Capitolo 14

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Alex

Mentre tornavamo verso il tavolo, Cosimo si avvicinò a me e posò la sua mano sulla mia schiena.

"Reggi il gioco, non diciamolo ancora" mi sussurrò all'orecchio e aggrottai le sopracciglia. Ritorniamo a fare le cose nascoste?
Al tavolo ci accolsero tutti con una faccia interrogativa, giustamente eravamo andati via da soli, per poi tornare in coppia.

"Qualcuno le rompeva i coglioni e mi ha chiesto aiuto" si giustificò Cosimo facendo spallucce e vidi Fabio sogghignare. Alzai gli occhi al cielo sapendo che chiunque ci conoscesse un minimo, non avrebbe creduto mai a quella cazzata. Io non ero tipa da chiedere aiuto e lui era tipo da risse per gelosia.

"Dov'è Nicola?" chiesi a Maurizio tornando seduta e Greta mi sorrise amichevolmente. Stronza bugiarda. Ricambiai falsamente cercando di essere impassibile.

"Torna subito" mi rispose indicandolo al bancone del bar non molto distante da noi.

"Fate festa senza di me?" la voce stridula di Elettra attirò l'attenzione di tutto il tavolo ed io dovetti mantenere un attimo la calma respirando lentamente per non dare di matto. Sapevo che sarebbe venuta, ma vederla in piedi accanto a lui nel suo mini abito rosso, mi diede la nausea. Mi lanciò un'occhiata.

"Vieni a ballare con me?" chiese a Cosimo che ci mise un po' a capire che si fosse rivolta a lui, troppo concentrato a fare chissà cosa al telefono.

"Dici a me?" le chiese indicandosi e quando lei annuì sbattendo di più le ciglia finte che aveva, lui scosse la testa ghignando.

"Io non ballo" concluse bevendo uno shoot e guardandomi di sfuggita.

"Andiamo nel privé? Forse staremo più tranquilli" suggerì Pablo indicando con un cenno dei ragazzi poco distanti che ci riprendevano con i cellulari. Tutti annuirono d'accordo.
Mentre seguivo il gruppo su per le scale che portavano alle stanze per il privé, Nicola ci raggiunse con una birra e una bottiglia d'acqua nelle mani.

"Per te" mi disse passandomi l'acqua e gli sorrisi grata.

"Oddio, grazie Nic. Ho proprio una gran sete" lo strinsi velocemente per ringraziarlo e ne bevvi subito un sorso. Cosimo mi guardò attentamente, poi sembrò arrabbiato e infine sospirò passandosi una mano tra i capelli mentre si sedeva sul divanetto. Una morsa di gelosia mi strizzò lo stomaco quando Elettra si sedette subito accanto a lui passandogli una mano sul braccio. Ma che cazzo. Lo guardai in modo interrogativo e lui assottigliò gli occhi per suggerirmi di stare buona. Mi aveva scambiata per un cane? Strinsi i pugni sedendomi al divanetto di fronte a loro, mettendomi tra Fabio e Nicola. Elettra gli prese la sigaretta dall'orecchio e se la porto alle labbra in un gesto malizioso. Sbuffai irritata e mi poggiai di più allo schienale guardando altrove. Nicola mise il braccio sulla mia spalla.

"Qualcosa non va, splendore?" mi chiese non facendosi sentire dagli altri e mi girai a guardarlo. Sentivo lo sguardo di Cosimo su di me e cercai di evitarlo.

"Sono solo stanca" mi inventai. Oppure no, forse ero davvero stanca di ripetere le stesse cose.

"Vuoi che ti accompagni a casa?" mi propose alzando leggermente di più la voce per farsi sentire dagli altri. Ci pensai un attimo: andare e lasciarlo qui mentre muore di gelosia era una buona idea, ma sarebbe rimasto qui con lei e..

Hidden - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora