Alex
"Sapevo avresti cambiato idea" aprì la porta con sicurezza e spalancai gli occhi quando la persona difronte a me, mi guardò attentamente dalla testa ai piedi "Pablo?" chiesi con voce tremante sentendo un senso di ansia dentro me.
Restai immobile incapace di movimenti o formulare frasi e lui sembrò accorgersene perché mi fece un semplice cenno con la testa."Possiamo parlare?" la sua voce mi fece rabbrividire. Era davvero una buona idea farlo entrare? Pensai al mio cellulare, troppo lontano per recuperarlo in tempo e chiamare qualcuno. Come sapeva dove trovarmi? Deglutii con fatica, quasi come se dovessi mandare giù della sabbia.
"Io.. non credo sia una buona idea, non.. magari in un altro momento e in un altro posto" mi sentì troppo nuda sotto il suo sguardo insistente e chiusi di più la porta, anche per avere modo di sbattergliela in faccia velocemente se necessario.
"Voglio solo chiederti scusa per tutto" sembrò quasi sincero, ma poi sorrise. Uno di quei sorrisi che si fanno prima di fare qualcosa di brutto. E forse dai miei occhi trasparì la paura, perché lui fu più veloce di me a fermare la porta con un piede quando provai a chiuderla.
"No, ti prego!" gemetti terrorizzata provando a spingere con tutte le mie forze e magari fargli del male.
"Lasciami entrare, voglio solo parlare" insistette spingendo più forte, facendomi barcollare. Si chiuse la porta alle spalle ed osservò la stanza, poi posò nuovamente il suo sguardo su di me. Indietreggiai spaventata pronta a correre verso la camera da letto. Avrei potuto chiudermi subito a chiave e chiamare Cosimo. No, prima la polizia e poi lui. Sì, avrei potuto farcela. Dovevo solo mantenere la calma e non fargli capire nulla.
"Okay, siamo partiti male" mi schiarì la voce cercando di non farla tremare "hai ragione, abbiamo bisogno di parlare quindi.. dimmi" provai a sembrare quanto più naturale possibile indicandogli la poltrona e camminando lentamente dietro il divano per usarlo come riparo. Non accettò il mio invito a sedersi, restò in piedi ed annuì.
"Mi dispiace per quello che ho fatto al nostro bambino" mi tese la mano, lo guardai confuso. Nostro? Cosa? Ma cosa stava dicendo?
"Non.. quel bambino.." provai un senso di vuoto mentre pronunciavo quella parola che evitavo da mesi ".. era di Cosimo" corrugai la fronte vedendolo seriamente ferito dalle mie parole.
"Lo so, ma lo avrei accettato come se fosse il mio. Ti avrei perdonato il tradimento" il suo delirare mi fece girare la testa "so che non volevi farlo, ti capisco" provò ad avvicinarsi ed io indietreggiai ancora "sei così bella" sussurrò con un ghigno e scattò verso di me. Urlai spaventata cominciando a correre verso la camera da letto, ma prima che potessi raggiungerla, riuscì a spingermi facendomi cadere rumorosamente per terra. Misi in tempo le mani davanti, facendomi comunque male alle ginocchia. Con una smorfia di dolore gemetti quando, mentre provai a rialzarmi velocemente, lui mi afferrò i capelli in un pugno e mi trascinò nuovamente verso la sala.
"Ti prego, no" mi lamentai cercando di togliere la sua mano da me "mi stai facendo male" lo supplicai con gli occhi lucidi vedendolo ridere come un pazzo godendo del mio malessere.
"È il minimo per aver fatto la puttana con lui" mi strattonò rimettendomi in piedi e avvicinando il mio viso al suo "chiamalo" mi passò tra le mani il suo telefono. Con mani tremanti cercai il suo nome in rubrica e mi bloccai prima di premere sulla cornetta verde "muoviti!" urlò facendomi sobbalzare ed eseguì subito i suoi comandi. Misi il vivavoce sentendo gli squilli e trattenni dei singhiozzi.
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Hidden - Guè Pequeno
Romance[In revisione] Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno. Famoso rapper italiano. Alessandra Benis, in arte Alex B. Famosa modella italiana. E se tra i due ci fosse una storia? _______________ Ogni fatto narrato in questa storia è tutto frutto della mia fan...