Alex
Da quando ero salita in stanza, non facevo altro che cercare di trattenere le lacrime di rabbia. Si era almeno accorto che non c'ero? Mi aveva cercata? Sbuffai per l'ennesima volta e riempì la vasca fino all'orlo, cercando di fare quanta più schiuma possibile. Mi spogliai lentamente e sciolsi le trecce per farmi una coda alta scomposta. Mi immersi lentamente sospirando per il piacere che l'acqua riuscì a darmi.
Chiusi gli occhi e mi massaggiai le tempie bagnandomi alcuni ciuffi che ricadevano dalla coda, cercando di alleviare il mal di testa che stava cominciando a tormentarmi.
Il cellulare squillò avvertendomi di una notifica e aprì gli occhi sporgendomi verso il pavimento per recuperarlo. Leggendo l'anteprima, mi accorsi di un nuovo articolo appena pubblicato su Cosimo. Mi morsi il labbro indecisa se leggerlo o meno, ma l'istinto mi fece cliccare sul link che mi ci portò in automatico. "LA LINGUA TAGLIENTE DEL RAPPER GUE' PEQUENO NON HA AVUTO FRENI NEMMENO QUESTA VOLTA. DURANTE UNA FAMOSA FESTA IN PISCINA A TORINO, HA ATTACCATO UNA GIORNALISTA CHE AVEVA SOLO ACCENNATO A DEI GRAFFI SULLA SCHIENA DEL CANTANTE. TOCCATO DALL'ARGOMENTO "VITA AMOROSA" HA ACCUSATO LA GIORNALISTA DI ESSERE INVIDIOSA DELLE SUE NOTTI DI PASSIONE E CHE L'AVREBBE INVITATA AL SUO PROSSIMO DIVERTIMENTO NOTTURNO. INUTILE DIRVI CHE L'IMBARAZZO DELLA POVERA GIORNALISTA HA.." smisi di leggere sentendo il cuore sobbalzare nel petto. La rabbia cominciò ad aumentare e quando chiusi per un attimo gli occhi, mi accorsi delle lacrime che mi rigarono le guance. Mi infilai nel primo accappatoio che trovai e ritornando nella stanza, cominciai ad infilare alla rinfusa tutto dentro la mia valigia. Brutto stronzo egoista. Come aveva potuto dire quelle stronzate? Perchè non dire la verità? No, lui era Guè Pequeno e doveva far sapere al mondo che era uno stronzo. Bene, che restasse uno stronzo ma da solo. Non avrei appoggiato un minuto di più il suo dannato ego del cazzo.
Dopo essermi messa l'intimo, i pantaloncini e le scarpe chiusi la cerniera della valigia. Mi guardai intorno in cerca della maglia e la vidi sulla sedia vicino la porta che si aprì all'improvviso facendomi sussultare. Il suo sguardo si posò subito su di me e poi sulla valigia."Dove vai?" mi chiese ingenuamente. Lo sorpassai prendendo la maglia e infilandomela velocemente senza guardarlo "ti ho fatto una domanda" cercò di fermarmi prendendomi il polso, ma mi scostai in tempo e presi la valigia.
"No" disse freddamente piazzandosi davanti alla porta "non te ne vai" continuò. Lasciai la valigia al centro della stanza e andai in bagno a prendere il mio cellulare, solo per fare qualcosa e non stare lì a farmi guardare da lui. Me lo misi in tasta e tornando di là, mi misi a braccia conserte guardando un punto qualsiasi del muro aspettando che magari si spostasse.
"Guardami" la sua voce mi fece tremare il labbro ma mantenni lo sguardo fisso altrove "dai, parlami almeno" insistette facendo un passo verso di me lentamente.
"Mi dispiace" sussurrò indeciso. Strinsi i pugni ribollendo di rabbia. Sembrò accorgersene perchè si piazzò davanti a me con la schiena più dritta pronto a ricevere la mia sfuriat "mi dispiace davvero" ripetè e lo guardai finalmente negli occhi. Il suo sguardo impassibile mi fece contrarre la mascella.
"Per cosa precisamente?" sibilai cercando di mantenere il controllo.
"Qualsiasi cosa io abbia fatto" rispose cercando di prendermi la mano che scansai con un passo indietro. Il suo sguardo ferito durò solo un secondo, perchè poi si indurì mostrandomi la facciata dura che mostrava a chiunque. Ma io non ero chiunque. Io conoscevo il Cosimo vulnerabile, anche se usciva allo scoperto pochissime volte, io sapevo che non era un duro e che anche lui soffriva come tutti. Ma la cosa non fece altro che aumentare la mia rabbia e non riuscì più a controllarmi.
"Non sai nemmeno tu per cosa ti stai scusando? Bene, da dove cominciamo? Oh sì, sono stata quasi sbattuta fuori dalla festa perchè tu non vuoi dire al mondo che stiamo insieme. E tutto questo mentre eri lì a guardare!" gli gridai e aprì la bocca per replicare ma scossi la testa alzando una mano "no, non ho ancora finito. Hai avuto davvero tante occasioni per dire la verità su noi due. Davvero tante occasioni. Ma no, hai sempre voluto rimandare e io ero qui che rispettavo le tue dannate decisioni, che rispettavo il fatto che tu volessi mantenere la nostra privacy.
Hai avuto l'occasione di dire chi ti avesse fatto quei fottuti graffi sulla schiena" la voce mi tremò e spostai il mio sguardo altrove non riuscendo a reggere ancora il suo.
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Hidden - Guè Pequeno
Romance[In revisione] Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno. Famoso rapper italiano. Alessandra Benis, in arte Alex B. Famosa modella italiana. E se tra i due ci fosse una storia? _______________ Ogni fatto narrato in questa storia è tutto frutto della mia fan...