Capitolo 7

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Cosimo

Restai in silenzio durante tutto il tragitto dal ristorante all'hotel.

"Ti va una canna?" Fabio mi guardò attentamente e capì che doveva aver inutito che qualcosa tra me e lei non andava. Annuì e lei sospirò accanto a me continuando a guardare fuori dal finestrino.

"Pablo si unisce a noi" annunciò il mio amico guardando il cellulare e non notando il mio nervosismo.
Una volta in stanza, lei si chiuse nel bagno dopo aver frugato nella sua valigia poggiata in un angolo. Mi sedetti stancamente su una poltrona ed osservai Fabio rollare seduto sul divano di fronte a me "che succede?" mi chiese concentrato su ciò che stava facendo. Sospirai poggiandomi meglio alla poltrona e sollevai le spalle indifferente. Non mi andava di parlare, volevo solo fumare e andarmene a dormire. Il mio sguardo si posò su di lei, quando uscì dal bagno. Osservai attentamente i pantaloncini troppo corti e la canottiera troppo stretta. Il fatto che non avesse il reggiseno, me lo fece venire subito duro. Quanto avrei voluto che Fabio non ci fosse ora e scoparmela un po' ovunque in questa stanza.

"Hai finito?" sbottai verso di lui che ci stava mettendo troppo.

"Vuoi accenderla tu?" mi chiese sollevandosi e porgendomela. L'afferrai subito e la misi tra le labbra. Le lanciai un'occhiata e lei ricambiò leccandosi il labbro. Merda, non potevo trattenermi oltre.

"Non dovreste fumare dentro" intervenne e la guardammo indicare l'antincendio sul soffitto. I suoi capelli umidi di doccia cominciarono a farle bagnare la canottiera e, anche a distanza di metri da lei, potei vedere i suoi capezzoli diventare turgidi. Forse avrei mandato a fanculo Fabio e la canna, avrei smesso di fare il cazzone, e smesso di resistere alla tentazione di scoparmela sul pavimento, poi sul divano, sul tappeto e..

"Vado io" la voce di Fabio mi riportò alla realtà e vidi entrare Pablo che mi fece un cenno con la testa.

"Ho preso una stanza qui, sullo stesso piano. Per questo ho perso più tempo del previsto" disse venendo verso di noi e guardando lei che ora era seduta a gambe incrociate sul grande letto e guardava il telefono.

"Fumi con noi?" le chiese Pablo leccandosi il labbro in modo.. strano, troppo strano. Non riuscivo a capire se ora stava diventando una mia paranoia. Forse vedevo cose che non esistevano.

"Io non fumo" "Lei non fuma" rispondemmo io e lei in coro. Mi lanciò uno sguardo veloce e sembrò sorridere appena.

"Andiamo fuori" dissi stanco dello sguardo del biondo ormai fisso su di lei. Mi piaceva quando mi ammiravano la ragazza, cioè sapevo quanto cazzo era sexy. Porca troia, faceva la modella. Aveva delle curve da paura, con quei suoi occhi a mandorla verdi e i capelli ricci, chi non si sarebbe girato a guardarla? Ma lei era mia e Pablo era il mio amico, cazzo. Solo immaginarli insieme mi fece sobbalzare, scossi la testa per scacciare quel pensiero. Non era giusto pensare che un mio amico avrebbe visto con occhi maliziosi la mia donna, no? Forse stavo davvero impazzendo.

"Quindi domani avete il concerto?" Pablo prese la canna dalla mia mano.

"Sì, dopodomani uno shooting e poi si torna a casa" gli rispose Fabio poggiandosi alla balaustra del balcone.

"Milano?" ci chiese ancora ed io scossi la testa.

"Lugano.." corressi ".. o almeno, io e lei" feci un cenno verso di lei che guardò un attimo nella mia direzione "abitiamo insieme" precisai senza nessuna ragione. O forse sì.

"Capisco" Pablo aggrottò le sopracciglia e sembrò volermi chiedere altro a riguardo.

"La mia ex mi ha scritto chiedendomi di parlare" Fabio restò di spalle a noi e sospirò.

Hidden - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora