Alex
Chiusi per un attimo gli occhi, cercando di collegare tutto ciò che correva al galoppo nel mio cervello. Qualcuno stava pagando qualcun altro per fare un qualcosa contro Cosimo. O contro me. Oppure contro noi. Mi girò la testa non capendo comunque nulla e mi agitai poggiata ancora alla porta della stanza in cui mi ero rifugiata. Mi girai velocemente sperando di aver scelto la stanza giusta e mi avvicinai di più al lettino, coperto per metà dalla tenda che non mi faceva avere la vista completa della persona legata a parecchi macchinari che la monitoravano. Spostai lentamente la tenda e quasi scoppiai a piangere vedendo il viso di Cosimo, ancora sfregiato dai traumi subiti. Passai una mano sulla sua guancia e sospirai di sollievo sapendo che si sarebbe rimesso.
"Chi ti ha fatto tutto questo?" chiesi sussurrando disegnando una linea immaginaria con l'indice ai confini degli ematomi sullo zigomo "chi può avercela così tanto con te? O con noi?" pensai subito a Pablo e scossi la testa. Non poteva davvero essere stato lui. Oppure sì? Afferrai il mio cellulare e mi accorsi di tremare mentre digitavo il numero.
"Pronto?" rispose subito.
"Ho trovato Cosimo, sono con lui adesso. Ma dorme, non penso di poterlo svegliare perché credo sia sedato" dissi tutto d'un fiato guardando attentamente la flebo attaccata al braccio del mio ragazzo "Fabio è con te?" chiesi.
"Sì, abbiamo le cuffie. Ti sente" Domenico mi informò ed io annuì.
"Bene, perché devo dirvi una cosa importante. Prima di arrivare qui, ho visto il dottore che ha operato Cosimo, parlare con quell'agente.." mossi la mano in aria in modo agitato non ricordando il nome.
"Ricciardi" mi aiutò Dom.
"Esatto. Parlavano di soldi, di qualcuno che li pagava per fare non so cosa. Oddio, non ho ascoltato tutta la conversazione ma qualcosa non va" farfugliai in modo confuso e sperando mi capissero comunque.
"Ce ne siamo accorti. Quel poliziotto è venuto a chiedermi di te e sembrava abbastanza agitato non sapendoti qui, credo non si sia bevuto la stronzata che ho usato per giustificare la tua assenza" Fabio abbassò la voce "e poi ho visto il dottore e gli ho solo fatto presente che sono passate 24 ore ma Cosimo ancora non è sveglio e lui mi ha snobbato con una scusa abbastanza pessima" continuò sbuffando.
"Che facciamo? Non posso lasciare Cosimo qui" gemetti frustrata guardandomi intorno.
"Sei in contatto con un suo parente?" mi chiese Domenico dopo qualche minuto di silenzio.
"Io.. potrei avere il numero di sua madre" corrugai la fronte.
"Non hai nessun diritto su di lui, non essendo sposati. Un parete lo ha, magari un suo genitore e quindi.." cominciò a spiegarmi.
"Quindi sua madre può decidere di farlo dimettere in qualsiasi momento!" concluse per lui Fabio in maniera entusiasta.
"E tu dovresti tornare qui, per non destare altri sospetti. E poi non vorrei che ti scoprissero" disse Domenico chiedendomi subito la chiamata.
"Non vorrei lasciati qui da solo" mi mossi nervosa sul posto guardando verso il lettino "ma giuro che ti porto via il prima possibile" annuì assottigliando gli occhi in segno di sfida e chiamando subito sua mamma.
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"Alessandra!" la voce della donna, mi fece smettere di camminare avanti ed indietro per il corridoio. Mi girai vedendola venirmi incontro con passo agitato e occhi già pieni di lacrime.
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Hidden - Guè Pequeno
Romance[In revisione] Cosimo Fini, in arte Guè Pequeno. Famoso rapper italiano. Alessandra Benis, in arte Alex B. Famosa modella italiana. E se tra i due ci fosse una storia? _______________ Ogni fatto narrato in questa storia è tutto frutto della mia fan...