Cosimo
Tornai serio e ancora prima di suonare il campanello, la porta si aprì mostrarmi il proprietario in tutto il suo splendore.
"Oh ragazzo, è stata davvero una pessima idea per te venire qui" disse guardandomi male, afferrandomi subito dopo dalla maglia e tirandomi dentro per poi spingermi senza troppe cerimonie contro il muro accanto alla porta "davvero una pessima idea" sibilò Virgilio contro il mio viso.
"Dov'è?" chiesi subito guardando oltre la sua spalla, verso le scale che portavano al piano superiore.
"La cosa non ti riguarda" mi lasciò andare con una spinta e mi aggiustai la maglia.
"Devo parlare con lei" affermai, passandogli accanto come se nulla fosse.
"Dove credi di andare? Con quale diritto, poi?" mi chiese piazzandosi subito davanti a me, ostacolando la via.
"Non puoi fermarmi" assottigliai gli occhi guardandolo male. Incrociò le braccia con aria di sfida "spostati, non voglio litigare" mi passai una mano tra i capelli.
"Invece posso farlo. Non mi sposterò nemmeno di un centimetro, dovrai passare su di me" il suo corpo si irrigidì pronto ad ogni mio attacco.
"Alex!" urlai guardando in cima alle scale "ho bisogno di parlarti, scendi!" sperai di vederla sbucare dalla balaustra, preoccupata che potessi fare qualcosa ed avvicinandosi perché sapeva che potevo solo calmarmi per lei.
"Non verrà" il suo ghigno mi fece stringere la mascella.
"Alex!" urlai ancora cercando di sembrare indifferente, ma sentì trasparire la mia insicurezza.
"Smettila di urlare e vattene via, prima che chiami la polizia" Virgilio mi guardò attentamente cercando di capire quale sarebbe stata la mia prossima mossa "ti ha lasciato, questa volta per sempre. Fattene una ragion-" e prima che potesse finire, mi avventai su di lui. Il mio pugno entrò in pieno contatto con la sua guancia, facendolo indietreggiare e spalancare gli occhi dallo stupore. Bene, non si aspettava davvero che facessimo lite. Si riprese subito spingendomi, barcollai lateralmente finendo contro un mobile. I vetri si frantumarono facendo un rumore terribile. Una cameriera corse verso di noi urlando per lo spavento.
"Merda" gemetti frustrato cercando si rimettermi dritto e non vedendo Virgilio sferarmi un pugno in risposta. Il dolore allo zigomo mi fece arrabbiare ancora di più e non riuscì più a fermarmi. Non capì esattamente quanti pugni, calci e spinte ci scambiammo. Sentivo il sangue pompare nelle vene per la troppa adrenalina e solo quando, dopo aver distrutto un altro mobile poco distante da noi, mi spinse verso la porta d'ingresso capì che era tempo di andare.
"Sparisci da casa mia, dalla mia vista e soprattutto dalla vita di mia figlia!" urlò guardandomi male. Con un lungo sospiro stanco e la vista offuscata per colpa dei colpi, guardai per l'ultima volta su per le scale. Avevamo fatto un casino pazzesco, perché non era scesa? Ovvio, lei non era mai stata qui. Ghignai leggermente.
"Coglione" sibilai alzando il dito medio, aprendo la porta e sbattendola quanto più forte potevo dietro di me. Scesi lentamente le scale, sentendo dolore al fianco ad ogni gradino. La testa mi stava scoppiando, l'occhio era più chiuso del normale e non sentivo più nessuna sensibilità alla guancia. Presi il cellulare per chiamare Fabio, sapevo perfettamente che sarebbe subito corso a riprendermi per rimettermi in piedi.
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Hidden - Guè Pequeno
Romance[In revisione] Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno. Famoso rapper italiano. Alessandra Benis, in arte Alex B. Famosa modella italiana. E se tra i due ci fosse una storia? _______________ Ogni fatto narrato in questa storia è tutto frutto della mia fan...