. Le cose non potrebbero andare meglio.

« Tranquilla. Non dirò nulla. Eri così agitata ieri sera, che non mi hai notata. Devi essere molto innamorata di quel ragazzo. Anche se, non merita affatto un sentimento come l'amore. » mi sorride.

Mi sento in imbarazzo. È come se mi avesse letto nel pensiero. Non ispira cattiveria. Ma quando dice quelle parole, non riesco a non stare zitta.

« Lei non lo conosce. Quindi non può giudicare. Philipp è la persona più gentile e disponibile che io abbia mai conosciuto. È pronto a fare qualsiasi cosa per le persone che ama. Mi ha salvato la vita, in molte occasioni. A me. Un'ebrea. Quindi non si azzardi a dire una cosa del genere. »

« Miriam. » Bruno mi guarda inorridito. Non se lo aspettava.

« No, Bruno. Non mi piace quando, le persone giudicano senza sapere. »

Breath Of Love [Louis Tomlinson ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora