Capitolo 75

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Canzoni per il capitolo:

Everything black- Unlike pluto ft Mike taylor

Starboy - The weekend fu Daft Punk

*Philipp's pov*

Salgo in macchina. Sto aspettando Miriam. Ci mette sempre un po' a sistemarsi. Oggi pomeriggio è andata da sua madre per il compleanno. Mi ha raccontato che sono state in un baracca. Naturalmente, le ho aiutate io. Hanno molto apprezzato l'arrosto. E chi non lo apprezzerebbe, quando si è li dentro.

Ma devo dire la verità. Era molto buono. Ho fatto i miei complimenti a Miriam per tutta la durata del pranzo.
Mi giro e la vedo scendere gli scalini. Ogni volta mi toglie il respiro. Ha un abito elegante di seta rosso. I capelli sono legati e curati. Si è fatta un acconciatura. Il rossetto è rosa pallido. Il trucco non è troppo pesante. Un particolare che attira la mia attenzione sono le sue unghie. Si è messa lo smalto rosso.

Miriam entra in macchina e, improvvisamente, si sente un  essenza di gelsomino e vaniglia.

« Ho qualcosa che non va?  » mi chiede, sconcertata.

« Ehm no... Sei stupenda. » dico, ammagliato.

Lei mi ricambia sorridendo, timidamente.

« È una serata speciale e volevo apparire al meglio. »

« Beh ci sei riuscita alla grande. Spero di non dover uccidere qualcuno questa sera. » faccio una battuta e avvio il motore.

Mentre guido, Miriam si guarda intorno. È la prima volta che esce definitivamente da questo posto. Vederla così felice mi riempie il cuore di gioia.
Passiamo il posto di blocco. Le guardie mi lasciano passare facendomi il saluto. Non fanno domande, quando vedono la ragazza che mi siede accanto.

Sono tranquillo. Miriam, al contrario Serra i pugni ed è agitata. Per tranquillizzarla le metto la mano sulla gamba. Ora siamo, fuori.
Siamo ancora in aperta campagna. La cittadina è qui vicino, non ci vorrà molto. Miriam abbassa il finestrino e respira l'aria sorridendo felice.

« Non mi sembra ancora possibile! » esclama, euforica.

« E il meglio deve ancora arrivare. »

Siamo arrivati in città. Cerco un posto dove parcheggiare. Nonostante l'ora, gli abitanti sono ancora in giro a passeggio. È più che comprensibile. Siamo ai primi di giugno.

Fortunatamente, trovo un posto davanti al ristorante. Spengo il motore, e scendo dalla macchina, andando ad aprirle la portiera dal lato di Miriam.

« Prego, Signora Hoffman. » le porgo la mano, aiutandola a scendere.

« Molto gentile. Piano, piano stai guadagnando punti. » mi elogia.

L'attiro verso di me e la bacio con passione. Cazzo, avevo voglia di farlo non appena aveva messo piede in macchina. Mi devo contenere o mi verrà il cazzo duro.
La prendo sotto braccio e andiamo verso il ristorante.

Ad attenderci, sulla soglia della porta, c'è il maitre. Vedendomi, viene verso di noi con un sorriso smagliante.

« Buonasera signori. »

« Volevamo un tavolo per due. » dico, senza tanti giri di parole. Miriam, per cortesia, ricambia il saluto.

Il maitre ha una faccia preoccupata, guardandosi in giro. E capisco il perché. Il locale è pieno. Ma come al solito, per me non è un problema.
Lo vedo avviarsi su un tavolo dove ci sono una signora e un signore e parla con loro. Miriam mi da un colpetto sul fianco.

Breath Of Love [Louis Tomlinson ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora